Domanda seria: la raccolta delle firme per le candidature a Camera e Senato richiede o no l'indicazione preventiva del "capo della coalizione" a.k.a. candidato premier?
Perché se è così credo che il M5S con la storia del firma-day si stia facendo male da solo..
A sensazione, ad ascoltare Maroni la condizione per l'alleanza e` che si ritiri Albertini in Lombardia, poi mi sa che si adeguano anche con Berlusconi.. il discorso e` "l'importante e` la Lombardia, per il parlamento chissenefrega, puo` succedere qualsiasi cosa"
«Dalle tue parti noi come siamo messi?». «Dovrei farcela a prendere un posto, magari secondo dietro uno dei loro... là sono troppo forti». Questo scambio di battute carpito in Transatlantico basta a spiegare il clima che si respira nel Pd in questi giorni, tra i parlamentari uscenti e non solo. “Noi”, in questo caso, sono gli ex popolari e “loro”, ovviamente, gli ex Ds. I collegi che garantiscono un numero non ristrettissimo di posti utili in lista consentono di equilibrare la presenza delle componenti, magari “costringendo” qualcuno a orientarsi su più candidature femminili di quelle previste. Altrove, però, la gara si complica. Ed è qui, nel gran numero di piccole province, che riaffiorano e si rinsaldano antiche amicizie e antichi (ma non tanto) equilibri. La scelta di Bersani di far svolgere le primarie ha infatti impedito il perpetuarsi di quote di garanzia, da ricercare adesso solo in una parte del listino di candidature decise a livello nazionale. Garanzia di pluralismo, certo, che però in molti declinano facilmente in termini di sussistenza delle diverse correnti. Si capisce così il malumore palpabile all’assemblea dei deputati dem a Montecitorio, che si è riunita martedì sera. Quando, nella necessità formale di nominare un liquidatore del gruppo, in molti – scherzando, ma fino a un certo punto – hanno indicato placidamente il segretario. Il rischio di essere “liquidati” è avvertito maggiormente dagli ex popolari. «Alle primarie andranno a votare soprattutto gli iscritti – ragiona un loro autorevole esponente – e noi non ci siamo impegnati a sufficienza in questi anni nel tesseramento, a differenza degli ex Ds». Per di più, non è ancora chiaro se saranno forniti a tutti gli aspiranti onorevoli, oltre ai nomi, anche i contatti degli elettori del 25 novembre, per poterli richiamare al voto. Se così non fosse, sarebbe un altro vantaggio per i candidati ex diessini, meglio radicati nella macchina del partito, che detiene ovviamente tutti i dati completi. Per di più, l’ingresso nell’agone nazionale di Matteo Renzi ha assorbito molti elettori dell’area ex ppi, che ora appaiono difficili da recuperare. Per tutti questi motivi, franceschiniani, fioroniani, lettiani e bindiani hanno seppellito l’ascia di guerra (almeno per qualche settimana), facendo fronte comune per riuscire a conquistare più posizioni possibili. Il presidente dei deputati (la cui abilità in questi casi è riconosciuta da tutti) si è fatto garante dell’intera area al tavolo nazionale delle trattative, soprattutto per quanto riguarda le presenze nel listino. Nei collegi, invece, si prova a ragionare caso per caso. In particolare difficoltà si troverebbe la componente vicina a Beppe Fioroni: chi pensava di traghettare nel nuovo centro montiano ha trovato le porte chiuse, chi non ha costruito un radicamento in uno specifico territorio (a partire dallo stesso ex ministro) rischia troppo in primarie così congegnate. Nella sfida interna rimangono inevitabilmente schiacciate le forze esterne ai vecchi equilibri. Nativi democratici, esponenti civici, professionisti, ma anche politici indipendenti dalle componenti tradizionali: chiunque non abbia un radicamento precostituito, certamente difficile da creare da zero in questi pochi giorni festivi, avrà ben poche chances di entrare nei gruppi parlamentari democratici. Le (poche?) eccezioni passeranno per il listino nazionale, che però risulta già abbondantemente affollato.
Ah ragazzi, chiedo delucidazioni a voi ubriachi di regolamenti elettorali... circa una settimana fa è stato sospeso il consiglio comunale del mio paese e nominato il commissario per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Pensare che si riuscirà a votare insieme alle politiche o bisognerà aspettare qualche altro mese? quali sono i tempi?
