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Bersani non vuole scontrarsi con i centristi, anzi li ritiene fondamentali per gestire il Paese durante la prossima legislatura, ma il timore sempre più forte è che il premier scelga di giocare a dividere il Pd dal resto del mondo progressita. Del resto, l'alleanza tra Bersani e Vendola è proprio uno degli argomenti che Monti, secondo quanto raccontano, ha usato anche con Napolitano per giustificare la propria scelta di essere della partita: Sel, secondo il presidente del Consiglio, getta un'ombra di incertezza sulla capacità del Pd di tenere la linea del rigore, Monti riconosce che Bersani è una persona seria e affidabile, ma ricorda che lo era anche Prodi e lo stesso divenne oggetto di pressioni della sua coalizione.
Un guaio per Bersani perché, come spiega un dirgente Pd, "il segretario non vuole e non può attaccare Monti, deve comunque presentarsi in campagna elettorale abbastanza in continuità con l'agenda del premier, mentre quelli della Lista Monti non esiteranno ad accusare il Pd di inaffidabilità a causa dell'alleanza con Sel". Se poi è lo stesso Monti a scegliere questa linea, per Bersani diventa dura, rischia che alla fine il confronto veda in prima linea Monti e Berlusconi e lui costretto a un passo indietro. Per questo Bersani ha provato, nel colloquio di lunedì, ad offrire a Monti un 'gentlemen's agreement', ricevendo però risposte vaghe dal professore. Adesso, le cose si complicano. Bersani proverà ancora a convincere Monti a scegliere un atteggiamento almeno 'non ostile'. Ma le premesse non sono buone.
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6 risposta · attivo 640 settimane fa
ORA CHE LA FDS VA CON GLI ARANCIONI VIENE DATA AL 3,5, STRANO..... O PAURA?
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2 risposta · attivo 640 settimane fa
ODDIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!! GUARDATE COME SCILIPOTI SCRIVE "L'HO"

Domenico Scilipoti ‏@On_Scilipoti
@PiccoloDrago65 da anni lo predico...lo sempre detto e confermo oggi per l'ennesima volta
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Finora Berlusconi ha recuperato voti tra le sue amate casalinghe, e non a caso ha scelto contenitori che parlano a quella fascia, come Pomeriggio Cinque e Mattino 5. Ora il gioco si fa duro. E quando il gioco si fa duro, serve il colpo a sorpresa. Tutta la cerchia ristretta del Cavaliere è al lavoro su un'ideona, una trovata. Modello Ici nel 2006. Da spendere nel faccia a faccia decisivo con tutti gli altri candidati premier. È il modello 2006: una campagna elettorale d'attacco, colpi a ad effetto nelle sfide dirette, in un clima da guerra civile. Non è un caso che Berlusconi sta già lavorando sulla strategia da adottare nella trasmissione di Michela Santoro, il 10 gennaio. Per ora, raccontano a palazzo Grazioli, non ha posto condizioni sul pubblico, e non ne porrà. Anzi, vorrebbe proprio avere attorno un pubblico ostile, che lo interrompe. Una performance gladiatoria che favorisca la polarizzazione su di sé, trasmettendo la sensazione, ancora una volta, che siamo di fronte all'ennesimo referendum pro o contro Berlusconi.
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"Rimarrei sorpreso se ci fosse una partecipazione di Monti alla campagna elettorale. Non sarebbe nel suo interesse diventare un piccolo protagonista da deus ex machina quale si era presentato". C'è un motivo se Silvio Berlusconi ha deciso di alzare il tiro su Mario Monti. E, nell'intervista a Radio Anch'io, ha iniziato a picchiare duro sul premier: "piccolo leader", la frase irriverente. Che peraltro ha portato l'Italia in "recessione", con una politica economica sbagliata.

Il Cavaliere ha scelto il corpo a corpo, cerca il duello rusticano col Professore, ora che una cosa è chiara: se Monti scenderà in campo, lo farà contro il Pdl. Anzi, con l'obiettivo di "dividere" l'area dei moderati. Una posizione scomoda, vista dal Cavaliere: "Monti - dice chi ha parlato con Berlusconi - è in una collocazione win win. Se prende il 20 è la nuova ala moderata, se prende il 10-15, al Senato costringe il Pd all'accordo". Detta in altri termini, comunque la sua presenza confina nel ghetto il partitone del Cavaliere.

Per questo Silvio Berlusconi ha deciso di alzare il tiro: è lui il nemico, più dei "comunisti". Dietro la scelta uno studio approfondito, e una organizzazione scientifica della campagna elettorale. Perché Monti, al momento, gli ha scombinato i piani. E non tanto dal punto di vista dell'erosione dei consensi, dal momento che il Professore, nei voti, fa male più al Pd. Avrebbe rosicchiato ben cinque punti, da quando si parla della sua discesa in campo. Di fatto, giorno dopo giorno sta erodendo la crescita di fiducia nel partito di Bersani accumulata nelle primarie.

Ma è in prospettiva che Monti rappresenta un ostacolo per il Cavaliere. Pure l'iniziativa di oggi, tra gli applausi degli operai e l'endorsement di Marchionne, dà il senso del posizionamento dell'attuale inquilino di palazzo Chigi. Monti è riuscito, in questi giorni, a cambiare lo schema di gioco: da un referendum su Berlusconi sì-Berlusconi no a un referendum Monti sì-Monti no. E in questo gioco è come se stesse un gradino sopra i partiti. Per dirla con l'inner circle del Cavaliere: "Sopra c'è Monti, sotto il pollaio dei leader di partito che si accapigliano".

