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Alle 18.30 a Bolzano a meno di duecento metri in linea d'aria ci saranno Grillo, la Biancofiore e la Santanchè.

A quel punto chiuderemo i cancelli e faremo entrare i leoni.
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3 risposta · attivo 596 settimane fa
Lega, gaffe sui bus di Pisapia: la foto è dell'era Moratti http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/25/fo...
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vista la deriva giustizialista, alle prossime regionali non avremmo candidati.
se basta essere indagati per essere estromessi, sarà dura. indagati sono sia quelli che ricevono un avviso di garanzia sia chi è rinviato a giudizio.
e pure civati è indagato. ma nessuno mette in dubbio la sua candidatura a leader del pd.
siamo alle comiche.
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4 risposta · attivo 596 settimane fa
Stavolta devo dare ragione al Boja
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Anche Renzi puo' benissimo essere indagato. Con tutte le delibere che ha firmato come Sindaco di Firenze o come Presidente della Provincia, basta che un suo concittadino lo denunci per abuso d'ufficio per uno specifico atto amministrativo a causa del quale dichiari di essere stato ingiustamente danneggiato. Prima che si capisca che l'accusa è infondata e che l'indagine sia archiviata ci vorrebbero mesi.

Penso che un politico serio dovrebbe valutare se dare le dimissioni solo se rinviato a giudizio.
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ogniuno, in cuor suo, fa le proprie valutazioni. è giusto che sia così. ma basta isterie giustizialiste. pergiunta a corrente alternata.....
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anche vendola è stato indagato. errani pure. emiliano ha avuto qualche problemino con le cozze. renzi ha una condanna della corte dei conti. il grande ciwati si comprava la nutella con i soldi pubblici...... ci manca solo di ritirare un candidato scelto da migliaia di sardi perchè non piace a sel e ai rossomori(che è la vera ragione di fondo).... potevano partecipare alle primarie e indicarne uno loro....oppure si possono levare anche dalle palle.....
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il governo andrà avanti fino al 2015. rassegnatevi. è meglio.
--
Tu sei sicuro al 100%?
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2 risposta · attivo 596 settimane fa
si. con la finanziaria e la riforma elettorale di mezzo, nessuno farà cadere il governo. poi la finestra elettorale di marzo sarà già chiusa.
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+ il semestre di presidenza europeo
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Curioso che l'ufficio di presidenza del Pdl sia composto in maggioranza da falchi (situazione che non rispecchia quella attuale) e da ex-ministri che non hanno un ruolo particolarmente attivo nel partito. Uno delle poche colombe è Giovanardi, in rappresentanza degli ex-Popolari e Liberali..
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Sondaggio Ixè 25/10/13 http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/s...

Pdl/FI 23,1% (-1,4)
LN 4,4% ( +0,4)
UdC 2,7% (+0,6)
FdI 2,5% (+0,3)
La Destra 0,9% (=)
-------------------------------------
CDX 33,6 % (-0,1%)

Pd 27,8% (-0,6%)
Sel 4,2% (-0,1%)
Idv 0,8% (-0,1%)
-----------------------------
CSX 32,8 % (-0,8%)

PRC 1,1% ( +0,1)
Azione Civile 0,7% (-0,1)
Verdi 0,5% (-0,1)
---------------------------------------
Sinistra ex-RC 2,3 % (-0,1%)

M5S 24,6% (+2,8%)
SC 2,9% (-1,6)
Radicali/AGL 0,5% (-0,1)
Altri 3,3 % (-0,1%)
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ricordo pure che vendola, da presidente di regione, è stato indagato, rinviato a giudizio ed infine assolto dal tribunale. e nessuno, giustamente, ha chiesto che non si candidasse a primarie ed elezioni.
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È la “mossa”, come la chiamano nell’inner circle del Cavaliere. La “mossa” per aprire al tempo stesso la crisi di governo e chiamare i suoi all’ultima crociata contro la “persecuzione”. Silvio Berlusconi è tentato, fortemente tentato dal chiedere il voto palese sulla decadenza. Un piano che sta valutando con la cerchia più stretta e soprattutto con Niccolò Ghedini: “Voglio vedere chi si alza e mi vota contro – è il ragionamento dell’ex premier - marchiandosi del tradimento peggiore. Anche perché vincerò alla Corte europea”.