Quanto vale Casaleggio Il guru della comunicazione grillina viaggia sul milione di ricavi l'anno. Con utile in perdita e dipendenti che diminuiscono. Mentre gli azionisti se ne vanno
In regioni come Calabria, Basilicata, FVG e Abruzzo, Marche, Liguria l'extraseggio scatta anche con circa il 70% In regioni come Lazio, Toscana, Piemonte, Puglia, ER, Veneto e Campania tutte uguali?? Con quanto?
"La posizione che è stata assunta da questa parte della sinistra assolutamente rispettosa si è dimostrata incompatibile: tanto per essere chiari, Di Pietro in questi anni ha sparato a zero contro il Pd, contro il presidente della Repubblica. Se adesso aggreghiamo, cammin facendo, per una questione tattico-politica, diventa poco credibile". Così Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Pd, ad Agorà, su Rai Tre, in merito ad un'eventuale alleanza con il Movimento Arancione, rappresentato in studio da Orazio Licandro, che aveva manifestato interesse verso la politica intrapresa da Bersani. Licandro infatti ha dichiarato: "Dai passi iniziali di Bersani c'era sembrato di capire che, oltre alle politiche del rigore e dell'austerità, c'era anche altro".
Alle presidenziali Usa «avrei votato per Obama perché ho avuto modo di conoscerlo e penso sia una persona di buon senso e che possa fare il bene dell'America»
a questo punto con monti candidato premier, qualora IBC dovesse raggiungere una maggioranza certa anche al Senato, mi auguro che la scelta del Presidente della Repubblica ricada su qualche altra personalità!
E se sotto sotto ci fosse già un tacito accordo post elettorale Bersani-Monti per togliere dalle palle il Cav e spartirsi il bottino? Bersani a Palazzo Chigi, Monti al Quirinale e maggioranza blindata a Camera e Senato. Potrebbe essere uno scenario altamente probabile.
A mio avviso una Lista Arancione elettoralmente parlando sarebbe utilissima a IBC per i seguenti motivi: 1) Vendola e SEL non hanno una funzione egemone nell'elettorato più di sx 2) Farebbe rientrare voti dai 5 Stelle provenienti da sx 3) Con gli ipotetici scenari il Senato potrebbe giocarsi su pochissimi voti, specie in Lombardia e Siclia. In Lombardia la differenza tra vincere e perder potrebbe voler dire prendere 26 senatori o 9-11, quindi perderne ben 15-17; in SIcilia la problematica è la stessa, cambiano solo i numeri che sono la metà. Con tutta onesta SEL in Lombardia e Sicilia conta poco e offrire un'altra opzione all'interno della coalizione sarebbe fondamentale. Però per esperienza so che di cazzate non si smette mai di farne!
Queste a mio avviso saranno le chiavi delle futura competizione elettorale: 1) Quanto riuscirà a recuperare Berlusconi dal 25% di coalizione che gli viene assegnato oggi 2) Riuscirà il PD o IBC a mantenere il consenso acquisito in questi meni, oggi la coalizione è data sul 40%. Ed in particolare: a) come andrà la battaglia sul suo lato dx con la concorrenza delle Liste che fanno riferimento a Monti, oggi date al 10%? b) come andrà la battaglia sul suo lato sx con la concorrenza della Lista Arancione oggi data al 4%? Il risultato di 5 Stelle diventerà meno importante e sarà decisivo solo nelle regioni in cui IBC non vincerà al Senato.
«Monti? Un piccolo protagonista». «La7 mi attacca dalla mattina alla sera». «Rimarrei assolutamente sorpreso se ci fosse una partecipazione ad una campagna elettorale di Monti. Sarei d'accordo, forse per la prima volta, con D'Alema». «Non sarebbe un interesse neanche di Monti diventare un piccolo protagonista partendo dal suo ruolo di "deus ex machina" nel quale si era imposto»
salve a tutti. allora, Monti fara' campagna elettorale soprattutto sul lato destro, perche' li' ci sono i voti in libera uscita e perche' e' li' che i poteri forti lo vogliono. il fatto che la prima uscita sia con marchionne gia' ci fa capire cio' che accadra'. a me e' un'operazione che non piace da un punto di vista per cosi' dire esetetico, perche' ha ragione d'alema (come quasi sempre) a dire che se vieni chiamato a governare in quel modo ed in quelle circostanze poi non puoi fare il salto della quaglia. pero' ha almeno 3 effetti positivi: 1) per la prima volta ci sara' un'elezione giocata tra due schieramenti seri e pienamente "occidentali", senza derive sudamericane 2) chiesa, giornali e confindustria, che comunque non appoggeranno mai il Partito, perlomeno non appoggeranno Berlusconi 3) in Lombardia la presenza di un centrodestra forte puo' essere decisiva per togliere voti al duo pdl-lega e farci vincere al senato.
