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Pagnoncelli: Pd al 29.8%....dedicato a tutti quelli che si scandalizzano per le lotte intestine dentro al partito
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5 risposta · attivo 648 settimane fa
Vado a nanna.
Dite al Pagno che il PD al 30% è made in Yodosan B)
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Pagnoncelli: l'83% dell'elettorato di csx orientato a votare Bersani, il 60% orientato a votare Renzi, che piace molto agli elettori berlusconiani
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Pagnoncelli, primarie PD: Bersani 41%, Renzi 33%
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3 risposta · attivo 648 settimane fa
Gente, io ho paura. Stiamo qui a parlare delle battute di Renzi e intanto in USA la destra sta per tornare a capo della più grande potenza economica e militare del mondo. I sondaggi in Ohio danno i due sfidanti ormai quasi alla pari. Basta uno starnuto di un piccione per perdere lo stato e quindi gli USA per i prossimi 4 anni.
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2 risposta · attivo 648 settimane fa
Lo scontro è sempre più duro nel Pd e il ricorso al garante della Privacy annunciato dai renziani segna un salto di qualità che non può non preoccupare. "Siamo alle carte bollate", diceva oggi un membro della direzione del partito alla Camera. Il timore, condiviso da molti, è di ritrovarsi in un paradosso, quello di un Pd che cresce nei sondaggi e che, però, rischia di implodere alle primarie, tra beghe sulle regole, rottamazioni e spinte centrifughe sulla linea politica. Il passo indietro di Massimo D'Alema non è stato indolore e alcuni giornali nei giorni scorsi riportavano un possibile progetto 'scissionista a sinistra' dell'ex premier. In realtà D'Alema, chiacchierando con qualche deputato, ha regalato una delle sue celebri battute di fronte all'ipotesi di una vittoria di Renzi: "Se succede vado con la lista Monti". Solo sarcasmo, ovviamente, ma sufficiente a far capire che l'ex ministro degli Esteri guarda semmai all'asse con i centristi, suo pallino da anni.
Altri, invece, attribuiscono proprio a Renzi i progetti di rottura: "Se lo scrivete negherà, ma è chiaro che lui non può stare in un partito che gli chiude il 'recinto' con le regole delle primarie". Sfruttando la notorietà ottenuta in questi mesi, secondo questa teoria, Renzi potrebbe 'rompere' proprio alle primarie, con la scusa delle regole, e presentare una propria lista o, più probabilmente, aggregandosi alla 'lista per l'Italia' in gestazione al centro. Ipotesi che, va detto, non arrivano dal fronte renziano, ma da quello 'montiano' e dalemiano del partito e, dunque, da prendere per 'boatos' da verificare.
Così come da verificare sono i propositi scissionisti di un Giuseppe Fioroni. Anche l'ex ministro dell'Istruzione è assai in fermeno e non passa giorno senza che attacchi Nichi Vendola. Nei giorni scorsi ha annunciato il suo sostegno a Bersani, ma un sostegno "condizionato", che lascia aperta la porta ad altre decisioni: "Siamo con Bersani, ma deve garantire l'alleanza con i moderati". Peccato che Bersani al momento abbia scelto l'asse preferenziale con Vendola e che i moderati non vogliano saperne di fare da 'ruota di scorta' a Pd-Sel. Raccontano che Fioroni abbia detto ad alcuni dei suoi che tra il primo e il secondo turno Bersani dovrà chiarire su questo punto, altrimenti qualunque scelta è possibile.
Alla fine, il dato comune di tutti questi 'rumors', più o meno credibili che siano, è uno solo: il paradosso di un partito che gli ultimi sondaggi danno al 30% e, però, considerato assai fragile da molti dei suoi principali dirigenti.
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4 risposta · attivo 648 settimane fa
«Le nostre famiglie sono allo stremo e il Sulcis anche». Lo ha urlato un operaio di Portovesme in faccia a Matteo Renzi, che nel pomeriggio ha cominciato da un hotel di Carbonia il suo tour elettorale in Sardegna in vista delle primarie del centrosinistra previste per il 25 novembre prossimo. Come l'avversario Nichi Vendola (Sel) sabato scorso, anche il sindaco di Firenze è stato duramente contestato dai lavoratori del Sulcis. Una delegazione di operai dell'Alcoa e dell'Eurallumina l'aspettava davanti all'albergo, dove Renzi è entrato dal retro. In sala è stato accolto da fischi e assordanti cori di contestazione.
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2 risposta · attivo 648 settimane fa
Non esiste una coalizione IdV, FDS, Verdi.
Per di più che l'IdV è nell'ALDE.
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8 risposta · attivo 648 settimane fa
Per venire incontro alle necessità di Renzi si potrà votare alle primarie del centrosinistra mascherati, usando un nome di fantasia e nelle notti di luna nuova.
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entro dopodomani bisogna depositare le firme per le primarie. sapete a che punto sono i vari candidati?
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Per sbaglio ho rimosso il commento. Riposto qui il link .http://www.facebook.com/photo.php?fbid=120564271430383&set=a.103634853123325.9038.102767433210067&type=1&ref=nf
Questo è il manifesto di FN in sicilia.

Il bello è che hanno scritto università senza la "a" con accento
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Mauro

ti ho inviato un pezzo.
se ti va, pubblicalo. altrimenti fa niente. :p
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21 risposta · attivo 648 settimane fa
Stop. Io ho effettuato un'analisi corretta e sul pezzo.
Se va bene ok, altrimenti la posso cestinare.
Non voglio creare problemi.
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Passo falso di Matteo sul Garante per la privacy --
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Primarie/ Oltre 50mila firme in pochi giorni per candidare Bersani
Speranza: Entusiasmo e fiducia viatico per risultato positivo
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"Un concerto in Russia sta procurando delle grane alla pop star americana Madonna. La cantante infatti è stata convocata per giovedì prossimo, davanti a un tribunale di San Pietroburgo, perché denunciata da una organizzazione conservatrice russa. L’accusa è di aver violato durante il concerto tenuto quest’estate la controversa legge locale che proibisce la «propaganda gay»."