È una tentazione che si fonda un’analisi politica che negli ultimi giorni è diventata nella testa del Cavaliere una certezza: ormai, anche dopo il voto sulla Bindi, è chiaro che il Pd vuole lo “scalpo”; è praticamente certo che, nel segreto dell’urna, prevarrà il partito della “decapitazione” del nemico storico. Quindi l’effetto tra voto segreto e voto palese è lo stesso. Anche perché, e questo è il secondo corno del ragionamento, semmai si salvasse nel segreto dell’urna, allora sarebbe Renzi a staccare la spina. Anzi, per dirla con l’inner circle, il sindaco di Firenze raserebbe al suolo il governo grazie anche ai carri armati di De Benedetti e del gruppo Repubblica.

Ecco la “mossa”: “Chiediamo noi il voto palese, e sfidiamo i nostri che vogliono tradire”. Perché è chiaro che questo significa crisi di governo. Un fonte di palazzo Grazioli chiede l’anonimato per svelare il risvolto politico più importante della idea berlusconiana: “Berlusconi si alza in Aula e prende la parola denunciando il plotone di esecuzione che vuole farlo fuori, e facendosi sparare addosso dal Pd. Come fa Alfano e quelli che vogliono fare i gruppi di sostegno al governo a dire che è d’accordo con lui sulla giustizia ma che va sostenuto il governo con Zanda e il partito di Repubblica?”.

È questo il nesso stretto tra la “mossa” e il lancio di Forza Italia. Proprio Alfano è piombato a palazzo Grazioli per provare a fermare l’operazione. Stamattina ha incontrato i suoi fedelissimi a palazzo Chigi per scrivere un documento con l’obiettivo di far saltare l’ufficio di presidenza. Cicchitto, Lorenzin e Quagliariello gli hanno consigliato di firmarlo e di dire a Berlusconi che non entrerà in Forza Italia. Ma non sarà diramato prima dell’ultimo faccia a faccia con Berlusconi. I due si sono sentiti nella notte. Berlusconi lo ha rassicurato sul fatto che comunque l’erede è lui. Ma ormai il rapporto tra il capo e il delfino è avvolto in un alone di sospetto e diffidenza. Alfano l’ha letto come il modo di tenerlo buono in vista del vertice. Poco fa si sono incontrati a quattr'occhi e Angelino ha chiesto al leader di frenare sulla nuova Forza Italia. Ma ora è il bivio di Angelino: “Se resta con Berlusconi – dice una colomba di rango – è finito. Se rompe si mette nelle mani del Pd e di Renzi”. Un bivio drammatico.

da HP ( B) )
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“Ma come? Non te l’hanno detto?”. I giornalisti sono sempre gli ultimi a sapere le cose: ma sono i primi a pubblicarle.

Il piano segreto (ma non troppo) grazie a cui il Pd sardo spera di uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato dopo l’arrivo dell’avviso di garanzia per peculato alla vincitrice delle primarie, Francesca Barracciu, è il seguente. Un piano riservatissimo (ma non troppo) che circola da settimane e che consentirebbe al partito di sbolognare con onore (ma non troppo) la prestigiosa inquisita.

A metà dicembre arriverà a Cagliari quello che sarà il neo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, il quale chiederà alla candidata di farsi da parte. Questo perché (a differenza del Pd isolano), Renzi le prossime elezioni regionali sarde le vuole vincere davvero (sarebbero le prime consultazioni che affronterebbe da segretario) e perché oggettivamente, con una candidata inquisita, la situazione rischierebbe di essere insostenibile.