Leggo di Monti che toglie voti a sinistra...ma veramente dite? La discesa in campo di Monti provocherà immediatamente una scissione nel PDL e schiaccerà irrimediabilmente a destra Berlusconi. A questo punto con Monti in campo anche al Senato cambiano tante cose: senza i voti dei moderati Berlusconi, ammesso che nel frattempo abbia trovato accordi con la Lega, perde Lombardia e Veneto a favore di IBC. I montiani potrebbero, invece, conquistare la Sicilia, ma lì si fermano. Inoltre, dopo il voto in caso di maggioranza risicata per Bersani, il segretario del PD avrà molta più facilità nel trovare accordi post voto con Monti piuttosto che con un Berlusconi che avrà una netta minoranza in entrambe le camere
Proprio per salvaguardarsi, oggi i montiani del Pdl - tra questi Franco Frattini e Giuliano Cazzola - dovrebbero staccarsi e dar vita a un proprio gruppo autonomo alla Camera in modo da non dover raccogliere le firme. Incombenza che invece spetta alla squadra di Montezemolo e Riccardi ha avviato la raccolta delle pre-firme per il movimento Verso la Terza Repubblica. E ha realizzato un sito «puoicontarci.org» in modo di raccogliere le adesioni. Chi aderisce verrà successivamente contatto per sottoscrivere la lista. La prova, se mai fosse servita, che la macchina organizzativa del movimento più vicino al premier si è messa in moto. Destinazione, le urne.
Nella mia provincia alle primarie del PD sarà candidata la segretaria dei GD, che vuole i matrimoni gay. Saranno poco ferrati ideologicamente e un po' sottomessi alla linea, ma questi GD son sicuramente meglio della dirigenza del partitione
Monti sarà candidato premier sostenuto da 3 liste alla Camera (UDC, FLI, Italia Futura) e lista unica al Senato ( Italia per Monti). Nelle liste anche Mercegaglia e Passera. Il premier farà campagna amche in tv.
Buongiorno a tutti. Ricordo che ad oggi mancano 24 giorni alla scadenza per la presentazione di simboli e candidati premier e il terzo partito italiano ancora non ha un nome per la persona che secondo loro dovrebbe governare l'Italia per i prossimi 5 anni, decidere il futuro dell'economia europea con la Merkel e Hollande e discutere i destini del Medio Oriente con Obama.
Scusate, qualcuno sa dirmi a che ora è la fine del mondo domani? Pensavo di uscire prima dall'ufficio per vederla in diretta TV. http://www.youtube.com/watch?v=3zZZoHoY2E8
Arrestato consigliere regionale Pdl Truffa aggravata per un rimborso
Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza. L'uomo politico, Massimo Ianniciello del Pdl, è ai domiciliari. E' accusato di aver percepito denaro esibendo fatture per operazioni inesistenti. Perquisizione anche a Martusciello del Pdl
Monti oggi è il vero e unico riformista in campo, l'unico in grado di guidare l'Italia nella grande traversata del deserto nell'epoca del mondo globale. La "sponda europeista e riformista" offerta dal PD ai moderati rappresentata in realtà una sponda di natura conservatrice, una proposta priva di orizzonti ma rassicurante e sedativa di fronte alle ansie e alle angosce della modernità e delle riforme di sistema che si prospettano all'orizzonte.
La Lega Nord ha fissato la sua deadline per l'alleanza con il Popolo della libertà. «Abbiamo detto a Berlusconi quali sono le nostre idee e che venerdì dobbiamo chiudere. Quindi per me rimane questa data, non c'è necessità di spostarla avanti», ha detto il leader del Carroccio Roberto Maroni a chi gli chiedeva se lo slittamento della chiusura della legislatura e della conferenza stampa di Monti potesse cambiare i programmi. SI RIMANE A VENERDÌ. A margine di un incontro a porte chiuse con i candidati che intendono presentarsi nella lista civica a suo sostegno in Lombardia, Maroni ha confermato che l'impegno di venerdì. «Non bisogna continuare a prendere tempo, la data di venerdì rimane quella». Nessuna preferenza sulla data del voto: «Noi eravamo pronti già per il 17 febbraio, siamo pronti anche per il 24», ha detto Maroni sull'eventualità che le elezioni politiche si tengano oltre il 17 febbraio.