Veramente un paese illuminato, eh...
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2 risposta · attivo 648 settimane fa
Pizzarotti e Landini parlano di 'democrazia' con Flores d'Arcais

Il sindaco di Parma ed il segretario nazionale della Fiom Cgil venerdì al cinema Astra per confrontarsi sul delicato tema, organizza
Liberacittadinanza. D'Arcais: "A Parma i cittadini hanno dimostrato volontà di cambiamento".
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@enrico, nessun sondaggio tra ieri ed oggi? (a parte l'emg e il prossimo ipsos, ovviamente!)
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5 risposta · attivo 648 settimane fa
Primarie/ Enrico Rossi: Renzi vuole vincere a tutti i costi
"Anche con gli elettori del centrodestra"
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Primarie/ Com.Vendola: Renzi vuole segretezza per infiltrati?
"Dopo cena con banchieri si è innamorato della riservatezza"
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E adesso bersaniani e renziani
litigano sulle spoglie del Cev
I "rottamatori" bolognesi su Maurizio Cevenini, esponente democratico morto suicida a maggio: "Lui era capace di attrarre i voti dei delusi perché era vicino ai problemi della gente, non perché era del Pd". Il segretario provinciale Donini: "Lasciamo stare il nome di Maurizio da questa competizione". I vendoliani: "Che squallore, Renzi prenda le distanze"
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3 risposta · attivo 648 settimane fa
Primarie/ Reggi: Stop a ricorso se Bersani-Vendola più trasparenti
Mettano online iscritti Pd-Sel e pagamenti con soldi pubblici

è proprio scemo questo
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Buonasera.
Renzi vuole ricorrere al garante per la privacy per le primarie.
Siamo al ridicolo! Altro che Beppe Grillo.
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
in molti dentro fli voteranno crocetta
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8 risposta · attivo 648 settimane fa
Penso che quella del 6 novembre sarà una nottata molto lunga -----------
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ah, per chi fosse interessato: ieri oltre 10mila visualizzazioni di pagina :)
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Ho la strana sensazione che il candidato M5S in Sicilia sia sottostimato. Secondo me rischia di fare il botto. Sia chiaro; non dico vincere, ma quantomeno buon secondo. Il mio cuore è per Fava e Marano, ma temo che non raccoglieranno molto, e prevedo anche una forte delusione per Crocetta.
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4 risposta · attivo 648 settimane fa
Personalmente ritengo che vincerà Crocetta di poco..
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Mi butto

Crocetta 25-26
Musumeci 25 -26
Cancellieri 17-18
Micchichè 16-17
Marano 8-9
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
pant pant... sera!
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3 risposta · attivo 648 settimane fa
Cassazione:capacità delinquere Sallusti
E' legittimo il carcere nei confronti del direttore del 'Giornale' Alessandro Sallusti per diffamazione a mezzo stampa del giudice Giuseppe Cocilovo.

Lo sottolinea la quinta sezione penale della Cassazione,nella sentenza deposita oggi.La Cassazione motiva la condanna per la sua "spiccata capacità a delinquere", dimostrata da tanti prececedenti e dalla "gravità" della "campagna intimidatoria" e "diffamatoria" condotta nei confronti del giudice Giuseppe Cocilovo quando nel 2007 dirigeva 'Libero'.
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Curiosità personale. Attualmente, per avere un'idea del numero di voti a un partito. Quanti voti ottiene un partito che prende lo 0.5%, 1%, 2% 5% 10% 15% 20% ecc? Voglio dire (a occhio) in soldoni uno 0.5% di preferenze a un partito a quanti voti corrispondono? 30 mila?
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4 risposta · attivo 648 settimane fa
http://www.ilgiornale.it/news/interni/ecco-banche...

segnalo che Brunetta sul Giornale fa sua la tesi complottista di GPG, che a sua volta fa sua la tesi complottista di Topolanek. praticamente ormai la destra italiana e' in mano al professor Mela.
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Rasmussen:Romney 4

Ipsos: Parità

PPP: Parità

SWING STATES: Rasmussen: Romney +3
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renzi sempre più ridicolo,pensa di fare politica con gli esposti e le polemichette da condominio,mi chiedo come si possa pensare di affidare il paese ad un soggetto simile.....
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Primarie, Renzi fa ricorso al Garante della privacy
Il sindaco di Firenze chiede di valutare se la pubblicità degli iscritti all'albo del centrosinistra violi o meno le norme sulla riservatezza

A confermarlo è il presidente dell'Autorità per la protezione dei dati personali Antonello Soro. «Il ricorso è di oggi, vediamo di decidere in tempi brevi», spiega Soro. Matteo Renzi, in sostanza, chiede al Garante di valutare se la pubblicità degli iscritti all'albo del centrosinistra violi o meno le norme sulla riservatezza dei dati personali. Il punto contestato dal comitato del rottamatore è la norma secondo la quale possono essere resi pubblici i nomi degli elettori delle primarie del prossimo 25 novembre, in quanto sottoscrittori dell'appello per il centrosinistra.
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8 risposta · attivo 648 settimane fa
avevo capito che renzi si doveva concentrare sui contenuti.
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Si stanno facendo sempre più furbi: colpire nelle scuole è garantirsi i lfuturo. http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/10/23/news...
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Gli scoop de Il Fatto Quotidiano.

Il figlio della Cancellieri, assunto prima che diventasse ministro, ha preso una buonuscita da un'azienda privata.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/22/fondia...
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A Ballarò si discuterà della Legge di Stabilità con Giuseppe Recchi, presidente dell’Eni, l’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani, l’economista Fiorella Kostoris, la deputata del Pdl Anna Maria Bernini e il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo.