“Convincendo” la Barracciu a fare un passo indietro, Renzi prenderebbe svariati piccioni con una sola fava:

1 – Rilancerebbe l’immagine del partito in Sardegna, offuscata dalla vicenda dei fondi ai gruppi, senza però delegittimare il risultato delle primarie: la Barracciu si farebbe da parte con l’onore delle armi.

2 – Si libererebbe di una candidata che avrà pur vinto le primarie ma che non sembra all’altezza del ruolo (e il faccia a faccia a Tonara con Cappellacci nonché le irripetibili dichiarazioni contro il leader di un partito alleato, il presidente dei Rossomori Gesuino Muledda, lo hanno impietosamente confermato).

3 – Potrebbe decidere lui in piena libertà il candidato del centrosinistra (o sedicente tale) senza chiedere il permesso a nessuno, tantomeno ai sardi. Alla faccia del partito federato con Roma!

A questa strategia si aggrappa disperatamente non solo una parte del Pd ma soprattutto Sel, che come quegli animali feroci che non fuggono dallo zoo manco se trovano la gabbia aperta e che da dentro la gabbia aperta continuano a ruggire, ora sta solo facendo un po’ di cagnara su programma e questione morale, mirando esclusivamente a prendere tempo e aspettare con fiducia l’avvento del messia Renzi, l’unico in grado di dire alla Barracciu di dimenticarsi una candidatura, sempre più inverosimile ogni giorno che passa.

In questo modo Sel farebbe non solo un figurone sulla questione morale (sulla quale non ha, a differenza dei Rossomori, il coraggio di uscire dall’alleanza) ma si troverebbe anche nella condizione di cercare di contrattare da una posizione di maggiore forza la sua presenza nell’eventuale giunta.

Sì, però come la mettiamo con le pirotecniche dichiarazioni pro Barracciu rilasciate domenica all’Unione Sarda dal capogruppo del Pd in consiglio regionale Giampaolo Diana? “Sei un dilettante”, mi dice l’amico. “Ma le hai lette bene? Diana parla di avvisi di garanzia, che sono cosa ben diversa dai rinvii a giudizio. Che se dovessero arrivare in tempi rapidi agli indagati (e dunque anche alla Barracciu) giustificherebbero l’azzeramento della situazione e la consegna di un biglietto di sola andata per Sorgono alla nostra candidata”.

Un piano perfetto? Mica tanto. Intanto perché due mesi da reggere in questa situazione sono tanti, due mesi nei quali altri partiti potrebbero decidere di abbandonare la coalizione; in secondo luogo perché qualcuno potrebbe anche non gradire che la scelta del nuovo candidato fosse rimessa solamente alla decisione di Renzi ; terzo perché i casini giudiziari del presidente Cappellacci (leggi processo per il crack della municipalizzata di Carloforte, nel quale il pm ha chiesto una condanna a tre anni di reclusione) potrebbero far chiudere la legislatura prima dell’arrivo a Cagliari del sindaco di Firenze: e in questo caso cosa succederebbe?

Certo che è imbarazzante che quasi tutto il (defunto) centrosinistra sardo ora attenda l’elezione di Renzi per uscire da una situazione che era ampiamente prevedibile e che rischia di ingarbugliarsi sempre di più, come abbiamo visto con evidente chiarezza nel caso Rossomori.

Infatti c’è voluta la maleducazione della Barracciu a dare finalmente uno scossone al quadro politico. Le dichiarazioni della candidata contro il presidente dei Rossomori Gesuino Muledda (inaccettabili nel metodo quanto nel merito) porteranno il partito quasi sicuramente fuori dall’alleanza di centrosinistra. Ora il tentativo del partito sarà quello di lavorare per un fronte sovranista unito: andava fatto qualche mese fa senza aspettare le contumelie della Barracciu. Ma il tempo per creare un alternativa a questo sedicente ed ex centrosinistra o a rafforzare l’ala sovranista di eventuale schieramento che comprenda anche la sinistra, c’è tutta.
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2 risposta · attivo 596 settimane fa
mai visto articolo così fazioso e lontano dalla realtà.
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e' di un blogger che ha un stile "tagliente" ... tolta anche l'ironia non mi pare una ricostruzione del tutto irreale.

