Ormai anche Bersani si è detto convinto che ci sarà il ballottaggio (che personalmente ho sempre dato per scontato) e riconosce, giustamente, che ciò sia un bene. Molto meno bene il suo endorsement a Renzi in un eventuale, quanto ipotetico, ballottaggio Vendola-Renzi che puzza lontano un miglio di puro tattiticismo.
"In queste settimane si fa un gran parlare di chi è di sinistra e di cosa è la sinistra. Tutti vogliono essere di sinistra. Su Internet ci sono persino i Marxisti per Tabacci...
A me fa piacere perché vuol dire che finalmente questa parola sta tornando nel vocabolario del Paese e non è più motivo di vergogna."
Vedo con soddisfazione che nei sondaggi la palude centrista perde colpi e penso proprio che Monti, seguendo il consiglio del grandissimo Presidente Napolitano, non si presterà al gioco dei vari Pierfurby e Montezuma ---
Regione Sicilia, Crocetta propone allo scienziato Zichichi l'assessorato ai Beni Culturali Il presidente vuole chiudere entro lunedì l'esecutivo regionale e propone allo scienziato classe '29 l'assessorato già rifiutato dal cantautore siciliano
Germania,Camera boccia accordo Svizzera La Camera dei leander tedesca, il Bundesrat, ha bocciato l'accordo fiscale con la Svizzera. L'accordo riguardava i conti dei cittadini tedeschi non dichiarati negli istituti svizzeri.
Quale sarà il destino di Matteo Renzi e della liquida Leopolda se, a conferma dei sondaggi del professor D’Alimonte, alla fine vincesse Pier Luigi Bersani? A due giorni dalle primarie, gli osservatori hanno spostato le lenti sull’ipotesi che il sindaco di Firenze possa perdere. L’ipotetica sconfitta è diventata ieri anche il tema di un fuorionda radiofonico dell’interessato, con gli imbarazzi del caso: “Se non vado in Parlamento ci porterò un po’ di amici miei, ma non mi faccio comprare, non voglio diventare come loro”. Quanto basta per far prendere ulteriormente quota alla questione cruciale: i bersaniani eventualmente vincitori faranno prigionieri? Quale spazio avranno nel partito i renziani battuti? “Non confondiamo il burro con la ferrovia”, ha risposto qualche giorno fa Bersani a “Otto e mezzo”. “Queste sono primarie aperte che servono a scegliere il candidato premier. L’anno prossimo ci sarà il congresso del Pd. Chi vuole conquistare il partito lo faccia, si conti lì”. Non una dichiarazione rassicurante anche perché accompagnata da una precisazione: “Non faccio bilancini per includere, non li faccio per escludere”. Nessuno spiraglio neppure per il coinvolgimento dei rottamatori nella messa a punto della squadra di governo: “Se perdo mi faccio da parte, ma se sono io (il premier) decido io”. Renzi, per la verità, ha già messo le mani avanti, chiarendo che in caso di sconfitta resterebbe sindaco di Firenze, darebbe una mano ai vincitori. Niente traslochi nelle file moderate di Montezemolo. Più indefinita, e però sostanziale, la questione delle questioni, le liste elettorali. Significativamente il bersaniano Andrea Orlando ricorda al Foglio che queste primarie “non sono come quelle di Veltroni, non eleggono l’assemblea nazionale, non toccano la composizione del partito” dunque dal punto di vista degli apparati consegnano poco a un Renzi sconfitto. Il gioco delle liste escluderebbe il sindaco. “Bersani” è l’idea dei suoi “avrebbe tutto l’interesse a costituire gruppi parlamentari fedeli e omogenei, diversi da quelli eletti con Veltroni nel 2008”.