In collegamentto anche Nando Pagnoncelli, presidente della Ipsos, che proporrà i consueti sondaggi settimanali sule intenzioni di voto in vista delle elezioni dell’aprile 2013.
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fermare il declino allo 0.6%. Non male visto che ha ufficializzato la sua presenza alle politiche solo l'altro giorno e che lo conoscono in pochissimi. http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4976010123...

Ho parlato del movimento con altri studenti d'area liberale. Uno è molto interessato al movimento, uno afferma di poterlo prendere in considerazione e un altro dice che lo voterebbe solo quando (e se) alla vigilia delle elezioni sarà intorno al 4-5% ( e condivide il programma)
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Io dico: Musumeci 29 Crocetta 24 Micciché 16 Cancelleri 16 Marano 7
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Sallusti: "Non sono un delinquente"
"Non si può giocare con la vita delle persone, il presidente della Cassazione dovrà risponderne anche a mio figlio". Così il direttore del 'Giornale', Sallusti, commenta, interpellato dall'Ansa, le motivazioni della sentenza di condanna nei suoi confronti.

"Non si può dare del delinquente - afferma - a un giornalista che non ha mai subito altre condanne". "Non c'è nessuna reiterazione di reato, c'è solo un articolo, neanche scritto da me" che "non è neanche diffamatorio perché non si cita nessuno e si parla per assurdo".
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salve a tutti. obama stravince il dibattito, ma siccome si avvicina al cliche' del negro incazzato favorisce romney, che invece si avvicina alla ben piu' popolare figura del ricco bianco scemo.
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3 risposta · attivo 648 settimane fa
"Nessuna persona di buon senso, nella settimana decisiva di elezioni importanti come le regionali in Sicilia, nelle quali è presente il simbolo del proprio partito, dichiarerebbe che quel partito è morto - scrivono in una nota congiunta Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, rispettivamente capogruppo del Pdl alla Camera e vicecapogruppo vicario al Senato - Poichè stimiamo l'amica Daniela Santanchè persona dotata di intelligenza e discernimento, riteniamo che le sue reiterate esternazioni sulla fine di un partito che è anche il suo rispondano a una precisa strategia: provocarne la sconfitta per poi dichiarare chiusa una storia".
"Qualunque sia l'esito delle elezioni - aggiungono - il calcolo si rivelerà però una presunzione fatale perchè il PdL resterà in vita per impedire che in Italia la sinistra vinca per mancanza di avversari".
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa, è stato insultato e contestato dai sindacati di Polizia che manifestavano davanti Montecitorio contro la riforma previdenziale ed il blocco del turn over. Il politico del Pdl voleva incontrare i i rappresentanti di pubblica sicurezza ma è stato costretto ad andarsende dopo pochi secondi dalla reazione dei dimostranti. “Non sono così stupido da non sapere qual e’ il loro umore – ha detto La Russa lasciando la piazza – e come anche io sarei stato accolto. Quello che mi importa – ha provato a sminuire – e che se non fossi andato a salutarli mi sarei sentito un vile e questa per me è la cosa più importante”. Intanto i manifestanti hanno continuato ad urlare “buffoni”, sventolando bandiere dei sindacati del comparto, come Siup, Sap, Consap, Sappe, Ugl Vigili del Fuoco e Corpo Forestale
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Dura la disamina di Bankitalia secondo cui in primavera "potrebbe essere prudente prevedere contenute misure correttive", connesse con il processo di revisione della spesa, così che si "assicuri il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013". Secondo Salvatore Rossi, la legge di stabilità, "aumenta lievemente il disavanzo del 2013, di poco meno di 3 miliardi, portandolo all'1,8 per cento del Pil; in termini strutturali, non verrebbe comunque meno l'impegno al pareggio" preso con l'Ue. E, come se non bastasse, Palazzo Koch rileva il "rischio che molti enti decentrati, per compensare gli effetti sulla quantità e qualità dei servizi forniti, inaspriscano l'imposizione fiscale locale". Senza dimenticare che le misure sull'Irpef compensano parte del drenaggio fiscale dell'ultimo quinquennio e riducono leggermente il cuneo fiscale sul lavoro, ma non arrecano benefici ai contribuenti con redditi inferiori alla soglia di esenzione dall'imposta.
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Bankitalia: manovra correttiva in primavera

potrebbe essere prudente prevedere contenute misure correttive", connesse con il processo di revisione della spesa, così che si "assicuri il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013". Secondo Salvatore Rossi, la legge di stabilità, "aumenta lievemente il disavanzo del 2013, di poco meno di 3 miliardi, portandolo all'1,8 per cento del Pil; in termini strutturali, non verrebbe comunque meno l'impegno al pareggio" preso con l'Ue. E, come se non bastasse, Palazzo Koch rileva il "rischio che molti enti decentrati, per compensare gli effetti sulla quantità e qualità dei servizi forniti, inaspriscano l'imposizione fiscale locale". Senza dimenticare che le misure sull'Irpef compensano parte del drenaggio fiscale dell'ultimo quinquennio e riducono leggermente il cuneo fiscale sul lavoro, ma non arrecano benefici ai contribuenti con redditi inferiori alla soglia di esenzione dall'imposta.
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Piazza Umberto, a Gela, è stata ribattezzata "piazza della contestazione", in questi giorni di campagna elettorale per le Regionali 2012. Gli abitanti, provati dalla pesante crisi economica e indignati per gli scandali politici, fischiano chiunque si presenti a parlare sul palco del cuore della città. Ieri sera è toccato a Giovanna Marano, candidata alla presidenza della Regione per Fds, Sel, Verdi e Idv, toccare con mano l'attuale distacco dei gelesi dalla politica. Una lunga bordata di fischi l'ha costretta a sospendere il comizio, mentre, preoccupati, i suoi sostenitori, sul palco, telefonavano a carabinieri e polizia per chiedere rinforzi, temendo disordini.