Ecco il tentativo di Berlusconi: normalizzare l'immagine del Professore, farlo scendere dal piedistallo della comunicazione alta, trascinarlo dell'arena della politica dove si prendono e si danno. E presentarsi come il titolare unico dell'anti-montismo, visto che Bersani ha deciso di non criticare troppo la politica del Professore, trasformando la competizione in un ennesimo referendum su di sé. Perché sarà anche vero che SuperMario rischia di arrivare terzo o quarto. Ma adesso il Professore inizia a fare paura. Quello che è accaduto è un segnale indicativo. Non solo a Melfi sono scattati gli applausi di quei lavoratori che hanno votato prima Pci, poi Forza Italia. Ma si è capito che Monti si giocherà la campagna elettorale a suon di attestati di stima dei mondi che contano: "Faranno di tutto - dicono a palazzo Grazioli - per far schierare gli sponsor internazionali a favore di Monti e bollarci come inaffidabili".
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Qui lo dico e qui lo nego, per me per IBC non ci saranno grossi problemi al senato
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ma napolitano non potrebbe nominare qualche altro senatore a vita per equilibrare monti?
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
anche quelli di RC potrebbero fare una loro lista. il prof. mela capolista in liguria.
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Certo che Bersy se non vince al Senato per fare un accordo con l'affollatissimo centro di Monti dovrà sudare sette camicie: credo si potrebbe battere il record di 100 e passa ministri e vice del governo Prodi: Marcegaglia, Montezemolo, Passera, acli, cisl, terzo settore, CL, fini, casini, ex pidiellini...
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5 risposta · attivo 640 settimane fa
Non ho capito quante firme ci vogliono per permettere a una lista esterna al parlamento di partecipare alle politiche. Servono 120mila o 60mila firme?
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
.. mi manca un casino Matteo Renzi, la sua freschezza adesso potrebbe aiutare tantissimo ...
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2 risposta · attivo 640 settimane fa
Il partito ancora è in gestazione. Il varo del gruppo parlamentare autonomo alla Camera è in bilico, perché molto dipenderà dal decreto sulla raccolta delle firme per le Politiche, anche se già esistono i nomi del parlamentari pronti ad aderire e l'eventuale sostegno di deputati 'in prestito' dal Pdl. Intanto la formazione targata La Russa-Meloni-Crosetto dibatte da giorni - e oggi l'ha fatto per ore - sul nome da dare alla nuova formazione politica. 'Centrodestra nazionale' è quello proposto da La Russa, 'Fratelli d'Italia' quello sognato dal 'gigante' e dalla 'bambina'. Su questo nodo si è inceppato il meccanismo unitario.
A sera Giorgia e Guido, scendendo in sala stampa, hanno annunciato il definitivo addio al Pdl e il varo del nuovo soggetto politico. Si chiamerà 'Fratelli d'Italia', hanno detto. Ma la componente guidata da La Russa e Corsaro spinge ancora per inserire nel nome un 'sottotitolo', Centrodestra nazionale. Il risultato finale sarebbe quello di chimare il partito 'Fratelli d'Italia - Centrodestra nazionale'. Una mediazione che, se sarà ufficializzata, supererebbe anche un'ipotesi intermedia, pure vagliata, che prevedeva il via libera a un partito chiamato 'Centrodestra nazionale', ma con i nomi di Meloni e Crosetto nel simbolo elettorale.
Uno dei punti più complicati da affrontare, per il nuovo soggetto, sarà quello di differenziarsi dal Cavaliere senza rinnegare un percorso. Anche perché il leader della coalizione sarà con ogni probabilità proprio l'ex premier. Meloni e Crosetto sono già pronti a rilanciare, chiedendo di trasformare le Politiche in un suurrogato delle defunte primarie del Pdl. Insomma, sostenendo che il candidato premier emergerà solo al termine dell'esito elettorale, indicato dalla forza che avrà ottenuto più voti. Un po' come accaduto in occasione del 2006, con lo schema a tre punte messo in campo allora da FI, An e Udc. Quanto alla definizione delle liste, infine, pare che le due anime abbiano alla fine raggiunto un'intesa che prevede la tradizionale spartizione del 50-50.
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Direi che ormai è ora di buttare via tutti i sondaggi e da lunedi ripartire da zero
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7 risposta · attivo 640 settimane fa
Liste e coalizioni

Centrodestra - Candidato premier BERLUSCONI

- Pdl -Nuova FI (Alfano)
- Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale (La Russa, Meloni, Crosetto)
- Famiglia e Solidarietà - Adc, Dc, Dca (Rotondi, Giovanardi, Baccini, Pionati)
- La Destra (Storace)

Centro - Candidato premier MONTI

- Udc (Casini)
- Fli (Fini)
- Delusi Pdl (Frattini, Pisanu)
- Lista Verso La Terza Reupbblica- Monti (Montezemolo, Riccardi, Olivero)

Centrosinistra - Candidato premier BERSANI

- Pd (Bersani)
- Sel (Vendola)
- Psi (Nencini)
- Nuova API-Italia Concreta (Tabacci)
- Moderati (Portas)
- Diritti e Libertà (Donadi)

Polo Arancione - Candidato premier INGROIA

- Idv (Di Pietro)
- Fds (Ferrero)
- Verdi (Bonelli)
- Arancioni (De Magistris)

DA SOLI

- Fid (Candidato premier GIANNINO)
- M5S (Candidato premier ????)
- Radicali (Candidato premier BONINO ??)
- Pirati (Candidato premier ????)
- FN (Candidato premier FIORE)
- PCL/SC/AC (Candidato premier FERRANDO ??)

NO DECISION

- Pli (De Luca, Lombardo)
- Pri (Nucara)
- Fiamma (Romagnoli)
- PIN (Siri)
- Lega Nord (Maroni)
- Grande Sud (Miccichè)
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5 risposta · attivo 640 settimane fa
"Sebbene nel resto d’Italia sia richiesto anche il versamento di almeno 2 euro, il Pd del Trentino ha deciso di lasciare a ciascun elettore la facoltà di scegliere di versare o meno la cifra che ritiene opportuna" B)
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Ma qualcuno sa se Matteo Richetti si candida in provincia di Bologna o in provincia di Modena?
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4 risposta · attivo 640 settimane fa
"La prima casa è sacra. Deve essere impignorabile. L'IMU sulla prima casa va abolito". Lo ha detto Beppe Grillo, oggi a Reggio Calabria per la raccolta delle firme per la presentazione delle liste del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni.
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9 risposta · attivo 640 settimane fa
Lista Monti/ Vendola: Premier sceglie conservatorismo Marchionne
"Centrosinistra proponga offerta alternativa"
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
Aggiorno la mia personalissima stima sulla situazione ad oggi, con percentuali e seggi al Senato. Tra parentesi le variazioni rispetto a ieri.
Continuo ad aggiornarla nei prossimi giorni, fino a quando le alleanze non saranno completate.

PD 33.5%
SEL 5.5%
PSI 1,0%
Altri CSX 0.5%
Totale IBC: 40,5%

PdL 17,0%
Destra 2%,
Altri CSX 0,5%
Totale Zombie: 19,5%

M5S: 15,5% (-0,5%)
Listone Monti 10,5%. (+0,5%)
Lega 5,5%
Listone Ingroia 5,0% (-0,5%)
Fermare il Declino 2,5%
Altri 1,0% (+0,5%)

Stima Seggi senato:

PD 155
SEL 29 (+1)
PSI 1
Altri CSX 0
Totale IBC: 184 (+1)

PdL 48 (-1)
Destra 3 (-1)
Altri CDX 2
Totale Zombie: 53 (-2)