Ma il consenso raccolto da Renzi alle primarie ovviamente avrebbe un peso. Il modello potrebbe essere Romano Prodi, è la tesi di Orlando: “Portò un piccolo gruppo di fedelissimi in Parlamento, ma non fece una corrente”. “Se perdiamo questi ci asfaltano”, riassumono i renziani. Gli emiliani Roberto Reggi e Matteo Richetti sono i più preoccupati. L’ipotesi asfalto deve aver preoccupato il direttore di Europa, Stefano Menichini, che ieri esortava Bersani a far tesoro della mobilitazione delle primarie e a non seguire i consigli del fondatore di Quaderni Rossi, Mario Tronti, pubblicati dall’Unità a fine ottobre: vincere al primo turno per poter cacciare Renzi. “Non va concessa al rottamatore la tribuna del ballottaggio. Anche se battuto marcherebbe, per il dopo, una presenza che il suo messaggio non merita”. Rosy Bindi scavalca Tronti a sinistra, teorizzando che nel Pd ci sarebbe poco spazio per Renzi perfino se vincesse: “Bersani resterebbe segretario, io presidente e lui non farebbe le liste”, ha pubblicamente dichiarato. Raccontano che un suo fedelissimo abbia ricevuto da Arturo Parisi, fresco di endorsement a Renzi, un sms che commentava così: “Mai proposizione fu più esatta, illusoria, volgare”.
I renziani puntano sui circa dieci punti in più alle politiche che avrebbe un Pd guidato da Renzi. “E’ dovuto alla sfida lanciata al vecchio gruppo dirigente”, dicono, “dunque i bersaniani dovranno fare spazio a chi con Renzi si è schierato”. Ci saranno parlamentari renziani, scommette Paolo Gentiloni che teorizza come negli studi di “X factor” si sia materializzato un “Pd extralarge”, da Tabacci a Vendola. Il paradosso, agrodolce per i veltroniani, di Bersani che realizza la vocazione maggioritaria. “Del maglioncino rosso potrebbe risentire la capacità di attrazione elettorale”, scriveva su Europa. “Quindi comunque vada il voto delle primarie, Bersani-Renzi dovranno essere un ticket di fatto anche se sceglieranno ruoli e incarichi diversi”. Conteranno i numeri della sconfitta. Una cosa è mandare Bersani al ballottaggio, una cosa perdere al primo turno, come sogna Tronti. “Anche se ci fossero venti punti di differenza con Bersani quello di Renzi sarebbe un risultato eccezionale rispetto ai precedenti sconfitti alle primarie e per il modo in cui l’ha ottenuto”, osserva Parisi. E includere Renzi potrebbe voler dire ridimensionare gli altri leader delle correnti. Lo conferma la cautela di un bersaniano di solito affilato come Matteo Orfini: “Lasciamo stare la conflittualità elettorale”, ci dice, “dal giorno dopo sarà come la Clinton con Obama”.
Si parla sempre più insistentemente di un nuovo movimento che Crocetta potrebbe fondare in vista delle politiche, e pare che addirittura il sindaco Orlando sia interessato ad aderirvi.
E' corsa contro il tempo per scongiurare una nuova emergenza rifiuti a Napoli. Per evitare il rischio che i sacchetti della spazzatura possano accumularsi ancora una volta lungo le strade c'è bisogno di svuotare il sito di stoccaggio di Ponticelli. Un'area dove la spazzatura "tal quale" (ovvero così viene prelevata dai cassonnetti) viene "parcheggiata" prima di essere trasferita negli impianti di trattamento e che si sta progressivamente saturando in questi giorni. Così oggi il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha firmato un'ordinanza con la quale ha intimato alla Sap.Na, la società provinciale dei rifiuti, di svuotare il sito di stoccaggio, ma dopo che la stessa Sap.Na ha annunciato di voler ricorrere al Tar è ripreso il confronto tra il Comune e la società provinciale.
"Not in my name - si legge come prima regola - sarà ceduta la più piccola goccia di sovranità nazionale". E ancora "verrà smantellato lo Stato Sociale, i partiti che hanno distrutto l'Italia si ricicleranno come salvatori della Patria, i giornali che hanno fatto della menzogna un'arte riceveranno un solo euro di finanziamento pubblico, ci saranno ancora le pensioni d'oro, ci saranno i finanziamenti pubblici ai partiti, rimarremo nell'euro senza una consultazione popolare, saranno distrutte le piccole e medie imprese, i concessionari di Stato continueranno a lucrare su beni pubblici, si faranno Grandi Opere inutili indebitando i cittadini, chi ha fatto della politica un mestiere rimarrà al suo posto dopo aver rovinato l'economia italiana, la grande distribuzione ucciderà il commercio locale, si costruirà un solo inceneritore, i rifugiati politici saranno più trattati come bestie, l'Italia parteciperà alle guerre altrui come in Afghanistan o in Libia, gli alti funzionari pubblici percepiranno stipendi da nababbi, sarà ancora permesso il falso in bilancio, l'Italia non avrà una legge anticorruzione". "Not in my name - scrive Grillo -l'Italia non avrà una legge contro i conflitto di interessi, sarà più eletto alla presidenza del Consiglio chi non ha avuto una legittimità popolare, la legge elettorale potrà essere cambiata dai partiti che ne sono i beneficiari, ma solo attraverso un referendum, esisterà ancora Equitalia, la RAI sarà più gestita dai partiti, l'Italia sarà spolpata per comprare il nostro debito pubblico dalle banche francesi e tedesche, la finanza sostituirà la politica, la prima casa potrà essere ipotecata per tasse non pagate o soggetta all'IMU, continuerà la cementificazione dell'Italia, qualcuno potrà essere lasciato indietro".