Prima cosa: non credo in una candidatura di Monti Seconda cosa: anche se si candidasse, prenderebbe ben poco dal Pd. Forse qualche voto arrivato da queste parti solo di recente, ma uno di sinistra non vedo perchè dovrebbe preferire Monti a Bersani. Una cosa è dire che ha fatto più o meno bene, un'altra è votarlo.
Secondo HP invece non ci sono dubbi: Monti si candida e Bersani lo attacca ("Io non ho il mio nome nel simbolo"). Il figlio di Mike Bongiorno sta con Monti
Credo che un centro più competitivo porterebbe via voti al PD e all'astensione dei moderati ex Pdl. Alla fine IBC 35-37% Belusconi vicino al 30 e centro vicino al 20 Grillo al 10 potrebbe essere un risultato probabile. Governo Bersani-Monti come da auspicio cancellerie europee e usa, Chiesa, Confindustria e sindacati tranne cgil. Vendola fuori.
A quanto pare l'uomo del Monte ha detto no, o quanto meno non direttamente, sembra appoggera' il centro ma lui direttamente non si presentera' , almeno e' l'impressione del libero e bello , pero' prima di dire gatto mettiamolo nel sacco. Per il PD ed amici potrebbe essere la possibilita' di vincere anche al Senato. ;):p:o
Roma, 19-12-2012 Prima si stabilisce un programma, poi si valuta il resto. E' questa la road-map che Mario Monti ha in mente. Ed e' questo il percorso che illustrato ai suoi piu' fedeli sostenitori: Montezemolo, Casini, Cesa, Riccardi, ricevuti di buon mattino nella sede del governo (Fini fa informalmente sapere che per ragioni di opportunita' istituzionale ha evitato di essere presente).
Da palazzo Chigi non smettono di sottolineare che "il presidente non ha ancora deciso se e come impegnarsi nella campagna elettorale". "La situazione e' in continua evoluzione e quello che e' vero ora, cioe' una sua partecipazione, non lo e' fra due ore", spiega una fonte che frequenta quotidianamente il professore. Precisazioni che non fanno recedere i 'montiani' dalla convinzione che il presidente del Consiglio, in un modo o nell'altro, partecipera' alla competizione elettorale.
Casini e' il piu' esplicito: "In cuor suo ha deciso", dice il leader Udc che poi, su richiesta del professore, correggere il tiro: "Decidera"'. Riccardi non si sbilancia, ma indica una precisa dead line spiegando che il rebus sara' sciolto fra sabato e domenica. Il fondatore della comunita' di Sant'Egiodio ci tiene a sottolineare che il termine "discesa in campo non gli appartiene", ma ribadisce che e' sua intenzione lasciare una "agenda" per completare il lavoro iniziato. Ad alimentare altri dubbi l'ipotesi, tornata a circolare nei palazzi della politica, che Giorgio Napolitano possa non dare il reincarico a Monti.
A palazzo Chigi una certa apprensione per la possibile reazione del Quirinale c'e': "Il presidente ha sempre prestato grande attenzione ai consigli di Napolitano", ribadiscono, sottolineando per l'ennesima volta che l'ipotesi di una partecipazione attiva alla campagna elettorale, pur se al momento "molto probabile" non deve essere data per "scontata". Ma sono cautele che durante l'incontro a palazzo Chigi, nessuno dei presenti coglie. Anzi, i centristi sottolineano come l'incontro, da solo, dimostri la volonta' di partecipare attivamente alla campagna elettorale.
E' vero che il premier non ha detto nulla circa il suo impegno; ma "solo per serieta', visto che non ha ancora dato le dimissioni", spiega un esponente 'montiano'. Il professore, raccontano, si e' limitato a riferire come intende muoversi: sulla sua scrivania si stanno accumulando i report in cui ciascun ministro ha riassunto quanto fatto nell'anno al governo, ma soprattutto cio' che ancora resta da fare (Alcuni erano troppo tecnici e sono stati rispediti indietro), in particolare sul fronte delle riforme e della crescita.
Sara' quello il "manifesto programmatico", per dirla con uno dei suoi collaboratori, che il premier intende enunciare davanti al Paese. Il luogo prescelto, al momento, e' la conferenza stampa di fine anno, slittata oggi di uno, due giorni a causa del protrarsi dei lavori sulla legge di stabilita'. "Monti presentera' il suo programma, chiedendo alle forze responsabili di aderire", spiegano dal suo staff.