M5S: 40 (-1)
Listone Monti: 26 (+3)
Lega 10 (-1)
Listone Ingroia 1
Fermare il Declino 0
Altri 0
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Se ci avete fatto caso ,oggi Monti parlava più velocemente del solito..
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Il partito di Larissa che copia il simbilo di AN... perchè!?!? perchè fanno le cose così a cazzo?!?!?
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
L'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, non sarà capolista "garantito" del Pd a Torino. Anche lui, fino a ieri dato quasi certo nella quota nazionale del partito, in mano al segretario Pier Luigi Bersani, dovrà misurarsi con le primarie di sabato 29 dicembre, dalle 8 alle 21. L'annuncio, che rappresenta un problema per l'ex capogruppo del Pd, Andrea Giorgis, è arrivato in serata, mentre nella sede del Pd di Torino, in via Masserano, prendeva il via una direzione regionale tesa. Sia per la questione deroghe, che spetta al partito nazionale decidere sentito il parere del segretario regionale, Gianfranco Morgando, sia per la questione firme. Raccoglierne 400 entro le 22 di domani sta diventando una missione impossibile per molti, tanto che ieri i lavori della Sala Rossa, nonostante la fretta di approvare operazioni come Continassa, o il cambio dello statuto di Sagat, sono saltati per la mancanza del numero legale: assente Michele Curto di Sel, impegnato nelle primarie del partito di Vendola, Domenico Mangone (Pd) ha lasciato l'aula presto e Roberto Tricarico (Pd) che non si è proprio presentato. In più il presidente Ferraris era assente per presenziare al concerto di Natale del Consiglio.

La lista degli aspiranti parlamentari si è così allungata che il rischio "parcellizzazione" dei tesserati è dietro l'angolo. Così, molte candidature annunciare rischiano di saltare. La direzione ha però la possibilità di abbassare la soglia dal 5 al 3 per cento di iscritti, vuol dire da 400 a circa 250. Ma onorevoli e senatori uscenti, che non devono raccoglierle, non sono d'accordo: insomma, meno concorrenza c'è, meglio è.

In tutto sono 7 gli iscritti che hanno chiesto deroghe ( difficilmente tutti otterranno il via libera): i consiglieri regionali Mino Taricco, Roberto Placido, Stefano Lepri e Giuliana Manica, i sindaci di Nichelino, Pino Catizone, di Trecate, Enrico Ruggerone e Castelletto Ticino, Matteo Besozzi. Tra le novità c'è la scelta del consigliere Mauro Laus di sparigliare: il candidato di area sarà Maria Grazia Grippo, giornalista. E sarà in ticket con l'uscente Stefano Esposito. Il sindaco di Settimo, Aldo Corgiat, appoggia invece Silverio Benedetto. Ma la lista è lunga. Una quarantina di nomi. In lizza Umberto Perna, Alberto Avetta e Umberto D'Ottavio, i consiglieri Silvia Fregolent e Salvatore Ippolito. Poi la segretaria torinese Paola Bragantini, Francesca Bonomo dei Giovani, Filomena D'Auria, l'ex assessore di Moncalieri, Elena Fissore, la canavesana Simona Randaccio, proposta da una parte dei renziani e l'ex assessore di Pinerolo Magda Zanoni, la consigliera comunale Lucia Centillo. E si è aggiunto anche Pino Capozzi, l'impiegato della Fiat iscritto alla Fiom, licenziato e poi reintegrato per aver mandato una mail sindacale dal posto di lavoro. Extra Pd? Giuseppe Arena si candida con la lista Fermare il declino promossa da Giannino. E per i Moderati, che hanno partecipato alle primarie per Bersani e il loro leader, Mimmo Portas, fa parte degli uscenti Pd? Lista autonoma o rientro negli elenchi democratici? Probabile la seconda opzione.
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E le donne superarono gli uomini. Per una volta, alle primarie del Pd di fine mese, destinate a scegliere chi correrà per un posto da parlamentare, le signore che pensano a schierarsi sono in netta maggioranza. Il doppio rispetto ai loro rivali uomini.

Eppure, in contro tendenza rispetto a questo dato, c'è qualche signora illustre, come Sara Armella, avvocato e presidente della Fiera che ha deciso per il no, nonostante i molti incoraggiamenti ricevuti a favore di una sua eventuale candidatura, mentre vuole riprovarci Roberta Pinotti, ora vice presidente della Commissione Difesa al Senato, 12 anni di parlamento tra Camera e Senato alle spalle con due legislature complete e una interrotta, quella del secondo governo Prodi che durò dal 2006 al 2008. Con loro saranno della partita, sembra, Anna Giacobbe (Cgil), piuttosto che Marina Costa, vice sindaco di Cogoleto, o Sara Di Paolo, imprenditrice, la direttrice scolastica Mara Carrocci. In totale, secondo le voci, al momento sarebbero 11 le donne contro 5 uomini.

Evento eccezionale nella storia della parità di genere. Lo hanno ricordato anche ieri sera, alla festa all'Abbazia di San Bernardino al Carmine, festa dedicata a quei volontari che il 25 novembre e il 2 dicembre hanno messo su, o meglio hanno tenuto in piedi, la macchina delle altre primarie, quelle per il candidato leader del centrosinistra. C'era Lorenzo Basso, segretario ligure e candidato alle primarie di fine dicembre, su richiesta del Pd nazionale, che lo considera uno dei giovani, Basso ha 36 anni, su cui puntare.

E ancora Michele Bartolozzi, il "prefetto rosso", Alessandro Terrile, responsabile Organizzazione, Simone Mazzucca che governa la macchina primarie e Giovanni Lunardon, segretario di Genova che ha rinunciato alla candidatura e si prepara a diventare responsabile del Pd ligure al prossimo congresso. Sara Armella ha colto tutti di sorpresa, soprattutto i molti della società civile che l'avevano sollecitata a affrontare le primarie, quando ha deciso per il no, perché in sostanza si considera una "tecnica" non una politica, e preferisce aspettare.

A meno che nel listino nazionale riservato proprio alla società civile, Bersani non decida di inserire anche lei, così come il medico Gianni Testino, vice presidente della Società italiana di Alcologia. Roberta Pinotti mira a un successo che la porti a essere, magari, la capolista al femminile, mentre per il capolista uomo guadagna posizioni Andrea Orlando, spezzino. E poi c'è Mario Tullo, deputato uscente, che con Vito Vattuone, cattolico del Tigullio, Alessandro De Venuto, responsabile regionale sanità Pd, e Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco, si contenderà i tre posti "sicuri" riservati agli uomini. Non sarà della partita, invece, Gianni Vassallo.
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Bersani: Monti? No liste nate su persone
"Non credo che facciano bene all'Italia formazioni politiche create intorno alle persone".Così il leader Pd, Bersani, a Sky Tg24, sull'ipotesi di una lista Monti."Siamo stati lealissimi" con lui; "non avremmo immaginato una contesa" ma "non abbiamo alcuna difficoltà".
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Come mai non sono sorpreso che tra i nuovi indagati al Pirellone c'è anche il Trota? Ormai dovrebbe girare con la maschera per tutte le volte che ha perso la faccia....
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ecco il simbolo del nuovo partito di la russa https://twitter.com/_MagliaNera_/status/281832052...
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Ma i moduli della raccolta delle firme necessarie a presentare una lista a Camera o Senato richiedono di specificare anche il "capo della forza politica" (in pratica il candidato premier)?
Perché se così fosse, con il firma day il M5S si sarebbe solo fatto del male, dato che il leader ancora non c'è. Tutte firme da invalidare?
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6 risposta · attivo 640 settimane fa
ELEZIONI: NASCE 'FRATELLI D'ITALIA', MELONI E CROSETTO CON LA RUSSA = Roma, 20 dic. (Adnkronos) - Nasce 'Fratelli d'Italia', la nuova formazione politica formata da Guido Crosetto, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. L'accordo e' stato annunciato con una breve dichiarazione a Montecitorio di Meloni e Crosetto.
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
onestà da chi ha votato tutte le porcate di silvio ... insomma ...
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
"Sono abbastanza stupito che un governo con un presidente del Consiglio che ha fatto con grande coerenza e determinazione in Europa e non soltanto delle liberalizzazioni un credo di tutta la sua vita non sia riuscito con questo governo ad affrontare un tema fondamentale, che è quello delle liberalizzazioni".
Luca Cordero di Montezemolo, 25 settembre 2012