Domenica scorsa era toccato all'avvocato Giacomo Ventura, candidato di Gela della lista Fli, sopportare la contestazione fino alla fine del suo intervento. Poi ha accusato grillini e forconi di essere autori di quella "provocazione". La protesta della piazza non ha risparmiato, a settembre, nemmeno l'ex sindaco di Gela, europarlamentare e candidato alla presidenza della Regione, Rosario Crocetta, che per cinque minuti è rimasto ad aspettare che la gente smettesse di fischiare. Così forse non a caso domani sera, per la chiusura della campagna elettorale a Gela, Crocetta ha deciso di parlare in una sala dell'Hotel Villa Peretti dove il pubblico è più "controllabile".

E intanto cresce l'attesa per vedere come si comporterà la gente domani, in piazza Umberto, quando alle 18 parlerà il più temibile avversario di Crocetta, il candidato del centrodestra Nello Musumeci, che sembra non curarsi troppo della possibile contestazione. Cresce anche la curiosità per il comizio di Beppe Grillo, in programma stasera alle 21. Il comico genovese, leader del "movimento 5 stelle", non ha scelto come palcoscenico Piazza Umberto ma la spianata della rotonda a est del rione Macchitella, forse perché prevede una folla da concerto.
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2 risposta · attivo 648 settimane fa
rasmussen: romney +4

(siamo ancora con i dati del pre dibattito, ma dubito cambierà molto).
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Usa, Ku Klux Klan dà fuoco a donna nera
Una ragazza di colore di 20 anni è stata aggredita e data alle fiamme da tre militanti del Ku Klux Klan mentre faceva jogging in un parco di Winnsbord, in Lousiana.I tre indossavano il cappuccio bianco, abito distintivo della setta.
-_-'
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4 risposta · attivo 648 settimane fa
buon pomeriggio
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Mi stavo rileggendo le liste delle elezioni in Sicilia: assurdo che un partito come il PSDI, che ha la socialdemocrazia nel suo nome, corra insieme con La Destra e il PDL. Perchè non si sciolgono?
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2 risposta · attivo 648 settimane fa
Vince Musumeci, ma dico Miccichè perchè le quotazioni sono più alte.
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
vedendo tutti i sondaggi in siclilia,mi butto musumeci 28 crocetta 27,5 micciche 16,5 cancellieri 16 marano 8
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6 risposta · attivo 648 settimane fa
Lombardia: "Fermare il declino" si schiera con Albertini http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/10/23/fermare...
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
“Avanti, insieme” è il suo slogan. Insieme a chi è tutto da vedere. Perché sul santino elettorale che raffigura Miguel Donegani, deputato regionale uscente candidato nel collegio di Caltanissetta, circola tutto un altro “messaggio”: una croce sul simbolo del Pd e l’indicazione dell’ex assessore allo sport della giunta gelese di Rosario Crocetta, il cui nome risulta cancellato da un tratto di pennarello nero. Per il presidente, invece, l’indicazione di voto è segnata sul candidato sostenuto da Pdl e Pid-Cantiere Popolare, Nello Musumeci. Un lavoretto fatto a mano nel facsimile che riproduce la scheda elettorale che i siciliani si troveranno davanti domenica prossima 28 ottobre e che circola, pare in buon numero, a Caltanissetta e dintorni, ma che non rende possibile l’individuazione dell’esecutore materiale.

A Catania ed Enna, la scorsa settimana, Bersani ha incontrato alcuni maggiorenti del partito siciliano fra cui quel Wladimiro Crisafulli che sull’indicazione dei candidati in lista nel collegio di Enna non pochi problemi ha causato ai vertici nazionali costretti a concedere la “deroga” alle altre correnti del partito nel capoluogo ennese per la candidatura nella lista Crocetta. Vicino alle posizioni di Crisafulli, Donegani ripetutamente contattato per dare la sua versione sul santino, non ha mai risposto. Uno scherzo, un’indicazione di voto di sostenitori che Donegani non controlla? E’ ragionevole pensare che il deputato uscente del Pd sostenga di non saperne nulla. Dalla sua viva voce, sarebbe meglio.
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Per Renzi giovedì sera a Firenze show "all'americana"
Palco centrale girevole al Mandela Forum per il candidato alla primarie del centrosinistra. Si punta a pubblico da 5mila persone
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Kri non essere fazioso: ci sono pile di commenti che dicono che Obama stanotte ha stracciato Robocop Romney
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5 risposta · attivo 648 settimane fa
“Ho accettato l’incarico al Maxxi rinunciando allo stipendio, ho detto che mi sarei dimessa da parlamentare. Ormai siamo alla caccia alle streghe”. Adesso Giovanna Melandri è davvero in trincea. Furibonda. Isolata. E c’è un motivo se la conferenza stampa col ministro Ornaghi è slittata dalle 11,30 alle 14,00. Lo spiegano fonti del ministero dei Beni culturali: “Sono ore frenetiche, il ministro e la Melandri stanno cercando di costruire consenso attorno alla nomina”. Per capire il nervosismo dell’ex ministro bastano un paio di domande al suo portavoce, visto che lei si è resa irreperibile. Perché è stata rinviata la conferenza stampa? “Problemi personali”. Altra domanda, su quello che dirà: “Non siamo autorizzati a parlare”. Punto.

Ansia da nomina. Delusione da isolamento. La Melandri si è attaccata al telefono alla ricerca di qualcuno che benedica la sua candidatura. Di fatto, un ampio consenso non c’è mai stato. Anzi, nelle ultime 48 ore si è manifestato tutto il dissenso di mondi che per Ornaghi e Melandri contano, eccome. Non c’è più solo l’attacco del centrodestra, che contesta la nomina politica. C’è il dissenso di Mario Monti. Il premier, fatto insolito, ha lasciato trapelare che sulla nomina non c’è stata una consultazione preventiva col ministro Lorenzo Ornaghi. Detta in altri termini, palazzo Chigi avrebbe evitato. Ma ora che il pasticcio è fatto, ci sarebbe un unico mondo per uscirne: un passo indietro di Giovanna, visto che la revoca non è possibile.

