Massimo Petrucci

Massimo Petrucci

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13 years ago @ LetterMagazine - Su Saviano, sulla camo... · 0 replies · +1 points

Interessante discussione. Ho letto con attenzione tutti i commenti. Tuttavia non riesco a collocarmi perché al momento mi trovo in una posizione sospesa. Il mio personale giudizio non è né pro né contro Saviano; il fatto è che penso che bisognerebbe distinguere il romanzo dall\'inchiesta giornalistica, distinguere il successo letterario dall\'impatto sull\'opinione pubblica.

Sono tutti campi diversi.

13 years ago @ LetterMagazine - Donne senza uomini · 0 replies · +1 points

Manny hai ragione quando parli di vergogna e specialmente quando dici "ho avuto paura".
Spesso non ci rendiamo conto quanto siano importanti le nostre piccole e grandi libertà.

Se ti va, mi piacerebbe sapere di più su questa tua esperienza, se vuoi lasciare qui un commento ne sarei lieto.

13 years ago @ LetterMagazine - Hotel 2 Stelle · 0 replies · +1 points

Ottimo modo di porti, Dieguito.
Il mio consiglio è di prestare attenzione più alle critiche (quelle costruttive, non quelle date tanto per scrivere o dire qualcosa) che alle lodi spropositate. Alla fine posizionati sempre nel mezzo (tra il negativo ed il positivo) perché è più o meno lì che di solito ci si trova davvero.

14 years ago @ LetterMagazine - Appunti di scrittura c... · 1 reply · +1 points

Ciao Elisanne,
la tua testimonianza conferma l'argomento dell'articolo e ti ringrazio.
La tua storia è un buon modo di fare se proprio si tiene a pubblicare il proprio lavoro.
Le strade che possono portare ad un successo editoriale sono talvolta inaspettate.
Ad esempio, se non la conosci, cerca la storia che c'è dietro al successo (inaspettato) del romanzo Firmino di Sam Savage. :-)

Grazie,
Massimo P.

14 years ago @ LetterMagazine - Appunti di scrittura c... · 1 reply · +1 points

Dani,
di solito non si spedisce per posta elettronica perché è una piccola mancanza di rispetto nei confronti della casa editrice che deve provvedere da sé a stampare il tuo dattiloscritto.
Generalmente il dattiloscritto finisce su una pila di altri testi che poi vengono smistati agli editor.
E' improbabile che un testo venga visionato dal monitor del computer.

E' chiaro che se è una richiesta espressamente formulata dalla casa editrice, allora puoi sicuramente utilizzare la posta elettronica per consegnare il tuo lavoro.

La motivazione di tale richiesta, potrebbe essere che a volte basta leggere poche righe di un testo per valutarne la qualità e liberarsi di un messaggio di posta elettronica è molto più veloce e semplice che cestinare un mucchio di fogli.

Grazie per il tuo commento.

14 years ago @ LetterMagazine - Appunti di scrittura c... · 0 replies · +1 points

A volte è colpa dell'ego sfrenato di ogni aspirante scrittore.
Altre volte è a causa dell'ingenuità di chi si affaccia sul mondo spietato dell'editoria.
Bisogna avere pazienza, scrivere, migliorarsi, riprovare.

14 years ago @ LetterMagazine - Provate a chiamarli po... · 0 replies · +1 points

Intervengo esclusivamente in merito alla questione: "Se occorre l'approvazione dell'autore che libertà di espressione c'è".
Libertà, a mio avviso, non vuol dire "posso fare e dire tutto quello che mi pare come mi pare", significa invece che posso esprimere con educazione ed intelligenza la mia opinione, anche se diversa o opposta a quella espressa dall'articolo che si commenta. Quando questa rivista è nata, non c'era bisogno di approvazione, ma per la stupidità di qualcuno (come c'è scritto in calce) abbiamo dovuto effettuare questa modifica. Il problema è che se non si riesce a spiegare il proprio punto di vista senza usare il turpiloquio e l'offesa personale, allora non si è degni di lasciare un commento qui.
Trovarsi in disaccordo può essere uno spunto interessante per arricchire la discussione, uscirsene con le offese è un modo semplice per esprimere la propria idea, ma è anche sintomo di poca cultura, intelligenza e flessibilità mentale. Spero di aver dato una risposta alla tua domanda.

14 years ago @ LetterMagazine - Qui e subito! La degen... · 0 replies · +1 points

Flavia,
ciò di cui parli nel tuo commento è auspicabile, ma al momento le coscienze dei più ne sono deficitarie.
Le rivoluzioni le hanno sempre fatte in pochi che hanno mosso un popolo affamata o schiacciato.
Oggi il popolo non è né l'uno né l'altro, è solo lentamente, molto lentamente, sfruttato.
E' come per il fumo delle sigarette che ti ammazza lentamente, ma non ti dà la sensazione immediata di essere un veleno.
La classe dirigente del nostro Paese sfrutta al meglio questo meccanismo, riscalda l'acqua in cui viviamo raccontandoci la favola assurda del Grande Fratello e mentre noi ci appassioniamo i c'indignamo, ci stanno lessando al meglio!

14 years ago @ LetterMagazine - Appunti di scrittura c... · 1 reply · +1 points

Ciao Matteo, sono felice che mi segui.
Nel tuo commento scrivi: "quando finisco di scrivere non ho subito pronto altro da fare". A cosa ti riferisci? Quando finisci, cosa in realtà finisci? Il paragrafo? Il racconto? Il romanzo? E quando progetti, cosa progetti in realtà? Pianifichi tutto ciò che accadrà?
Prima di risponderti nello specifico, ti chiedo se hai già letto gli "Appunti n.8" a questo link:
http://www.lettermagazine.it/?p=3549

Perché in essi potresti trovare già la risposta alle tue domande. :-)

14 years ago @ LetterMagazine - Appunti di scrittura c... · 0 replies · +1 points

Antonella,
questo tuo commento non può che farmi piacere. Ogni tanto avere un riscontro con il lettore fa sempre bene.
Qualche volta mi arrivano email in cui viene espresso parere positivo per il mio lavoro e la cosa mi rinvigorisce nella voglia di portare avanti il progetto.
Ti ringrazio!