“Monti sta uccidendo l’Italia. La politica fiscale del suo governo è un disastro. Nessun paese in una fase come questa appesantisce le tasse, semmai le alleggerisce per rilanciare i consumi”.
Raffaele Bonanni, 20 maggio 2012
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fratelli'd'italia e' il titolo del capolavoro di arbasino. lettura consigliatissima
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Bersani a Monti: "Politica personalistica non fa bene al Paese"
Il segretario Pd, intervistato da Sky, afferma di non gradire una lista che porti il nome dell'attuale premier: "Le formazioni politiche devono avere una loro dialettica, non possono essere basate su personalismi"
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Giorgia Meloni
È ufficiale: io e GUIDO CROSETTO lasciamo il PdL. Nasce Fratelli d'Italia, movimento di centrodestra. Onestà, partecipazione, meritocrazia.
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5 risposta · attivo 640 settimane fa
è ufficiale: giorgio è stato rapito dagli alieni
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Non dico che i Marò non devono essere processati, dico soltanto che devono essere processati in Italia. Punto.
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7 risposta · attivo 640 settimane fa
Bene che si indaghi contro gli illeciti nelle regioni ma sembra molto strano che escano (ultimamente) scandali solo vs pdl e lega. Non possiamo non vederci un gioco politico.
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6 risposta · attivo 640 settimane fa
Sel, Vendola chiama la Frascaroli
Ma ora le primarie sono a rischio
Il governatore della Puglia vuole blindare l'assessore al Welfare per il Senato. Ma tra i militanti cova la rivolta: "Con lei e Gennaro Migliore capilista, la consultazione è praticamente inutile"
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2 risposta · attivo 640 settimane fa
Spero vivamente che l'Italia non faccia ripartire i Marò!
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5 risposta · attivo 640 settimane fa
@mauro: del sondaggio Piepoli pubblicato l'11 dicembre ho trovato tre o quattro versioni diverse, impossibile determinare i dati, il confronto con le percentuali l'ho fatto con il Piepoli del 7 dicembre.
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Vendola è pervertito, gli attivisti gay sono viziosi e le coppie di fatto gay e lesiche sono fuori dalla grazia di Dio. Le parole d'amore arrivano dal vescovo emerito di Senigallia, Odo Fusi Pecci.
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Fini: mi candido in lista pro-Monti
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15:51 - "Sarò candidato anche nella prossima campagna elettorale". Lo ha annunciato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, aggiungendo di non credere che "abbia senso stabilire un tetto ai mandati per la parte legislativa". "Sto lavorando - ha precisato - per la creazione di quello schieramento, coalizione o lista che si rifà all'azione del presidente Monti, auspicando che prosegua nella prossima legislatura arricchendo l'agenda con altre riforme".
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
Di Pietro avrebbe dovuto farsi da parte nel 2009, dopo le elezioni Europee.
Purtroppo però in Italia non è presente il concetto del rinnovamento.
La sinistra l'ha usato come Madonna Pellegrina dal Mugello in avanti, fintanto che gli faceva comodo, poi lo ha rimesso al suo posto, ovvero nell'oblio! Di certo Di Pietro ha usato male notorietà e consenso politico circondandosi di personaggi politici impresentabili quali Di Gregorio, Scilipoti, Razzi e molti altri. A me dispiace umanamente perché ritengo che sia una persona onesta e certamente un vero avversario di Berlusconi!
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Enrico Rossi Presidente
Solidarietà e un abbraccio forte per Niki Vendola, ferito come uomo e come leader politico dalle parole del Vescovo di Senigallia che lo accusa di "non essere cattolico e di vivere da pervertito". Il nostro Paese deve fare ancora molta strada per il riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali, ma anche per costruire una cultura del rispetto e della pace.
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vauro, guzzanti e strada con ingroia
manca solo la boccassini

è il ritrovo dei miei nemici
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7 risposta · attivo 640 settimane fa
Umberto Ambrosoli, Gabriele Albertini, Roberto Maroni. Un tris d'assi in lizza per la poltrona più importante del Pirellone: sono loro tre i principali contendenti alla presidenza della Lombardia dopo che si è chiusa l'epopea di Formigoni. Ma in campo potrebbe esserci un quarto nome. Quello di un personaggio che con la Lombardia ci ha spartito soltanto le manette: si tratta di Antonio Di Pietro, l'ex componente del pool meneghino di Mani Pulito, molisano (lo volevano infatti alla presidenzad delle Molise), che per sviare l'infinito tracollo della sua Italia dei Valori sta pensando a candidarsi alla presidenza della Regione. Chiara la mossa di Tonino, che vive nel bergamasco: isolato e cacciato dalla sinistra, è pronto a vendicarsi con la sua candidatura, con cui ruberebbe consensi ad Ambrosoli, condannandolo a probabile sconfitta.