ROMA - Lista per l'Italia, la nuova formazione politica legata a Luca Cordero di Montezemolo, sfiora la soglia del 5 percento. E' quanto emerge da un sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato dall'istituto Swg in esclusiva per Agorà, la trasmissione in onda su Rai tre. Il Pd, cresciuto di mezzo punto rispetto alla settimana scorsa, si conferma primo partito con il 26,7 percento, seguito dal movimento 5 stelle al 21,1 percento (+0,6%). In lieve crescita anche il Pdl (+0,3%), stabile al terzo posto con il 15,3 percento.
Perdono invece quasi un punto Sel e Fli (-0,7%), mentre è ancora più netto il calo dell'Udc che, con un calo di quasi due punti percentuali (-1,7%) rispetto a sette giorni fa, scende sotto la soglia del 4 percento. Un calo, quest'ultimo, "dovuto alla dispersione di voti che si avrebbe con Lista per l'Italia", spiega roberto weber, presidente dell'swg. "Lista per l'italia - aggiunge - potrebbe guadagnare 5 punti e, quindi, con i voti di fli e udc, l'area che guarda al presidente del consiglio arriverebbe al 15 percento".
Alla vigilia del voto per le primarie del centrosinistra, salgono nei sondaggi realizzati da Swg, i due candidati accreditati di maggior consenso. Pier Luigi Bersani, secondo Swg, oscilla tra il 43 e il 47 percento, avvicinandosi così a quota 50 percento, che gli garantirebbe la vittoria al primo turno. La forbice di Matteo Renzi è invece tra il 29 e il 33 percento, mentre quella di Nichi Vendola è tra il 16 e il 20 percento. Chiudono la classifica Laura Puppato (3%-5%) e Bruno Tabacci (1% -3%).
I destri non andranno a votare: ho sentore di una grande simpatia per Renzi, ma in pochissimi entreranno nelle sedi del PD o do SEL per registrarsi ---
Renzi prende bene, ma tutto dentro il centrosinistra ----
secondo me è molto in contraddizione prevedere Bersani sopra il 50%e Vendola appaiato a Renzi, Bersani può arrivarci solo svuotando completamente Vendola
Zingaretti si sta spendendo molto poco per Bersani, crdo non si esponga perchè ha paura di inicarsi una fetta importante di elettori in vista delle regionali
nel nord-est non fatico a crederlo,glass,l'ho detto anch'io,così come penso che renzi non sfigurerà in e.r e ovviamente in toscana,pur stando sotto bersani,secondo me il vero bagno lo prende al sud,e quello farà la differenza
Onestamente ho dei dubbi rispetto a certi sondaggi che stanno saltando fuori in extremis, Bersani è in vantaggio, su questo non ho dubbi ma non lo vedo vicino al 50% e non con troppo vantaggio su Renzi, penso che si cerchi di far passare il messaggio "Vendola è un flop sotto il 10% quindi meglio votare Bersani che può farcela al primo turno". Può darsi che mi sbagli, ma ho la sensazione che si andrà al ballottaggio.