Un’ipotesi che l’ex ministro del Pd non vuole neanche prendere in considerazione. Nonostante Monti. E nonostante la posizione del suo partito. Pure Bersani, come Monti, si è trovato di fronte al fatto compiuto. Sulla vicenda il Nazareno non è mai stato consultato. Si è trattato di un blitz extrapolitico, spiegano nell’inner circle di Bersani, da parte dei soliti salotti della capitale, il generone romano, la lobby delle poltrone. Ecco il grande freddo tra il leader del Pd e la Melandri: “Siamo alla rottura dei rapporti diplomatici” è la frase, secca, che consegnano i fedelissimi di Bersani. Una distanza accresciuta da gesti di insofferenza.

Raccontano che la Melandri nelle ultime ore ha cercato contatti col Nazareno. Ma Bersani si è tirato fuori. Troppo tardi, troppo male, è il suo ragionamento. I suoi fanno trapelare che i rapporti ormai sono al minimo storico: “Lei sta chiamando, per cercare sponde, ma ormai neanche rispondiamo. Abbiamo una segreteria politica…”. È il momento più complicato. Perché alla vigilia della conferenza stampa attorno alla Melandri e Ornaghi c’è il dissenso del mondo politico e istituzionale. Chi l’ha sentita nelle ultime ore, così spiega la sua resistenza a oltranza: “Ora è il momento più brutto, tra qualche tempo avrà la coda al Maxxi”.
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La stessa valutazione è del resto condivisa da Candy Crowley, la giornalista della CNN che ha moderato il secondo dibattito: "Penso che il presidente si sia comportato come uno che doveva in un modo o nell'altro stoppare la tendenza favorevole a Romney. Quasi tutte le sue risposte alle domande del moderatore avevano a che vedere con Romney. Per quest'ultimo invece la priorità era non farsi del male. Ho la sensazione che non mirasse a vincere il dibattito, aveva piuttosto l'aria di uno che da tre-quattro settimane, dal primo dibattito, gode di una tendenza favorevole, e non voleva comprometterla".

Sul Daily Beast, lo spind doctor repubblicano Brett O' Donnell sostiene che Obama ha vinto la battaglia di ieri sera ma Romney ha vinto la guerra dei dibattiti nel suo complesso, poiché il presidente non è riuscito ad ottenere nessun vero KO dell'avversario e quindi non è riuscito ad imprimere alla campagna elettorale un cambio di direzione; e il suo collega Mark McKinnon gli fa eco affermando che le due vittorie di Obama nel secondo e nel terzo dibattito non sono state abbastanza schiaccianti da superare quella nettissima ed inattesa di Romney nel primo.

Non solo io la penso così..
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Tra pochi giorni il voto in sicilia :)
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Premessa: non prendetemi per sostenitore di Romney

Come dice Larry Sabato nel primo dibattito Romney ha (diciamolo) stracciato Obama.
Nei restanti due dibattiti Obama li ha sì vinti ma non nella stessa maniera in cui Romney ha vinto a Denver.
Inoltre in questi due dibattiti la figura di Romney è passata per più "presidenziale" rispetto a quella Obama.

Quindi dubito che questo dibattito abbia gli effetti desiderati dal Team Obama...prova ne è il sondaggio della CBS che dice:"Solo il 24% degli spettatori, però, ha detto che la sfida di ieri notte lo ha convinto a votare Barack, contro il 25% che si è lasciato sedurre da Mitt."
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E’ un altro tema economico, consente a Romney di restare in sella. Obama gli risponde sull’educazione ma è un errore perchè Schieffer lo blocca: “Torniamo a parlare di politica estera”. Pochi attimi dopo ripete la frase a Romney, che però continua a cercare scorciatoie per allontanarsi da diplomazia e strategia. Accusa Obama di “voler riportare la Marina ai livelli del 1917” a causa della riduzione di unità ma la replica è sferzante: “Una volta avevamo anche più baionette e cavalleria, con il passare del tempo cambia anche la strategia, oggi dobbiamo tener presente spazio e cyberspazio”. Romney incassa e non risponde. Schieffer chiede ai due di pronunciarsi sul principio che “un attacco a Israele equivale ad un attacco all’America”. Nessuno dei due lo fa proprio ma Obama assicura che “se Israele sarà attaccata saremo al suo fianco” vantando “lo svolgimento questa settimana delle esercitazioni più grandi di sempre mai svolte” con l’esercito dello Stato Ebraico. E sull’Iran assicura: “Fino a quando sarò presidente, non avrà l’atomica”.

Romney sull’alleanza con Israele usa un linguaggio ancora più esplicito: “Con me presidente, l’America sarà sempre alle spalle di Israele”. E sull’Iran attacca: “Servono sanzioni più dure, l’isolamento diplomatico e l’incriminazione di Ahmadinejad”. Il repubblicano è su un terreno più sicuro, si spinge fino a contestare a Obama il “tour di scuse” fatto in Medio oriente subito dopo l’insediamento “senza fare tappa in Israele”. “Se vogliamo parlare dei nostri viaggi all’estero per me va benissimo” ribatte Obama, sollevano risate fra i giornalisti americani in sala stampa per il riferimento alle gaffes di Romney nel recente viaggio in Europa e Israele. Ma Romney resta all’offensiva: “La verità è che da quando Obama è diventato presidente il numero delle centrifughe iraniane è aumentato”. Barack tenta di frenarlo con un colpo basso: “Romney investe in aziende cinesi con interessi in Iran”. Ma il dibattito ora appare più bilanciato. Romney è efficace quando dice “la Jihad avanza in Medio Oriente, la Cina avanza nel commercio” e ciò dimostra la debolezza dell’America. Con un altro colpo basso Obama rimprovera a Romney di “essere andatoin Israele a raccogliere fondi mentre io nel 2008 andai a rebdere omaggio allo Yad Va-Shem - il museo della Shoà - ed alla città di Sderot bersagliata dai razzi di Hamas”. Romney è pronto a ribattere: “Presidente, ben 38 senatori democratici le hanno chiesto di riparare le relazioni con Israele...”.