"Se mi isolano da tutto mi candido - ha dichiarato all’Agi -. Avranno pane per i loro denti...". Lo stress delle ultime settimane deve aver sinceramente destabilizzato Tonino, pronto alla più improbabile delle corse: il suo unico risultato, come detto, potrebbe essere quello di ostacolare Ambrosoli, candidato del suo stesso (teorico) schieramento. Di Pietro non ha nascosto di sentirsi tradito da Massimo Donadi. Non è vero - ha detto ad un deputato - che non avevo rapporti con il Pd, avevo delegato proprio Donadi". L'ex Pm dal giorno dell’inchiesta di Report che lo ha sbugiardato è stato criticato da più parti. Ed infine isolato dal suo stesso partito. E’ lui stesso a dirlo: "Mi vogliono isolare...". Da qui la balzana idea della candidatura in Lombardia. "Certamente potrebbe mettere in difficoltà Ambrosoli", ha confermato un deputato lombardo.
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4 risposta · attivo 640 settimane fa
provate a sparare a degli americani da una nave italiana e poi dite che la giurisdizione e' nostra. finite a guantanamo in 10 minuti.
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4 risposta · attivo 640 settimane fa
Oscar giannino rescinde il suo contratto con radio24 perchè ritiene che la sua discesa in campo sia incompatibile con la sua trasmissione. "Potrei creare imbarazzo a radio24" dice. Oscar è un signore. Altro che silvionano che si fa invitare dalla d'urso alla quale ordina anche le domande da fare !!!
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Politici in tv, l'Agcom avverte: "Garantire imparzialità anche prima di par condicio"
ll Garante: "Si applica la delibera 22/06 che obbliga al rispetto della pluralità dei punti di vista e l'equilibrio delle presenze dei soggetti politici nelle trasmissioni televisive"
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
Credo che sarà inevitabile l'alleanza bersani lista monti. Questo credo che penalizzerò notevolmente le politiche di sel a cui sarà probabilmente dato qualche contentino per starsene buona in maggioranza. Non lo dico per far aizzare i vendoliani del blog, è solo un mio pensiero
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Il PdL è come Mordor. Una volta che uccidi Sauron crolla tutto....
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
Bersani ha detto che Monti non sarà trattato come un avversario......che cosa vuol dire?? Dipende da quello che fa. Se si candida in prima persona, bisogna spianarlo.
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7 risposta · attivo 640 settimane fa
Ma quindi è sicuro che Monti si candida?
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
ridicolo il rotocalco berlusconiano "chi" che ritrae la bocassini a fare "acquisti di lusso". Schifoso berlusconi lui e tutto il manipolo di coglioni che ancora lo supportano !
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Ma se Giannino ha più volte dichiarato di voler andare da solo perché viene messo insieme a Montezemolo e Fini?
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
la prima vittima della profezia XD
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embed...!
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La cosa positiva e' che tra venerdi e domenica le car te saranno chiare. Monti dira' cio' che gia' sappiamo e la Lega dira' se sta con Silvio o meno. Da quel momento si fara' sul serio, sondaggi compresi. Certo che se non raggiunge la maggioranza al Senato per Bersani sara' un bel casino fare un accordo con un centro cosi' affollatocon Marcegaglia, Momtezemolo e supportato da Marchionne...
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L'unico modo per distruggere il pdl sarebbe, da un lato, pompare al massimo oscar giannino e fid, dall'altro pompare la meloni (se si decidesse a fondare un suo partito o lista). Purtroppo la potente macchina mediatica e il tempo affossano entrambe le possibilità.
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
se siete miei fan prossimamente mi potete vedere su:
- forum (giudici comunisti)
- prova del cuoco (mi piace mangiare)
- mattino, pomeriggio, domenica5
- domenica in (domenica è sempre domenica)
- linea verde (amo la natura)
- la signora in giallo
- il commissiario rex
- beautiful
- centovetrine
- meteo
- tg1,tg2,tg4,tg5,studio aperto

a natale silviuccio vostro è uno di famiglia
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4 risposta · attivo 640 settimane fa
Sky: in Lombardia altri 37 consiglieri indagati per rimborsi illegali
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2 risposta · attivo 640 settimane fa
In attesa di capire come si concluderà la partita del decreto sulle firme, Ignazio La Russa ha raccolto il consenso preliminare di almeno 17 deputati, in modo da essere pronto a costituire un gruppo autonomo a Montecitorio. Ecco i nomi dei possibili aderenti al gruppo: Ignazio La Russa, Viviana Beccalossi, Riccardo De Corato, Massimo Corsaro, Paola Frassinetti, Carlo Nola, Edmondo Cirielli, Agostino Ghiglia, Basilio Catanoso, Gianni Mancuso, Giorgia Meloni, Fabio Rampelli, Marco Marsilio, Guido Crosetto, Giuseppe Cossiga, Giampiero Cannella, Carlo Ciccioli. Altri tre deputati, se fosse necessario, sarebbero 'garantiti' dal gruppo del Pdl della Camera.
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6 risposta · attivo 640 settimane fa
Da circa 3 ore è il 21 Dicembre in Australia; nulla da segnalare
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Spincon: FID al 6,4%, in crescita dello 0,8%. (non è uno scherzo)

Siamo al ridicolo!
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4 risposta · attivo 640 settimane fa
Andrea Sarubbi

Mi par di capire, spero male, che il Pdl minacci di non approvare la legge di stabilità se non passa la norma salva La Russa. #opencamera
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Dopo 2 settimane senza internet torno alla ribalta bestemmiando elegantemente contro questo sondaggio che mette fermare il declino nei sostenitori di monti
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Da qui alle elezioni se le daranno di santa ragione!
Berlusconi farà di tutto per riportare i suoi al voto.
Considerate che a 9/10 degli italiani non importa nulla della politica e di essa hanno una opinione a dir poco pessima.
Qui si parla di costruzione del consenso non di massimi sistemi. A vendere tappeti Berlusconi è il migliore purtroppo e in assoluto.
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Giovanni Favia da Santoro!
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
All'estero, dove le parole si usano in modo più onesto, si dice: destra, sinistra, conservatori, progressisti. "Moderato", in politica, non vuole dire una mazza.
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4 risposta · attivo 640 settimane fa
Il pdl infame fino all'ultimo; adesso cercando di sabotare il decreto liste pulite
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Nonostante i "rischi personali" a cui sa di andare incontro e benché sia convinto che sarebbe sicuramente "più comodo" restarsene nel suo studio da senatore a vita, a Palazzo Giustiniani, in attesa di un'offerta allettante da Bersani, in cuor suo Mario Monti ha deciso. La candidatura come leader del centro e quindi come candidato premier è sicura.

Pignolo e attento ai dettagli anche minimi, Monti dunque parlerà, ma non durante la conferenza stampa di fine anno (ancora da decidere se farla sabato sera o, più probabilmente, domenica mattina). Ai giornalisti che glielo chiederanno non darà risposte. Poi, terminate le domande e dichiarata chiusa la fase istituzionale della conferenza stampa, sarà egli stesso a svelare quanto ha in mente. Con un appello finale in cui verrà lanciata la candidatura. Quella dell’impegno diretto "è la strada moralmente migliore", ha spiegato ai suoi sponsor dentro e fuori palazzo Chigi, usando come una clava quell’avverbio che Massimo D’Alema gli aveva scagliato addosso due giorni fa. L’accusa del presidente del Copasir, quella di "immoralità" se avesse deciso di candidarsi contro il Pd che l’ha fin qui sostenuto, Monti non l’ha ancora digerita e non è tipo da dimenticare facilmente. Ancora ieri l’hanno sentito ripetere proprio ai leader di Udc e di ItaliaFutura che "non intende farsi dare ordini" da D’Alema. Questo freddo con l'ex ministro degli Esteri non significa comunque che il premier abbia ora in mente di partire lancia in resta contro il Pd. Tutt’altro. Gli obiettivi polemici della campagna montiana saranno altri, in primis Renato Brunetta — considerato l’ideologo della nuova fase populista di Berlusconi — e poi Nichi Vendola.