Ovviamente non tutti: "Berlusconi ci ha sfiduciato e una ricucitura al momento e' impossibile", spiega un montiano della prima ora. Questo ha in mente il professore. Il resto, verra' in un secondo momento: a cominciare dal come mettere in campo una squadra a sostegno della sua agenda. L'argomento, secondo diverse fonti, e' stato affrontato nell'incontro a palazzo Chigi. Ma non e' stato risolutorio: si ragiona ancora sull'ipotesi di una lista unitaria 'pro-Monti' anche alla Camera (al Senato la scelta appare obbligata) dove far confluire tutti i soggetti politici interessati. Opzione prediletta dall'Udc, ma osteggiata da Montezemolo.
L'alternativa e' una sorta di federazione in cui le singole anime sarebbe unite dall'agenda e dal sostegno a Monti a palazzo Chigi. Al momento appare invece tramontata l'ipotesi di una candidatura diretta dello stesso premier alla Camera, in considerazione del fatto che Monti e' gia' senatore a vita. Ma il progetto e' in stato avanzato se e' vero che su alcuni tavoli di palazzo Chigi gia' si fanno i nomi di chi inserire in lista.
Aggiorno la mia personalissima stima sulla situazione ad oggi, con percentuali e seggi al Senato. Rispetto a ieri ho aggiunto uno 0,5% al PdL e tolto uno 0,5% ad Altri. Per adesso considero la Lega da sola. Continuo ad aggiornarla nei prossimi giorni, fino a quando le alleanze non saranno completate.
PD 33.5% SEL 5.5% PSI 1,0% Altri CSX 0.5% Totale IBC: 40,5%
PdL 17,0% Destra 2%, Altri CSX 0,5% Totale Zombie: 19,5%
M5S: 16,0% Listone Monti 10%. Lega 5,5% Listone Ingroia 5,5% Fermare il Declino 2,5% Altri 0,5%
Stima Seggi senato:
PD 155 SEL 28 PSI 1 Altri CSX 0 Totale IBC: 184
PdL 49 Destra 4 Altri CDX 2 Totale Zombie: 55
M5S: 41 Listone Monti: 23 Lega 11 Listone Ingroia 1 Fermare il Declino 0 Altri 0
FLASH! - VITTORIA DI D'ALEMA & NAPOLITANO: SUPERMARIO NON SI CANDIDERA'! SABATO O DOMENICA SCODELLERA' L'"AGENDA MONTI". PUNTO - L'HA COMUNICATO LO STESSO MONTIMER STAMATTINA DURANTE L'INCONTRO CON CASINI E MONTEZEMOLO - GLI EROI DEL CENTRO-TAVOLA SONO USCITI SCOGLIONATISSIMI - QUI NON SI CANDIDA NESSUNO: MONTI, MONTEZUMA, RICCARDI: MA CHE LISTA E'?...
ventoacqua 138p · 640 settimane fa
mr.cutter · 640 settimane fa
Perché se è così credo che il M5S con la storia del firma-day si stia facendo male da solo..
rinocasciolp 125p · 640 settimane fa
Frattini in verità è da giorni che ogni mattina va ma Mario
ElPolloDiablo 118p · 640 settimane fa
McJulio 146p · 640 settimane fa
La scelta di Bersani di far svolgere le primarie ha infatti impedito il perpetuarsi di quote di garanzia, da ricercare adesso solo in una parte del listino di candidature decise a livello nazionale. Garanzia di pluralismo, certo, che però in molti declinano facilmente in termini di sussistenza delle diverse correnti. Si capisce così il malumore palpabile all’assemblea dei deputati dem a Montecitorio, che si è riunita martedì sera. Quando, nella necessità formale di nominare un liquidatore del gruppo, in molti – scherzando, ma fino a un certo punto – hanno indicato placidamente il segretario.
Il rischio di essere “liquidati” è avvertito maggiormente dagli ex popolari. «Alle primarie andranno a votare soprattutto gli iscritti – ragiona un loro autorevole esponente – e noi non ci siamo impegnati a sufficienza in questi anni nel tesseramento, a differenza degli ex Ds». Per di più, non è ancora chiaro se saranno forniti a tutti gli aspiranti onorevoli, oltre ai nomi, anche i contatti degli elettori del 25 novembre, per poterli richiamare al voto. Se così non fosse, sarebbe un altro vantaggio per i candidati ex diessini, meglio radicati nella macchina del partito, che detiene ovviamente tutti i dati completi. Per di più, l’ingresso nell’agone nazionale di Matteo Renzi ha assorbito molti elettori dell’area ex ppi, che ora appaiono difficili da recuperare.