I numeri di un sondaggio riservato su un campione di elettori del centrosinistra, commissionato dal Partito democratico all’istituto Ipsos, confermano nella sostanza i dati del Cise pubblicati questa mattina dal Sole 24 ore (Guarda i dati in fondo all'articolo). E confermano il pericoloso (per i renziani) avvicinamento di Pier Luigi Bersani alla fatidica soglia del 50%, che gli consentirebbe di evitare le imprevedibilità del secondo turno. Secondo Nando Pagnoncelli, il segretario si attesterebbe al 46% dei partecipanti ai gazebo, poco lontano dal 48% di cui lo accredita il Cise. Renzi nel confronto tra le due rilevazioni perde addirittura sei punti, passando dal 38% al 32%, con Nichi Vendola in crescita (al 14% rispetto al 10%) e Bruno Tabacci e Laura Puppato a spartirsi i restanti otto punti percentuali.
Formigoni vede e fotografa un ufo a Parigi. E pubblica l'immagine su twitter - Incontri ravvicinati del terzo tipo per Roberto Formigoni che ieri sera a Parigi, dove si trovava per l'assemblea del Bie, ha visto nel cielo un oggetto luminoso, lo ha fotografato e postato su twitter. «Un Ufo a Parigi? Ho visto questa cosa nel cielo - ha scritto -. Si muoveva. L'ho fotografata, poi è scomparsa». All'ironia del presidente della Regione ha risposto l'ironia, tagliente, degli utenti di twitter che hanno lasciato commenti al vetriolo. A questo punto, il profilo di Formigoni sul social network ha superato il milione di visualizzazioni.
Il dissesto finanziario diventa concreto. Ammontano a 679 milioni di euro i debiti del Comune di Reggio Calabria, sciolto poche settimane fa per contiguità mafiosa dopo la devastante relazione della commissione d’accesso che ha svelato come la ‘ndrangheta era di casa a Palazzo San Giorgio. Circa 1300 miliardi di vecchie lire di disavanzo che devono fare riflettere se confrontati ai 19 milioni di euro che, nei mesi scorsi, hanno portato al default dell’amministrazione comunale di Alessandria.
Uno degli ultimi capitoli del fallimentare “modello Reggio” lo ha scritto la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti nella delibera sulla salute finanziaria del Comune, guidato prima da Giuseppe Scopelliti (oggi governatore della Calabria) e poi da Demetrio Arena (nella foto) entrambi del Pdl.
La relazione della Corte dei Conti spiega anche come, in dieci anni di centrodestra, si è arrivati a un debito così elevato. I numeri non possono essere discussi: 165 decreti ingiuntivi per un totale di 19milioni e 890mila euro, 4 pignoramenti immobiliari e 2 pignoramenti delle quote della Reges (la società mista che si occupa della riscossione dei tributi), 331 pignoramenti mobiliari presso terzi, per un totale di un milione e 811mila euro; 409 pignoramenti mobiliari presso il debitore per un totale di 2 milioni 562mila euro. Un totale di 24 milioni 264mila euro “che vanno riconosciuti come debiti fuori bilancio”, non inseriti nei rendiconti approvati dal Comune sciolto per mafia e oggi diretto da una terna commissariale chiamata a una corsa contro il tempo. La Corte dei Conti, infatti, ha concesso 15 giorni ai commissari inviati dal ministro Cancellieri per fornire “eventuali ulteriori controdeduzioni”.
Entro 30 giorni, invece, i giudici contabili effettueranno nuovi accertamenti per capire se sussistano le condizioni per “salvare” le casse del Comune o se il dissesto è l’inevitabile conseguenza della gestione allegra della cosa pubblica da parte delle giunte Scopelliti e Arena che, per anni, hanno trasformato Reggio Calabria in una città “da bere”, una città cartolina dove mancavano i servizi ma non le feste organizzate dalla scuderia di Lele Mora, dove le consulenze esterne erano una prassi da garantire agli amici degli amici, e dove i bilanci taroccati dall’ex dirigente Orsola Fallara (morta nel 2010 dopo aver ingerito acido muriatico) si approvavano a colpi di maggioranza con i pareri favorevoli dei tre revisori dei conti, oggi sotto processo assieme al governatore Scopelliti per la voragine delle casse comunali.
Già in passato, gli ispettori del ministero dell’Economia mandati da Tremonti (non da un governo comunista) avevano accertato irregolarità per circa 170 milioni di euro. A questi, leggendo la relazione della Corte dei Conti, vanno aggiunti 20,8 milioni di ritenute fiscali non versate nei confronti dei dipendenti (già accertati dagli ispettori), “gravi irregolarità nella gestione dei residui”, “elusione dei vincoli del patto di stabilità”, “illegittima erogazione dei compensi accessori, dell’incentivo per la progettazione e di compensi aggiuntivi” a dipendenti del Comune.