Obama si accorge di aver perso il dominio del dibattito e gioca ancora più pesante: “Romney disse che bisognava chiedere permesso al Pakistan per un eventuale blitz contro Bin Laden”. Il repubblicano non smentisce e difende “l’importanza dei rapporti con il Pakistan, una nazione che ha 100 bombe atomiche”. A 15 minuti dalla fine Schieffer introduce il tema della Cina e Romney ha gioco facile a trascinare lo scontro lì dove ha voluto sin dall’inizio: sull’economia. “Abbiamo un deficit commerciale enorme non si può più andare avanti, rubano i nostri posti di lavoro, manipolano la concorrenza”. Il repubblicano è un fiume in piena, Obama tenta senza successo di frenarlo. Gioca contro di lui la carta dell’auto, rimproverandogli di “aver voluto far fallire Chrysler e Gm che noi abbiamo salvato” e negli ultimi sei minuti il dibattito diventa un match, la scrivania un ring e Romney riesce nell’intento di avere tempo e spazio per l’arringa finale sull’”America impoverita, i dissocupati aumentati e 47 milioni di cittadini che vivono con i buoni pasti”. Se Obama è stato più efficace sulla politica estera, la tattica di Romney si dimostra vincente. Nelle dichiarazioni finale Obama accusa lo sfidante di “voler riportare al passato” e promette di “continuare a battermi per le vostre famiglie” ma Romney è più efficace: “Sono ottimista sul futuro, Obama ci porta al declino, io creerò milioni di posti di lavoro, sono come far ripartire l’America e vi guiderò in maniera onesta”. Nella “spin room” i portavoce di entrambi i campi parlano di successio e i sondaggi delle tv premiano Obama ma Romney è riuscito a non soccombere nel dibattito più difficile.
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Barack Obama vince sulla politica estera ma Mitt Romney riesce nel finale ad essere più efficace facendo leva sui temi economici ed entrambi i portavoce parlano così di vittoria. Il terzo e ultimo dibattito fra il presidente democratico e lo sfidante repubblicano si chiude in un clima da ring di pugilato, lanciando entrambi verso le ultime due settimane di una sfida mozzafiato, descritta da sondaggi che li danno testa a testa in una dozzina di Stati.

Quando il moderatore Bob Schieffer della Cbs dà inizio al dibattito ponendo la prima domanda sulla Libia, Romney risponde mettendo subito le mani avanti: “Mi congratulo con il presidente per l’eliminazione di Osama bin Laden”. E’ un tentativo di liberare il campo dal maggiore successo del rivale ma anche l’ammissione di un dibattito in salita perché la politica estera è il cavallo di battaglia del presidente. Obama si sente più forte, lo mostra per piglio, linguaggio e determinazione. Appena prende la parola ridicolizza Romney: “Pochi mesi fa diceva che il nostro nemico più pericoloso è la Russia, meno male che ora riconosce che invece è Al Qaeda”. Il repubblicano non reagisce e Obama affonda i colpi: una valanga di citazioni su errori di giudizio, gaffes e sbagli strategici di Romney. “Sono citazioni errate, attaccarmi non è un’agenda di politica estera” riesce appena a dire Romney. Siamo al 16° minuti e se il match finisse qui, Obama vincerebbe per ko. Romney riesce a riprendere fiato, e trovare spazio, sull’Iraq, contestando a Obama di non essere riuscito a lasciare basi nè truppe dopo otto anni di guerra e sacrifici. E’ il primo battibecco, continua per una manciata di secondi e Obama è abile a interromperlo con la prima citazione di Israele. “Il nostro alleato più importante in Medio Oriente”.

Se Romney puntava su questo cavallo, ora Obama glielo sfila. Schieffer introduce il tema della sanguinosa guerra civile in Siria: “Davvero non si può fare di più?”. Risponde Obama: “I giorni di Assad al potere sono contati”. Romney questa volta riesce a fare un passo in più: “La Siria è un disastro umanitario, rimuovere Assad è prioritario per noi”. Non invoca l’intervento militare, si dice contrario anche alla no fly zone, ma invoca a chiare lettere più aiuti per i ribelli. Obama tiene gli occhi puntati sul rivale e i tratti del volto tradiscono nervosismo quando Romney lo accusa di “carenza di leadership”. E’ una linea d’attacco efficace. Il repubblicano ripete a più riprese “l’America non ha leadership in questa crisi” e per la prima volta Obama mostra qualche esitazione, limitandosi ha rispondere: “Stiamo dimostrando di avere leadership sulla Siria”.

Entrambi i candidati hanno appuntate spillette a forma di bandiera americana sulla giacca, ed entrambi hanno a disposizione due bicchieri d’acqua che non toccano mai. La tensione fra loro è di gran lunga maggiore rispetto ai precedenti due duelli perché questo è l’ultimo e ogni parola può essere decisiva. Ecco perché, quando si supera la boa dei trenta minuti Romney gioca la mossa preparata a tavolino: “E’ la nostra economia debole che ci impedisce di essere forti in politica estera”. L’intento è di far entrare nel dibattito i temi economici. Romney segue un copione mandato a memoria ed accelera. Accusa Obama di voler tagliare il bilancio militare, riducendo il bilancio del Pentagono di mille milioni di dollari e poiché il presidente tarda a rispondere, tira gli altri siluri: “Le tensioni bilaterali con Israele sono state negative, nel 2009 è stato un errore tacere sulla rivolta iraniana”. Romney tiene l’offensiva, ingaggia un vivace duello su Israele e Iran, e affonda anche sul commercio: “Si parla sempre degli scambi con la Cina, bisognerebbe parlare di più di America Latina”.
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«La scalata di Mitt Romney è destinata proseguire e Barack Obama paga le conseguenze di scelte politiche sbagliate ed errori strategici commessi dal suo staff elettorale. Il candidato repubblicano ha fatto breccia nel “fire wall” costruito dal presidente intorno agli stati indecisi». La battaglia per la conquista della Casa Bianca ha preso il suo corso per Michael Barone, esperto in affari politici dell’American Enterprise Institute, giornalista ed editorialista di «Washington Examiner».