Con Bersani invece il premier coltiva un buon rapporto, ricambiato. "Con Monti ci capiamo", conferma il segretario del Pd nelle sue conversazioni private. I due si sentono "complementari". Sanno bene entrambi che Bersani a palazzo Chigi e Monti al Quirinale sarebbe il ticket perfetto per tranquillizzare i mercati e l’Europa, la Cgil e la sinistra. Ma al momento il Professore ha altri piani in mente. La "formula" dell’impegno pubblico sarà quella di una dichiarazione rivolta al futuro. Un appello in cui il premier farà il punto sull’agenda del governo e indicherà gli altri obiettivi da raggiungere. Un appello rivolto formalmente a tutti, a chi è interessato che quanto fatto finora non vada buttato, e in questo senso - ha spiegato agli alleati metterà se stesso a disposizione del progetto politico.

Certo Monti non ha intenzione di riempire i teatri o fare comizi. Non è nel suo stile e la natura non si può violentare. Lascerà che siano altri a farlo per lui. "Di Berlusconi ce ne occuperemo noi", gli hanno assicurato battaglieri sia Casini che Montezemolo. Proprio il leader di Italia Futura, che negli ultimi giorni ha tenuto un profilo basso, è in procinto di lanciare da lunedì un’offensiva in piena regola proprio contro il Cavaliere. Bruciandosi così tutti i ponti alle spalle. Non è un mistero infatti che, fino all’ultimo, il leader del Pdl abbia cercato di portarlo dalla sua parte offrendogli di tutto. Anche la candidatura a premier. L’ultimo tentativo c’è stato questa settimana. A chiamarlo è stato una vecchia conoscenza, Gianni Letta, tentando di convincerlo a non sostenere Monti: "Luca, stai facendo un errore. Quella compagnia... Casini e Fini... ma tu che c’entri? Non è casa tua. Ci dobbiamo vedere". L’appuntamento non è mai stato fissato, la telefonata di Letta è stata l’ultimo contatto con la cerchia berlusconiana.

Adesso tutti sono in ballo. Certo, anche tra i montiani resta un problema aperto. Sarà una lista unica a sostenere Monti? Una federazione di partiti? Tre liste (la terza sarebbe quella degli "esodati" del Pdl)? La riunione di ieri mattina con Casini, Cesa, Galletti, Riccardi, Montezemolo e gli altri non è servita ancora a sciogliere il nodo. Da qui la preoccupazione generale, soprattutto del leader Udc: "Bisogna fare presto, Berlusconi occupando la tv ha già preso tre punti in una settimana. Io lo conosco bene, non lo dovete sottovalutare". La lista unica "per Monti", sia al Senato (dove di fatto è una scelta obbligata per via dello sbarramento all’otto per cento), sia alla Camera, è la scelta che i "politici" — da Casini a Fini — preferirebbero. Montezemolo e Riccardi, al contrario, hanno in mente di presentarsi per conto loro. Non per snobismo ma per un calcolo di marketing politico: "La nostra forza, il nostro brand, è la novità. Converrebbe a tutti". Ma la discussione è ferma a questo punto, anche se prevale quella delle tre liste. C’è poi la questione del ruolo di Corrado Passera. Montezemolo e Casini frenano. Il ministro dello Sviluppo, concordano da Italia Futura e Udc, "vuole sempre il posto di capotavola. E pure quando lo ottiene deve comunque allargare i gomiti". L’unica decisione presa è invece quella di presentarsi anche alle regionali. Ci saranno liste Monti sia in Lombardia (con Albertini) che nel Lazio.
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4 risposta · attivo 640 settimane fa
NOTIZIE FLASH: Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha annunciato che, nell'ambito della Spending Review adottata dal Governo per far fronte alla persistente crisi economica internazionale, la prevista Fine del Mondo, programmata per la giornata di domani, è stata rinviata a data da destinarsi.
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Ragazzi, una domanda al di fuori di tutta l'attualità politica: da qualche parte sapete se sono reperibili i risultati delle primarie 2009 per provincia?
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
Les jeux sont faits. O quasi. Perché se non ci fosse una data certa (29 e 30 dicembre) per scegliere i candidati del Pd al Parlamento, queste liste non si chiuderebbero mai. Almeno in Toscana, dove accanto a nomi certi, ingressi eccellenti e clamorose smentite, viaggiano ogni giorno spedite flotte di ipotesi e valzer di poltrone. Per fortuna le candidature vanno presentate entro le 20 di venerdì 21 e sabato 22, la mattina, le direzioni provinciali del Pd si riuniranno per validarle e andare al voto a fine dicembre.

A interessare, giustamente, sono però i nomi. Iniziando dai parlamentari uscenti, che proveranno a rientrare praticamente tutti. Lo hanno annunciato Tea Albini, Vittoria Franco e Rosa De Pasquale. Gli unici ad aver negato una ricandidatura sono Alberto Fluvi e Michele Ventura. Tutti gli altri non si sono espressi ma non sembrano intenzionati a tirarsi indietro: Susanna Cenni, Paolo Fontanelli, Maria Grazia Gatti, Andrea Lulli, Raffaella Mariani, Andrea Marcucci, Donatella Mattesini, Rolando Nannicini, Andrea Rigoni, Luca Sani, Lido Scarpetti, Silvia Velo.

Un esercito, che si scontrerà con un altro agguerritissimo schieramento: quello dei nuovi “corridori”. Su 38 deputati e 18 senatori da eleggere in Toscana, il Pd sa di averne 6 certi, relativi al primo posto delle 6 liste. E i probabili 4 deputati e 2 senatori garantiti potrebbero tradursi in una spartizione 50-50 fra il segretario e il rottamatore. Nelle fila di Bersani ci saranno Antonello Giacomelli (franceschiniano), Andrea Manciulli e Claudio Martini, rispettivamente segretario regionale ed ex presidente della Regione. Chi deve occupare la posizione di capolista non è stato però ancora deciso: a giocarsela sarebbero proprio Manciulli e nientemeno che Enrico Letta. Nelle fila bersaniane ci saranno anche Filippo Fossati, Elisa Simoni e Claudio Fantoni. Ma molti sono ancora i nodi da sciogliere.

Per Renzi invece le coppie sono quasi fatte. A partire da quella composta dal capogruppo provinciale David Ermini e dall’assessore comunale Stefania Saccardi. Praticamente certe anche le candidature della fedelissima renziana Simona Bonafè e di Francesco Bonifazi, capogruppo a Palazzo Vecchio. Che però a Palazzo Vecchio potrebbe rimanere come vicesindaco, visto che l’attuale, Dario Nardella, ha ricevuto gli auguri di buona campagna da Renzi. Lo stesso “in bocca al lupo” è arrivato dal sindaco anche per Rosa Maria Di Giorgi e Stefania Saccardi, assessori gigliati al sociale e all’istruzione, ormai più vicini a Roma che a Firenze.