A completare il quadro della finanza “creativa” ci hanno pensato le “sottoscrizioni di swap non conformi alla normativa in vigore» e i debiti nei confronti delle società partecipate: 20 milioni e 479mila euro alla Leonia (la municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti e che travolta dalla recente indagine della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all’arresto del direttore generale Bruno De Caria) e 19 milioni alla Multiservizi (al centro dell’inchiesta “Archi-Astrea” perché infiltrata dalla cosca Tegano).
Grandissimo il segretario a Udine, parla già da premier. Su Renzi e compagnia neanche un accenno. Unico momento triste quando tutta la sala strapiena ha ricordato Julio in un commosso minuto di raccoglimento.
Alla chiusura della campagna per le Primarie di Laura Puppato interverranno Concita De Gregorio, Marco Paolini e udite udite Marco Travaglio! Se stasera a Servizio pubblico il giornalista torinese facesse endorsment l'ex sindachessa potrebbe vedere aumentare notevolmente quel magro 1/2%che gli assegnano i sondaggi.
"Ho letto le dichiarazioni dell'on. Corsaro. Il decoro politico e la mia sensibilità umana mi impediscono di condividere un comune progetto ideale con chi utilizza un linguaggio così meschino e offensivo nei confronti delle donne tipico di una mentalità politica che ripugna ad ogni persona di buon gusto e di sentimenti civili". Lo ha dichiarato in una nota il coordinatore del Pdl Sandro Bondi.
Forse è solo una mia paranoia, ma da quando ho dato la mia mail al comitato elettorale per le primarie è cominciata ad arrivarmi una marea di spam. E' successo a qualcun altro?
della mia compagnia gli orientamenti prevalenti sono: 2 vendola 1 puppato 1 renzi 1 bersani 3 non voto poi bisogna vedere se andranno effettivamente a votare domenica
Da twitter @GiorgiaMeloni Ingiusto che 16enni e 17enni per votare alle #primariepdl debbano pagare 12 euro anziché 2 euro. Spero che Alfano corregga questa anomalia
E' tutto pronto per la serata di domani al Paladozza di Bologna con cui il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, concludera' la campagna per le primarie del 'Comitato BolognaxBersanI'. Al palasport di piazza Azzarita l'evento prendera' il via alle 18 nella formula di una 'festa popolare', spiega il comitato, con aperitivi, stand gastronomici, spazio per i bambini e musica dal vivo. Saranno inoltre allestite alcune postazioni dove sara' possibile effettuare le preiscrizioni online per il voto alle primarie. Alle 21 e' previsto l'intervento del segretario del Pd di Bologna, Raffaele Donini. Parleranno quindi la coordinatrice delle donne Pd di Bologna Federica Mazzoni, l'insegnante precario Gabriele Chessa, l'operazia dell'azienda La Perla Patrizia Fabietti e il sindaco di Montevegno Daniele Ruscigno. Dopo l'intervento del sindaco di Bologna Virginio Merola, Bersani fara' le conclusioni.
Mauro 148p · 644 settimane fa
Stackx 96p · 644 settimane fa
Pirata Romano 145p · 644 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
Mauro 148p · 644 settimane fa
A me fa piacere perché vuol dire che finalmente questa parola sta tornando nel vocabolario del Paese e non è più motivo di vergogna."
(Nichi a Servizio Pubblico)
ahahahah
deleted5181689 111p · 644 settimane fa
Pirata Romano 145p · 644 settimane fa
gianlu3 pisapiano 128p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
Il presidente vuole chiudere entro lunedì l'esecutivo regionale e propone allo scienziato classe '29 l'assessorato già rifiutato dal cantautore siciliano
deleted5181689 111p · 644 settimane fa
La Camera dei leander tedesca, il Bundesrat, ha bocciato l'accordo fiscale con la Svizzera. L'accordo riguardava i conti dei cittadini tedeschi non dichiarati negli istituti svizzeri.