Con la prestazione di ieri sera Obama riuscirà a fermare l’emorragia di preferenze registrata dai sondaggi?

«Occorre dire innanzi tutto che Obama ha perso consensi, ma quanto vediamo non è paragonabile allo scivolone che fece Jimmy Carter dopo l’unico dibattito al quale partecipò il 27 ottobre 1980. In ogni caso, ritengo che l’attuale inquilino della Casa Bianca abbia sempre tratto beneficio da una convinzione, ovvero che sarebbe stato negativo per gli americani essere visti come quelli che bocciavano l’operato del primo presidente afro-americano».

Quindi è solo una questione di immagine?

«Una cosa è chiara, agli americani non piacciono le politiche di Obama, e non sono delusi dai risultati raggiunti sul fronte economico. Romney ha convinto di più da questo punto di vista, i cittadini hanno definitivamente preso coscienza di questo».

E’ tutta colpa della deludente prestazione nel primo dibattito o ci sono state valutazioni errate da parte della squadra elettorale di Obama?

«Il presidente paga le conseguenze di aver riposto troppa fiducia nella strategia del “fire wall”. Il suo team ha scommesso in maniera molto pesante - circa un terzo dei fondi raccolti sino alla vigilia delle Convention - nel mantenere il controllo di tre Stati dove nel 2008 aveva vinto con margini più stretti, ovvero Florida, Ohio e Virginia, per un totale di 60 grandi elettori. Era convinto che creando questa cintura di sicurezza avrebbe incassato il sostegno di 332 “electoral vote” e si sarebbe quindi potuto permettere di lasciare all’avversario altri Stati.

Invece qualcosa è andato storto...

«Si, il dibattito del 3 ottobre ha rimesso tutto in discussione spazzando via l’effetto delle campagne anti-Romney inscenate dagli Obamiani e creando una breccia negli stati del “fire-wall”. In Florida l’ex governatore del Massachusetts è dato vincente, la Virginia propende per lui, e solo in Ohio Obama è in testa nei sondaggi, anche se marginalmente. Lo scivolone di Denver ha dimostrato in tutta la sua evidenza la debolezza tattica dei democratici. Probabilmente era anche la migliore strategia che potevano mettere in pratica data la scarsa popolarità di cui godono le politiche di Obama».

In quale fasce dell’elettorato Romney sta sottraendo consensi al presidente in carica?

«Le rilevazioni statistiche registrano un’emorragia di potenziali elettori tra le donne, molto di più rispetto agli uomini. Inoltre i cittadini appartenenti alle fasce più abbienti, molti dei quali avevano votato per Obama nel 2008, ora puntano su Romney».

Dopo gli ultimi due dibattiti non ritiene che Obama possa riprendere quota?