Inevitabile il rimpasto di giunta a Firenze: i nomi in gioco sono quelli di Maria Elena Boschi e Sara Biagiotti. Ma per la nuova squadra renziana c’è tempo almeno fino al 23 gennaio, quando le liste dei candidati al Parlamento andranno consegnate definitivamente. Intanto, in quota Renzi, sono arrivati anche Matteo Bifoni e Caterina Marini.

Infine c’è la patata bollente delle deroghe. Su tutte, quella di Rosy Bindi, il cui nodo non è stato ancora sciolto ma per la quale è attesa la fumata bianca da parte della segreteria. Ancora da studiare la situazione di Dario Parrini, Giorgio Kutufà e Alessandro Cosimi. Nullaosta già arrivato invece per il sindaco di Piombino Gianni Anselmi.
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Pd/ Puppato: Non faccio le primarie parlamentari
Non posso sottopormi ancora a giudizio, l'ho già fatto
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
PERUGIA - Gran parte dei circoli per Matteo Renzi ha deciso su quali candidati puntare. Se le deroghe richieste da Guasticchi e Guerrini sono state una sorta di "burla" contro il regolamento delle primarie del 29-30 dicembre per le liste di Camera e Senato del Pd, arrivano i nomi veri al di là delle deroghe. Ecco dunque che i circoli Guasticchiani e di Diego Guerrini - asse Alto Tevere e Alta Umbria - appoggeranno la renziana della prima ora - era nelle prime file ai tempi della prima Leopolda - Giuliana Falaschi. sindaco della piccola Citerna e quindi candidabile secondo il regolamento del Pd. La Falaschi prima scelta dato che si dà per scontato che il sindaco di Corciano, Nadia Ginetti, sarà nel listino di Bersani o in caso di deroga si cercherà di spacchettare le preferenze. Rinuncia definitivamente Domenico Caprini che resterà in Giunta provinciale.
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Monti: "Nasce, da Melfi, operazione per cuori forti"

20 Dicembre 2012
"Siamo solo all'inizio delle riforme strutturali. Occorrerà anche per l'Italia migliorare ogni giorno". Lo ha detto il premier Mario Monti parlando nello stabilimento Fiat di Melfi. "L'azione del governo è solo all'inizio anche se quella di questo governo è terminata", ha proseguito il premier alludendo alla necessità di continuare il processo di riforme avviato. E ancora: "Penso che sarebbe irresponsabile dissipare i tanti sacrifici che gli italiani si sono assunti".
Poi, affermazioni più che mai evidenti circa una sua discesa in campo: "Oggi, da Melfi, parte un'operazione che non è per i deboli di cuore, ma noi sappiamo che può emergere un'Italia forte di cuore. Mi sembra che l'Italia sappia rimboccarsi le maniche nonostante le difficoltà evidenti e che sappia guardare con ritrovata fiducia al futuro".
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Firme per le elezioni: ecco la norma che "salva" il partito di La Russa

È Rottura Pdl-Pd, Bressa rimette il mandato da relatore. L'ex ministro contrattacca: "Un regalo dei tecnici agli alleati"
ROMA - E' rottura tra Pd e Pdl sul decreto firme dopo che in comitato dei nove della commissione Affari costituzionali della Camera e' stato dato parere favorevole all'emendamento pro-La Russa che esentera' al sua componete 'Centrodestra nazionale' dalla raccolta firme per le elezioni. In aula Gianclaudio Bressa, in disaccordo dal corelatore, Peppino Calderisi (Pdl) ha rimesso il mandato da relatore. "E' una cosa grave- ha detto Bressa- per la prima volta in un decreto che definisce modalita con cui si raccolgono le firme si cerca di modificare la possibilita' di raccolta, esonerando alcune forze politiche".
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Le sceneggiate e i minuetti del Cavaliere, il balletto sugli election day e sulla data del voto politico, i giochini sulle firme elettorali per i gruppi parlamentari last minute, i tric e trac dei centristi e dello stesso Monti.

La legislatura che al riparo dall’ombrello dei tecnici avrebbe dovuto ridare fiato alla politica si sta chiudendo in modo indecoroso.

Ma il caos di queste ore, frutto di una accelerazione improvvisa e traumatica, nasce dallo strappo del Pdl sul dl sviluppo e dalla altrettanto caotica ridiscesa in campo di Berlusconi.

L’ex premier ha deciso scientemente di buttarla in caciara. Ricreando il suo habitat mediatico e culturale di sempre: il polverone. Berlusconi puo’ ri-affermare se stesso solo in presenza di confusione nelle istutuzioni. Ed è questo, prima di qualsiasi altro, il suo peggiore conflitto di interessi.
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Sallusti: "Un segnale importante"
"Non ho chiesto nulla, se il Presidente valuta la grazia è un segnale importante per tutti".
Così il direttore de Il Giornale, Sallusti, commenta su Twitter la domanda di grazia presentata in suo favore.
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ottimo 2 indagati in più in parlamento
basta con questa storia delle liste pulite, siete troppo fissati con la pulizia
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La Poli Bortone propone di eleggere i marò parlamentari: questo è DAVVERO nauseante
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
propongo di eleggere francesca pascale
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questa cosa che se un mio soldato va in giro a sparacchiare per il mondo la giurisdizione e' mia e' ridicola. cose da colonialismo. se sto in india e la vittima e' un indiano ci pensera' il tribunale indiano.
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6 risposta · attivo 640 settimane fa
Liste pulite, il decreto non va in Cdm.
Firme per le elezioni, duello in Parlamento
Il decreto legislativo, che doveva ricevere l'ok definitivo nella riunione del governo, si arena in commissione Bilancio di Palazzo Madama. Il ministro Cancellieri: "Sono fiduciosa, manca solo l'ultimo passaggio". Intanto il Pd minaccia di far decadere il decreto elettorale sulle firme se passa l'emendamento salva-La Russa. Gianclaudio Bressa si dimette da relatore
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Favia: "O mantengo il logo
o mi dimetto dalla Regione"
Il consigliere espulso annuncia da Facebook le sue intenzioni: o vincerà la battaglia sul simbolo oppure lascia l'incarico istituzionale ma non la politica
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Andrea Sarubbi