McJulio 146p · 644 settimane fa
Renzi, per la verità, ha già messo le mani avanti, chiarendo che in caso di sconfitta resterebbe sindaco di Firenze, darebbe una mano ai vincitori. Niente traslochi nelle file moderate di Montezemolo. Più indefinita, e però sostanziale, la questione delle questioni, le liste elettorali. Significativamente il bersaniano Andrea Orlando ricorda al Foglio che queste primarie “non sono come quelle di Veltroni, non eleggono l’assemblea nazionale, non toccano la composizione del partito” dunque dal punto di vista degli apparati consegnano poco a un Renzi sconfitto. Il gioco delle liste escluderebbe il sindaco. “Bersani” è l’idea dei suoi “avrebbe tutto l’interesse a costituire gruppi parlamentari fedeli e omogenei, diversi da quelli eletti con Veltroni nel 2008”.
Ma il consenso raccolto da Renzi alle primarie ovviamente avrebbe un peso. Il modello potrebbe essere Romano Prodi, è la tesi di Orlando: “Portò un piccolo gruppo di fedelissimi in Parlamento, ma non fece una corrente”. “Se perdiamo questi ci asfaltano”, riassumono i renziani. Gli emiliani Roberto Reggi e Matteo Richetti sono i più preoccupati. L’ipotesi asfalto deve aver preoccupato il direttore di Europa, Stefano Menichini, che ieri esortava Bersani a far tesoro della mobilitazione delle primarie e a non seguire i consigli del fondatore di Quaderni Rossi, Mario Tronti, pubblicati dall’Unità a fine ottobre: vincere al primo turno per poter cacciare Renzi. “Non va concessa al rottamatore la tribuna del ballottaggio. Anche se battuto marcherebbe, per il dopo, una presenza che il suo messaggio non merita”. Rosy Bindi scavalca Tronti a sinistra, teorizzando che nel Pd ci sarebbe poco spazio per Renzi perfino se vincesse: “Bersani resterebbe segretario, io presidente e lui non farebbe le liste”, ha pubblicamente dichiarato. Raccontano che un suo fedelissimo abbia ricevuto da Arturo Parisi, fresco di endorsement a Renzi, un sms che commentava così: “Mai proposizione fu più esatta, illusoria, volgare”.
I renziani puntano sui circa dieci punti in più alle politiche che avrebbe un Pd guidato da Renzi. “E’ dovuto alla sfida lanciata al vecchio gruppo dirigente”, dicono, “dunque i bersaniani dovranno fare spazio a chi con Renzi si è schierato”. Ci saranno parlamentari renziani, scommette Paolo Gentiloni che teorizza come negli studi di “X factor” si sia materializzato un “Pd extralarge”, da Tabacci a Vendola. Il paradosso, agrodolce per i veltroniani, di Bersani che realizza la vocazione maggioritaria. “Del maglioncino rosso potrebbe risentire la capacità di attrazione elettorale”, scriveva su Europa. “Quindi comunque vada il voto delle primarie, Bersani-Renzi dovranno essere un ticket di fatto anche se sceglieranno ruoli e incarichi diversi”. Conteranno i numeri della sconfitta. Una cosa è mandare Bersani al ballottaggio, una cosa perdere al primo turno, come sogna Tronti. “Anche se ci fossero venti punti di differenza con Bersani quello di Renzi sarebbe un risultato eccezionale rispetto ai precedenti sconfitti alle primarie e per il modo in cui l’ha ottenuto”, osserva Parisi. E includere Renzi potrebbe voler dire ridimensionare gli altri leader delle correnti. Lo conferma la cautela di un bersaniano di solito affilato come Matteo Orfini: “Lasciamo stare la conflittualità elettorale”, ci dice, “dal giorno dopo sarà come la Clinton con Obama”.
McJulio 146p · 644 settimane fa
gianlu3 pisapiano 128p · 644 settimane fa
Pablito_Forza Troika 109p · 644 settimane fa
Si parla sempre più insistentemente di un nuovo movimento che Crocetta potrebbe fondare in vista delle politiche, e pare che addirittura il sindaco Orlando sia interessato ad aderirvi.
deleted5181689 111p · 644 settimane fa
http://pagellapolitica.it/politici/sfoggio/3/bepp...