«Tutto può accadere e la storia lo insegna. Vedremo cosa dicono i primi sondaggi a caldo, ma ritengo che sia piuttosto difficile in questo momento».
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obama vince il dibattito.
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2 risposta · attivo 648 settimane fa
"A mio giudizio quella di Renzi e di Serra è stata un'iniziativa del tutto inopportuna ma aggiungo qualcosa di più e cioè che le modalità dello scontro tra quelli che i media continuano a considerare arbitrariamente gli unici protagonisti delle primarie come Bersani e Renzi rischiano di annebbiare i contenuti della sfida". Lo afferma Bruno Tabacci, deputato di Api e assessore al Bilancio del Comune di Milano in una intervista a First online.
"L'alternativa tra rottamazione e resistenza difensiva - prosegue - mi sembra a dir poco riduttiva. Personalmente non investo nella posizione di Bersani ma ho qualcosa da dire e qualche critica da fare anche a Renzi, perché su Telecom e soprattutto sul caso Mps non è che possa fare l'anima bella chiamandosi fuori. In Toscana lo sanno tutti che per anni le forze del centrosinistra hanno dato le carte e ripartito i ruoli sul Monte dei Paschi, che è stato una greppia per tanti nella quale anche i Popolari hanno fatto la loro parte. E Renzi lo sa. D'altronde la stessa vicenda del Pd nasce da tutte queste storie della Margherita e del Pd che pesano, che lasciano il segno e che rendono difficile un reale rinnovamento di uomini e di contenuti. Pensare di superare queste contraddizioni nel lavacro di un investitore che ha i fondi alle Cayman mi pare quanto meno ingenuo e illudersi che si possa rinnovare la politica passando da furbizia in furbizia mi sembra molto arduo".
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Diffamazione, ok Commissione
Niente carcere, restano le multe
Ritirato l'emendamento "anti-Gabanelli". Esclusa la norma "che rendeva nulle le clausole che accollano all'editore il risarcimento sollevando dalla responsabilità civile il giornalista. Sanzioni fino a 100mila euro, "commisurate a gravità e diffusione della testata". Salvi i blog
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Ciao ragazzi. Vorrei sapere se ci sono dati aggiornati sulla Sicilia. in particolare m'interessa l'eventuale performance di M5S e del suo candidato Giancarlo Cancellieri. Che si sa?
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3 risposta · attivo 648 settimane fa
L'intellighenzia delle due torri
divisa dal derby Renzi-Bersani
Quanto sia aperta la sfida tra i due principali concorrenti delle primarie lo si vede anche dai circoli culturali del centrosinistra. Se al Gramsci prevangono i bersaniani, il Cattaneo pende per il sindaco di Firenze. E il Mulino...
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Udc/ Buttiglione: Patto con il Pdl? Ha 50% di probabilità
Ma liste possibili solo con Alfano e Frattini, non con altri Pdl
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Tutto da capo, tutto da rifare. Il no di Umberto Ambrosoli non ammette ripensamenti e inguaia il centrosinistra lombardo, per la prima volta con la vittoria a un passo ma senza un candidato. Certo, si faranno le primarie. Certo, il centrodestra non sta messo bene. Certo, se si vota ad aprile c’è tutto il tempo di trovare un altro candidato. Però, insomma, il Pd ha scommesso fino ad oggi su un solo nome e quel nome non c’è più.
«Rispettiamo la scelta di Ambrosoli – fa sapere il segretario del Pd lombardo Maurizio Martina – e lo ringraziamo per avere riflettuto seriamente in queste ore. Ma il nostro lavoro all’insegna del patto civico per la Lombardia continua». Il che, tradotto, significa che si continuerà a cercare un nome che possa mettere d’accordo tutti, anche “civico”, ma visto che non si vede all’orizzonte si cercherà di evitare una guerra fratricida nel Pd, anche se si andrà alle primarie. I nomi dem che girano sono sempre quelli, i consiglieri regionali Pippo Civati e Fabio Pizzul, il primo ex rottamatore, il secondo ex presidente dell’Azione cattolica ambrosiana fino al 2008. Ai renziani non dispiacerebbe la candidatura del sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, ma si fa anche il nome di Bruno Tabacci, assessore al bilancio del comune di Milano, mentre Martina si chiama fuori dal ballo delle candidature.
Sicuramente si presenterà Giulio Cavalli, consigliere regionale di Sel. Se si resta alle parole di Formigoni lo scenario più probabile resta quello del voto per il Pirellone il 27 gennaio (come vorrebbe anche il ministro Cancellieri). La minaccia di dicembre è di fatto saltata visto che il prossimo consiglio regionale è convocato a oltranza da venerdì prossimo per quattro giorni con l’intento di trovare una quadra su una riforma delle legge elettorale regionale che preveda l’eliminazione del listino.
Se la riforma, come probabile, non ci sarà il Celeste potrebbe sciogliere il consiglio, come annunciato, oppure rimangiarsi la parola e rinviare tutti ad aprile. Ieri il governatore ha presentato la squadra destinata a traghettare il Pirellone nell’interregno che ci separa dalle urne: undici i nuovi assessori della Lombardia e due i sottosegretari. Tutti ex funzionari di fede leghista e formigoniana. L’asse Maroni-Berlusconi per presentare l’ex ministro dell’interno come candidato unico per ora regge, mentre Formigoni insiste sul nome di Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, anche se nessuno esclude stia trattando la propria buonuscita con un posto in parlamento. Nel caso in cui l’accordo Lega-Pdl saltasse il candidato del Carroccio sarebbe Matteo Salvini e al centrosinistra, per vincere, non resterebbe che calciare un rigore a porta vuota. Già, ma con quale candidato? Il Pd vuole evitare di ripetere le primarie milanesi quando gli elettori dem di fatto andarono a votare tre diversi candidati (Pisapia, Boeri, Onida) mentre il partito indicava quello perdente.
Se si dovesse votare ad aprile il tempo a disposizione per trovare un altro candidato “di tutti” naturalmente ci sarebbe ma non è detto che lo scouting abbia successo. Di qui l’intenzione, comunque, di non perdere altro tempo e convocare le primarie comunque. La data fissata sarebbe il 16 dicembre.
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Bufera dopo il blitz a Palazzo Marino
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L’opposizione all'attacco: "Dalla giunta troppa ambiguità verso certi ambienti, questo è il risultato"
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Piemonte: La giunta Csx di Moncalieri rischia di cadere, tra il PD e il sindaco si è vicini alla rottura.... http://ldmultimedia.be-online.net/?p=1283
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"Sono contrario alle primarie. Se vince Renzi, salta tutto. Io non vado a votare alle primarie, ma, se fossi obbligato con la pistola, voterei Renzi, anche se stimo Bersani". Così Giampaolo Pansa, parlando delle primarie del Pd ad Agorà, su Rai Tre. "Nessuno dei blocchi politici sa annusare quello che arriverà - ha aggiunto Pansa - perché arriverà un terremoto pazzesco. Sotto la pelle dell'Italia ci sono di certo gruppi minoritari che non vedono l'ora di sparare. Non si è mai visto che, in una situazione come questa, i terroristi, soprattutto quelli rossi, un po' meno quelli neri, non si facciano avanti. In questa situazione il centrodestra perde, prenderà una stangata pazzesca. E la cosa terribile è che non vincerà nessuno".
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
M5S al 21 :S :S

ma aparte il programma, si sa qualcosa su chi candideranno come Presidente del Consiglio o su come hanno intenzione di sceglierlo??
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3 risposta · attivo 648 settimane fa
L'affondo di Musumeci:
"L'Mpa vota per Crocetta"
Il candidato del centrodestra in mattinata con i movimenti giovanili dei partiti che lo sostengono: "In Sicilia due generazioni si sono viste negare il diritto a progettare il proprio domani". Poi a Trapani la bordata al competitor, accusato di essere sostenuto sotto banco dai lombardiani
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"Berlusconi vede la Santanchè “Il Pdl è finito, torna Forza Italia”
Lista separata per gli ex-An che si dovrebbero unire a Storace" http://www.lastampa.it/2012/10/23/italia/politica...
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2 risposta · attivo 648 settimane fa
"Sono legato da sentimenti di stima e affetto fortissimi per Pierluigi Bersani, ho sempre guardato con simpatia a Matteo Renzi, anche se non condivido molto delle cose che pensa e dice. Ma se devo fare di complimenti a qualcuno - dice il leader di Sel intervistato da Radio Capital - li faccio a Laura Puppato, ha il coraggio di introdurre nella nostra contesa un elemento che viene rimosso dal dibattito, la differenza di genere. Anche i giornalisti fanno fatica ad accorgersi che c'è una donna nella nostra sfida".
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1 risposta · attivo 648 settimane fa
Visti i flussi di voto, gli elettori PDL delusi fanno crescere esponenzialmente M5S e PD, anche solo per il rimbalzo indiretto della loro astensione....
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