Pdl tenta il colpaccio in extremis sul decreto elettorale: togliere l'obbligo di raccolta firme al nuovo partito di La Russa. #opencamera
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3 giorni fa è morto Daniel Inouye, Senatore democratico delle Hawaii e già Presidente del Senato. http://en.wikipedia.org/wiki/Daniel_Inouye
Quindi nel 2014 si terranno elezioni speciali in Hawaii, oltre che in South Carolina (dove soi è ritirato il senatore DeMint, quindi è stato nominato un repubblicano senatore protempore , fino alle elezioni del 2014, quando il South Carolina svolgerà anche le elezioni senatoriali normali, non speciali).
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E' un "eufemismo" dire che Silvio Berlusconi va in tv con "una certa insistenza". Il segretario pd Pier Luigi Bersani lo ha detto in una intervista a YouDem: "Con una certa insistenza è un buon eufemismo... Mah, credo che ci voglia ben altro perché gli italiani dimentichino dove Berlusconi ci ha portato".
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
PSI: OGGI PRESENTAZIONE MOBILITAZIONE 'LE TUE IDEE PER L'ITALIA'
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(AGENPARL) - Roma, 20 dic - 'Le tue idee per la tua Italia', è il titolo della mobilitazione nazionale che il Psi di Riccardo Nencini intende promuove per il prossimo 5 Gennaio. Il Segretario lo annuncerà oggi in conferenza stampa alla Camera dei Deputati (alle ore 13.00 –ingresso via della Missione 5) dopo aver riunito, in mattinata, presso la sede nazionale del partito, segretari, assessori e consiglieri regionali socialisti di tutta Italia, con i quali si stabiliranno i punti, le regole e le modalità per votare. Con questa mobilitazione, il Psi chiederà agli italiani di indicare le priorità e le esigenze di un governo del centrosinistra 'Italia Bene Comune' su temi come economia e lavoro, laicità e diritti civili, riforme istituzionali, giovani e istruzione, giustizia, beni comuni.
Saranno presenti Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi e alcuni dirigenti del Psi.
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secondo voi "centrodestra nazionale" passerà il quorum del 2%? a me pare una formazione alquanto inutile
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Commodo Zeitung: Cdu/Csu 39,1 Spd 29 Grune 13,8 Die Linke 7,1 Fdp 4,3 Piraten 3,3 Altri 3,4.
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la scena degli operai in tuta che applaudono gaudenti i discorsi di marchionne e monti è l'lemblema della vittoria di marchionne nel riuscire a spaccare il fronte comune dei suoi dipendenti, relegando di fatto i simpattizzanti fiom al ruolo di appestati
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
Mitico Spin Con --- Giannino al 7%, più dell'UDC e di SEL
aha ahahhahahahahahahahahahhahahahahahahahahahhahahahahhahahahahahahhahahahahhahahahahahahahahahahahahahhahahhahahahahahah
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2 risposta · attivo 640 settimane fa
Se Miccichè va con Berlusconi, svuota il centro e ci pappiamo l'isola.
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1 risposta · attivo 640 settimane fa
La domanda di grazie per Sallusti sarebbe vista dall'opinione pubblica come l'ennesimo schiaffo della Casta!
Non entro nel merito specifico della questione giudiziaria dico solo che la grazia dovrebbe essere data come gesto di clemenza nei confronti di un ravvedimento.
Se Sallusti non fosse Sallusti nessuno l'avrebbe cagato. Pannella è più morto che vivo per protestare contro le condizioni disumane delle carceci e noi parliamo di Sallusti che è ai domiciliari in un palazzo da nababbo e nelle carceri ci sono 18 detenuti in una cella!
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la lega si trova nella seguente situazione: e' un partito diviso, sputtanato, coi voti in caduta libera. crede di avere nel portafogli ancora una sola fiche: si vota in lombardia e maroni e' un candidato vagamente presentabile. quindi decide di puntare questa fiche sulla casella piu' rischiosa: ripresentarsi con Berlusconi. e' una manovra che le costera' un buon terzo dei voti che ancora ha. se vince in lombardia per il rotto della cuffia, sopravvive. ma se perde, scompare nel nulla insieme a berlusconi. maroni si dovra' dimettere, i veneti probabilmente se ne andranno etc.
Staremo a vedere, ma appare come una mossa disperata.
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3 risposta · attivo 640 settimane fa
In attesa di Mario Monti: PD al 32%, Grillo al 19% e PdL al 16%
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In attesa delle scelte di Monti, quasi un italiano su due non ha ancora deciso se e per chi votare. Se ci si recasse domani alle urne per il rinnovo del Parlamento, il Partito Democratico si confermerebbe, con il 32% dei consensi, prima forza politica del Paese, registrando, grazie all’effetto Primarie ed alla sfida Renzi-Bersani, una crescita di oltre 5 punti percentuali negli ultimi due mesi. È uno dei dati che emerge dal Barometro Politico di dicembre dell’Istituto Demopolis.

Allo stesso tempo, in resta altissima la richiesta di rinnovamento della classe politica che proviene da strati ampiamente maggioritari dell’opinione pubblica italiana. Nonostante una lieve flessione, il Movimento 5 Stelle si attesta, con il 19%, al secondo posto, con un elettorato che premia l’assoluta contrapposizione di Grillo agli schemi tradizionali della politica. ottiene il 16% il PDL che, sia pur diviso al proprio interno, recupera circa due punti dopo il ritorno al centro della scena mediatica di Silvio Berlusconi, alla ricerca di una improbabile rimonta a circa due mesi dal voto.

Tendenzialmente stabili – secondo i dati dell’Istituto Demopolis – appaiono l’UDC di Casini al 6,1% e SEL di Vendola al 6%; in lieve ripresa al 5,2% la Lega di Maroni; sotto il 3% le altre liste. Si posizionerebbe intorno al 4% il Movimento Verso la terza Repubblica, nato in attesa che il Premier sciolga la riserva su un suo diretto impegno nell’imminente campagna elettorale. Nonostante le perplessità su diverse scelte compiute dall’Esecutivo negli ultimi mesi, la fiducia personale dei cittadini in Mario Monti resta piuttosto alta.

"Risulta complesso valutare oggi con esattezza – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – il possibile impatto elettorale di una ampia coalizione di Centro che supporti politicamente il progetto di un ritorno dell’attuale Premier a Palazzo Chigi nel 2013. Grazie ad un consenso piuttosto trasversale e ad un appeal tra gli elettori non collocati, Mario Monti, con un suo impegno diretto nella campagna elettorale, potrebbe modificare in modo sostanziale gli equilibri del quadro politico nazionale in vista del voto di fine febbraio.

Sia pur ridotta rispetto ai mesi scorsi, l’area dell’astensione e dell’incertezza - conclude Pietro Vento - rimane tuttora molto vasta, soprattutto tra gli elettori di Centro Destra: il 28% degli italiani non si recherebbe alle urne, il 19% non ha ancora deciso il proprio voto".

Nota metodologica
L'indagine è stata condotta dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis dal 16 al 19 dicembre 2012, su un campione di 1.202 intervistati, rappresentativo dell'universo degli elettori italiani, stratificato per genere, età ed area geografica di residenza. Il Barometro Politico Demopolis è diretto da Pietro Vento, con la collaborazione di Maria Sabrina Titone e Giusy Montalbano; supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Approfondimenti e metodologia su: www.demopolis.
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