McJulio 146p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
"Not in my name - scrive Grillo -l'Italia non avrà una legge contro i conflitto di interessi, sarà più eletto alla presidenza del Consiglio chi non ha avuto una legittimità popolare, la legge elettorale potrà essere cambiata dai partiti che ne sono i beneficiari, ma solo attraverso un referendum, esisterà ancora Equitalia, la RAI sarà più gestita dai partiti, l'Italia sarà spolpata per comprare il nostro debito pubblico dalle banche francesi e tedesche, la finanza sostituirà la politica, la prima casa potrà essere ipotecata per tasse non pagate o soggetta all'IMU, continuerà la cementificazione dell'Italia, qualcuno potrà essere lasciato indietro".
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
Perdono invece quasi un punto Sel e Fli (-0,7%), mentre è ancora più netto il calo dell'Udc che, con un calo di quasi due punti percentuali (-1,7%) rispetto a sette giorni fa, scende sotto la soglia del 4 percento. Un calo, quest'ultimo, "dovuto alla dispersione di voti che si avrebbe con Lista per l'Italia", spiega roberto weber, presidente dell'swg. "Lista per l'italia - aggiunge - potrebbe guadagnare 5 punti e, quindi, con i voti di fli e udc, l'area che guarda al presidente del consiglio arriverebbe al 15 percento".
Alla vigilia del voto per le primarie del centrosinistra, salgono nei sondaggi realizzati da Swg, i due candidati accreditati di maggior consenso. Pier Luigi Bersani, secondo Swg, oscilla tra il 43 e il 47 percento, avvicinandosi così a quota 50 percento, che gli garantirebbe la vittoria al primo turno. La forbice di Matteo Renzi è invece tra il 29 e il 33 percento, mentre quella di Nichi Vendola è tra il 16 e il 20 percento.
Chiudono la classifica Laura Puppato (3%-5%) e Bruno Tabacci (1% -3%).
Pirata Romano 145p · 644 settimane fa
Renzi prende bene, ma tutto dentro il centrosinistra ----
MIO PRONOSTICO E CHE RESTI AGLI ATTI:
BERSANI: 41%
RENZI: 34%
VENDOLA 20%
TABACCI: 3%
PUPPATO: 2%
McFabbio2 131p · 644 settimane fa
Ambrosoli
Bersani
Crocetta
De Magistris
Emiliano
Fassina
Gasbarra
Hollande
Ichino (trovatemi qualcun altro, grazie)
Letta (Enrico)
Marino (Ignazio)
Napolitano
Obama
Pisapia
Q....
Rossi (Enrico), Renzi no che è più a destra di Ichino.
Serracchiani
Tabacci
U....
Vendola
Zedda/Zingaretti
Mauro 148p · 644 settimane fa
GlassSteagall 119p · 644 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
sopra i 4 milioni lo scenario è simile al tuo
sotto i 4 milioni renzi floppa
GlassSteagall 119p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
GlassSteagall 119p · 644 settimane fa
Può darsi che mi sbagli, ma ho la sensazione che si andrà al ballottaggio.
KriKadosh 132p · 644 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
50%
28%
17%
KriKadosh 132p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
McCommodo 126p · 644 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 644 settimane fa
gianlu3 pisapiano 128p · 644 settimane fa
GlassSteagall 119p · 644 settimane fa
-
Incontri ravvicinati del terzo tipo per Roberto Formigoni che ieri sera a Parigi, dove si trovava per l'assemblea del Bie, ha visto nel cielo un oggetto luminoso, lo ha fotografato e postato su twitter. «Un Ufo a Parigi? Ho visto questa cosa nel cielo - ha scritto -. Si muoveva. L'ho fotografata, poi è scomparsa». All'ironia del presidente della Regione ha risposto l'ironia, tagliente, degli utenti di twitter che hanno lasciato commenti al vetriolo. A questo punto, il profilo di Formigoni sul social network ha superato il milione di visualizzazioni.
rinocasciolp 125p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
Uno degli ultimi capitoli del fallimentare “modello Reggio” lo ha scritto la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti nella delibera sulla salute finanziaria del Comune, guidato prima da Giuseppe Scopelliti (oggi governatore della Calabria) e poi da Demetrio Arena (nella foto) entrambi del Pdl.