Per tutti questi motivi, franceschiniani, fioroniani, lettiani e bindiani hanno seppellito l’ascia di guerra (almeno per qualche settimana), facendo fronte comune per riuscire a conquistare più posizioni possibili. Il presidente dei deputati (la cui abilità in questi casi è riconosciuta da tutti) si è fatto garante dell’intera area al tavolo nazionale delle trattative, soprattutto per quanto riguarda le presenze nel listino. Nei collegi, invece, si prova a ragionare caso per caso. In particolare difficoltà si troverebbe la componente vicina a Beppe Fioroni: chi pensava di traghettare nel nuovo centro montiano ha trovato le porte chiuse, chi non ha costruito un radicamento in uno specifico territorio (a partire dallo stesso ex ministro) rischia troppo in primarie così congegnate.
Nella sfida interna rimangono inevitabilmente schiacciate le forze esterne ai vecchi equilibri. Nativi democratici, esponenti civici, professionisti, ma anche politici indipendenti dalle componenti tradizionali: chiunque non abbia un radicamento precostituito, certamente difficile da creare da zero in questi pochi giorni festivi, avrà ben poche chances di entrare nei gruppi parlamentari democratici. Le (poche?) eccezioni passeranno per il listino nazionale, che però risulta già abbondantemente affollato.
L'uomo artificiale 103p · 640 settimane fa
Vastas 76p · 640 settimane fa
deleted5181689 111p · 640 settimane fa
Il guru della comunicazione grillina viaggia sul milione di ricavi l'anno. Con utile in perdita e dipendenti che diminuiscono. Mentre gli azionisti se ne vanno
LorenzoRM 103p · 640 settimane fa
Vastas · 640 settimane fa
Mauro 148p · 640 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 640 settimane fa
In regioni come Calabria, Basilicata, FVG e Abruzzo, Marche, Liguria l'extraseggio scatta anche con circa il 70%
In regioni come Lazio, Toscana, Piemonte, Puglia, ER, Veneto e Campania tutte uguali?? Con quanto?
Vastas 76p · 640 settimane fa
McJulio 146p · 640 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 640 settimane fa
Godo.
DJ Bettino Renzosh 134p · 640 settimane fa
Suicidi di massa a The Right Nation.
totocolez 86p · 640 settimane fa
LorenzoRM 103p · 640 settimane fa
Actarus 107p · 640 settimane fa
1) Vendola e SEL non hanno una funzione egemone nell'elettorato più di sx
2) Farebbe rientrare voti dai 5 Stelle provenienti da sx
3) Con gli ipotetici scenari il Senato potrebbe giocarsi su pochissimi voti, specie in Lombardia e Siclia. In Lombardia la differenza tra vincere e perder potrebbe voler dire prendere 26 senatori o 9-11, quindi perderne ben 15-17; in SIcilia la problematica è la stessa, cambiano solo i numeri che sono la metà. Con tutta onesta SEL in Lombardia e Sicilia conta poco e offrire un'altra opzione all'interno della coalizione sarebbe fondamentale. Però per esperienza so che di cazzate non si smette mai di farne!
Pirata Romano 145p · 640 settimane fa
Actarus 107p · 640 settimane fa
1) Quanto riuscirà a recuperare Berlusconi dal 25% di coalizione che gli viene assegnato oggi
2) Riuscirà il PD o IBC a mantenere il consenso acquisito in questi meni, oggi la coalizione è data sul 40%.
Ed in particolare:
a) come andrà la battaglia sul suo lato dx con la concorrenza delle Liste che fanno riferimento a Monti, oggi date al 10%?
b) come andrà la battaglia sul suo lato sx con la concorrenza della Lista Arancione oggi data al 4%?
Il risultato di 5 Stelle diventerà meno importante e sarà decisivo solo nelle regioni in cui IBC non vincerà al Senato.
DJ Bettino Renzosh 134p · 640 settimane fa
«Rimarrei assolutamente sorpreso se ci fosse una partecipazione ad una campagna elettorale di Monti. Sarei d'accordo, forse per la prima volta, con D'Alema». «Non sarebbe un interesse neanche di Monti diventare un piccolo protagonista partendo dal suo ruolo di "deus ex machina" nel quale si era imposto»
nunzioPugno 133p · 640 settimane fa
1) per la prima volta ci sara' un'elezione giocata tra due schieramenti seri e pienamente "occidentali", senza derive sudamericane
2) chiesa, giornali e confindustria, che comunque non appoggeranno mai il Partito, perlomeno non appoggeranno Berlusconi
3) in Lombardia la presenza di un centrodestra forte puo' essere decisiva per togliere voti al duo pdl-lega e farci vincere al senato.
LorenzoRM 103p · 640 settimane fa
Inoltre, dopo il voto in caso di maggioranza risicata per Bersani, il segretario del PD avrà molta più facilità nel trovare accordi post voto con Monti piuttosto che con un Berlusconi che avrà una netta minoranza in entrambe le camere
Gabriele per Paolo 132p · 640 settimane fa
fbo64 115p · 640 settimane fa
Gabriele per Paolo 132p · 640 settimane fa
alexmad86 112p · 640 settimane fa
Monti sarà candidato premier sostenuto da 3 liste alla Camera (UDC, FLI, Italia Futura) e lista unica al Senato ( Italia per Monti). Nelle liste anche Mercegaglia e Passera. Il premier farà campagna amche in tv.
alexmad86 112p · 640 settimane fa
McFabbio2 131p · 640 settimane fa
McFabbio2 131p · 640 settimane fa
fbo64 115p · 640 settimane fa
Truffa aggravata per un rimborso
Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza. L'uomo politico, Massimo Ianniciello del Pdl, è ai domiciliari. E' accusato di aver percepito denaro esibendo fatture per operazioni inesistenti. Perquisizione anche a Martusciello del Pdl
Mauro 148p · 640 settimane fa
Stackx 96p · 640 settimane fa
Mauro 148p · 640 settimane fa
Elmo 119p · 640 settimane fa
McFabbio2 131p · 640 settimane fa
SI RIMANE A VENERDÌ. A margine di un incontro a porte chiuse con i candidati che intendono presentarsi nella lista civica a suo sostegno in Lombardia, Maroni ha confermato che l'impegno di venerdì. «Non bisogna continuare a prendere tempo, la data di venerdì rimane quella».
Nessuna preferenza sulla data del voto: «Noi eravamo pronti già per il 17 febbraio, siamo pronti anche per il 24», ha detto Maroni sull'eventualità che le elezioni politiche si tengano oltre il 17 febbraio.
Mauro 148p · 640 settimane fa
Seconda cosa: anche se si candidasse, prenderebbe ben poco dal Pd. Forse qualche voto arrivato da queste parti solo di recente, ma uno di sinistra non vedo perchè dovrebbe preferire Monti a Bersani. Una cosa è dire che ha fatto più o meno bene, un'altra è votarlo.
Pirata Romano 145p · 640 settimane fa
GlassSteagall 119p · 640 settimane fa
spinoza968 78p · 640 settimane fa
Il figlio di Mike Bongiorno sta con Monti
spinoza968 78p · 640 settimane fa
Mauro 148p · 640 settimane fa
ventoacqua 138p · 640 settimane fa
L'uomo artificiale 103p · 640 settimane fa
LorenzoRM 103p · 640 settimane fa
pussipussi 105p · 640 settimane fa
Per il PD ed amici potrebbe essere la possibilita' di vincere anche al Senato. ;) :p :o
rinocasciolp 125p · 640 settimane fa
Prima si stabilisce un programma, poi si valuta il resto. E' questa la road-map che Mario Monti ha in mente. Ed e' questo il percorso che illustrato ai suoi piu' fedeli sostenitori: Montezemolo, Casini, Cesa, Riccardi, ricevuti di buon mattino nella sede del governo (Fini fa informalmente sapere che per ragioni di opportunita' istituzionale ha evitato di essere presente).
Da palazzo Chigi non smettono di sottolineare che "il presidente non ha ancora deciso se e come impegnarsi nella campagna elettorale". "La situazione e' in continua evoluzione e quello che e' vero ora, cioe' una sua partecipazione, non lo e' fra due ore", spiega una fonte che frequenta quotidianamente il professore. Precisazioni che non fanno recedere i 'montiani' dalla convinzione che il presidente del Consiglio, in un modo o nell'altro, partecipera' alla competizione elettorale.