La relazione della Corte dei Conti spiega anche come, in dieci anni di centrodestra, si è arrivati a un debito così elevato. I numeri non possono essere discussi: 165 decreti ingiuntivi per un totale di 19milioni e 890mila euro, 4 pignoramenti immobiliari e 2 pignoramenti delle quote della Reges (la società mista che si occupa della riscossione dei tributi), 331 pignoramenti mobiliari presso terzi, per un totale di un milione e 811mila euro; 409 pignoramenti mobiliari presso il debitore per un totale di 2 milioni 562mila euro. Un totale di 24 milioni 264mila euro “che vanno riconosciuti come debiti fuori bilancio”, non inseriti nei rendiconti approvati dal Comune sciolto per mafia e oggi diretto da una terna commissariale chiamata a una corsa contro il tempo. La Corte dei Conti, infatti, ha concesso 15 giorni ai commissari inviati dal ministro Cancellieri per fornire “eventuali ulteriori controdeduzioni”.
Entro 30 giorni, invece, i giudici contabili effettueranno nuovi accertamenti per capire se sussistano le condizioni per “salvare” le casse del Comune o se il dissesto è l’inevitabile conseguenza della gestione allegra della cosa pubblica da parte delle giunte Scopelliti e Arena che, per anni, hanno trasformato Reggio Calabria in una città “da bere”, una città cartolina dove mancavano i servizi ma non le feste organizzate dalla scuderia di Lele Mora, dove le consulenze esterne erano una prassi da garantire agli amici degli amici, e dove i bilanci taroccati dall’ex dirigente Orsola Fallara (morta nel 2010 dopo aver ingerito acido muriatico) si approvavano a colpi di maggioranza con i pareri favorevoli dei tre revisori dei conti, oggi sotto processo assieme al governatore Scopelliti per la voragine delle casse comunali.
Già in passato, gli ispettori del ministero dell’Economia mandati da Tremonti (non da un governo comunista) avevano accertato irregolarità per circa 170 milioni di euro. A questi, leggendo la relazione della Corte dei Conti, vanno aggiunti 20,8 milioni di ritenute fiscali non versate nei confronti dei dipendenti (già accertati dagli ispettori), “gravi irregolarità nella gestione dei residui”, “elusione dei vincoli del patto di stabilità”, “illegittima erogazione dei compensi accessori, dell’incentivo per la progettazione e di compensi aggiuntivi” a dipendenti del Comune.
A completare il quadro della finanza “creativa” ci hanno pensato le “sottoscrizioni di swap non conformi alla normativa in vigore» e i debiti nei confronti delle società partecipate: 20 milioni e 479mila euro alla Leonia (la municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti e che travolta dalla recente indagine della Direzione distrettuale antimafia che ha portato all’arresto del direttore generale Bruno De Caria) e 19 milioni alla Multiservizi (al centro dell’inchiesta “Archi-Astrea” perché infiltrata dalla cosca Tegano).
Pirata Romano 145p · 644 settimane fa
McCommodo 126p · 644 settimane fa
ventoacqua 138p · 644 settimane fa
Mauro 148p · 644 settimane fa
Actarus 107p · 644 settimane fa
Se stasera a Servizio pubblico il giornalista torinese facesse endorsment l'ex sindachessa potrebbe vedere aumentare notevolmente quel magro 1/2%che gli assegnano i sondaggi.
McJulio 146p · 644 settimane fa
libero41% 113p · 644 settimane fa
McJulio 146p · 644 settimane fa
2 vendola
1 puppato
1 renzi
1 bersani
3 non voto
poi bisogna vedere se andranno effettivamente a votare domenica
Lord Beckett 126p · 644 settimane fa
1 voto per vendola
1 voto per renzi
1 voto per bersani
5 non votanti
GonzoKent5s 97p · 644 settimane fa
@tvblogit
Nicole Minetti a Colorado al posto di Belen Rodriguez http://bit.ly/SY9aqE
GonzoKent5s 97p · 644 settimane fa
@GiorgiaMeloni
Ingiusto che 16enni e 17enni per votare alle #primariepdl debbano pagare 12 euro anziché 2 euro. Spero che Alfano corregga questa anomalia
McJulio 146p · 644 settimane fa
GonzoKent5s 97p · 644 settimane fa
Il suo sondaggio sul Sole ha il valore di quelli di Crespi ai tempi