Casini e' il piu' esplicito: "In cuor suo ha deciso", dice il leader Udc che poi, su richiesta del professore, correggere il tiro: "Decidera"'. Riccardi non si sbilancia, ma indica una precisa dead line spiegando che il rebus sara' sciolto fra sabato e domenica. Il fondatore della comunita' di Sant'Egiodio ci tiene a sottolineare che il termine "discesa in campo non gli appartiene", ma ribadisce che e' sua intenzione lasciare una "agenda" per completare il lavoro iniziato. Ad alimentare altri dubbi l'ipotesi, tornata a circolare nei palazzi della politica, che Giorgio Napolitano possa non dare il reincarico a Monti.
A palazzo Chigi una certa apprensione per la possibile reazione del Quirinale c'e': "Il presidente ha sempre prestato grande attenzione ai consigli di Napolitano", ribadiscono, sottolineando per l'ennesima volta che l'ipotesi di una partecipazione attiva alla campagna elettorale, pur se al momento "molto probabile" non deve essere data per "scontata". Ma sono cautele che durante l'incontro a palazzo Chigi, nessuno dei presenti coglie. Anzi, i centristi sottolineano come l'incontro, da solo, dimostri la volonta' di partecipare attivamente alla campagna elettorale.
E' vero che il premier non ha detto nulla circa il suo impegno; ma "solo per serieta', visto che non ha ancora dato le dimissioni", spiega un esponente 'montiano'. Il professore, raccontano, si e' limitato a riferire come intende muoversi: sulla sua scrivania si stanno accumulando i report in cui ciascun ministro ha riassunto quanto fatto nell'anno al governo, ma soprattutto cio' che ancora resta da fare (Alcuni erano troppo tecnici e sono stati rispediti indietro), in particolare sul fronte delle riforme e della crescita.
Sara' quello il "manifesto programmatico", per dirla con uno dei suoi collaboratori, che il premier intende enunciare davanti al Paese. Il luogo prescelto, al momento, e' la conferenza stampa di fine anno, slittata oggi di uno, due giorni a causa del protrarsi dei lavori sulla legge di stabilita'. "Monti presentera' il suo programma, chiedendo alle forze responsabili di aderire", spiegano dal suo staff.
Ovviamente non tutti: "Berlusconi ci ha sfiduciato e una ricucitura al momento e' impossibile", spiega un montiano della prima ora. Questo ha in mente il professore. Il resto, verra' in un secondo momento: a cominciare dal come mettere in campo una squadra a sostegno della sua agenda. L'argomento, secondo diverse fonti, e' stato affrontato nell'incontro a palazzo Chigi. Ma non e' stato risolutorio: si ragiona ancora sull'ipotesi di una lista unitaria 'pro-Monti' anche alla Camera (al Senato la scelta appare obbligata) dove far confluire tutti i soggetti politici interessati. Opzione prediletta dall'Udc, ma osteggiata da Montezemolo.
L'alternativa e' una sorta di federazione in cui le singole anime sarebbe unite dall'agenda e dal sostegno a Monti a palazzo Chigi. Al momento appare invece tramontata l'ipotesi di una candidatura diretta dello stesso premier alla Camera, in considerazione del fatto che Monti e' gia' senatore a vita. Ma il progetto e' in stato avanzato se e' vero che su alcuni tavoli di palazzo Chigi gia' si fanno i nomi di chi inserire in lista.
McFabbio2 131p · 640 settimane fa
Continuo ad aggiornarla nei prossimi giorni, fino a quando le alleanze non saranno completate.
PD 33.5%
SEL 5.5%
PSI 1,0%
Altri CSX 0.5%
Totale IBC: 40,5%
PdL 17,0%
Destra 2%,
Altri CSX 0,5%
Totale Zombie: 19,5%
M5S: 16,0%
Listone Monti 10%.
Lega 5,5%
Listone Ingroia 5,5%
Fermare il Declino 2,5%
Altri 0,5%
Stima Seggi senato:
PD 155
SEL 28
PSI 1
Altri CSX 0
Totale IBC: 184
PdL 49
Destra 4
Altri CDX 2
Totale Zombie: 55
M5S: 41
Listone Monti: 23
Lega 11
Listone Ingroia 1
Fermare il Declino 0
Altri 0
L'uomo artificiale 103p · 640 settimane fa
DJ Bettino Renzosh 134p · 640 settimane fa
ventoacqua 138p · 640 settimane fa
Bravo Oby
:)