Che Renzi possa rottamare la Barracciu lo si legge anche in atrli articoli e rumors .. certo e' che la sparata di Porcu ... pare piu'
rivolta a pezzi di Pd che a SEL e altri.
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... parere personale ... in aumento le % di crisi e di voto a marzo ... con Marina leader ..
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1 risposta · attivo 596 settimane fa
il governo andrà avanti fino al 2015. rassegnatevi. è meglio.
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Doppia raccolta di firme. Una richiesta, quella di Alfano, sostenuta dal gruppo delle colombe che, secondo quanto riferiscono fonti interne al partito, avrebbero elaborato un nuovo documento che potrebbe essere diramato prima dell'ufficio di presidenza. Il testo dovrebbe essere sottoscritto non solo dai parlamentati vicini alle posizioni dei governativi, ma anche dagli esponenti del territorio. Intanto, anche l'ala dura dei lealisti e dei falchi sta cercando di blindare la riunione di oggi pomeriggio e impedire che vi sia una frenata sul ritorno a Forza Italia e, quindi, che non si proceda più con l'azzeramento di tutte le cariche. In queste ore, viene riferito, è partita una raccolta di firme a sostegno del passaggio immediato dal Pdl a Fi.
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Qualcuno (Sergio Vaccaro, non so chi sia) ha messo su facebook una foto del comizio di Grillo a Trento lo scorso febbraio per un esperimento sociologico.

Tutti hanno il giaccone invernale, berretto e guanti, insomma è chiaro che non si tratta della sera di ieri (15°).

Ma subito è arrivata la banda dei grullini sbavanti: "Ecco! Ieri la piazza era piena stacolma! Giornalisti venduti!" e bla bla bla...
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=102016156... xD

I grillini sono i più scemi d'Italia...
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Porcu (Pd): "Barracciu sta al suo posto.Candidata anche se rinviata a giudizio"

Francesca Barracciu resterà la candidata del Pd anche se dovesse essere rinviata a giudizio. L'affermazione è di Chicco Porcu, ospite ieri della trasmissione "Dentro la notizia" su Videolina. E' giunta durante il dibattito che ha visto protagonisti i rappresentanti delle forze politiche in corsa per le regionali Michele Cossa (Riformatori), Romina Congera (Sardegna Possibile), Pietro Pittalis (capogruppo Pdl), Michele Piras (Sel) e Salvatore Melis (Rossomori). "Chi va col Pd deve sapere che il candidato governatore sarà Francesca Barracciu. Indagata o no". "E anche se rinviata a giudizio", ha detto Porcu rispondendo alla domanda del giornalista Vito Biolchini, ospite insieme al collega Ivan Paone, della trasmissione condotta da Anthony Muroni.
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3 risposta · attivo 596 settimane fa
Queste indagini sui consigli regionali mi sembrano in larga parte forzate e pretestuose. Penso che si chiuderanno in buona parte senza esiti, e avranno solo causato grande confusione
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questo è pazzo. Un conto è candidare un indagato, ma un imputato no, va contro tutto quello che il PD ha sempre professato, ovvero he daa imputato non si può fare bene il proprio lavoro al governo.
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comunque il PD sardo è proprio colpito dalla sfiga a ogni elezione, la Sardegna una regione di sinistra per un motivo o per l'altro va sempre verso delle complicanze
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Fonti Pdl, Alfano a Berlusconi: “Non entrerò in questa Forza Italia estremista”
Il segretario del Popolo della libertà ha ottenuto un incontro faccia a faccia con il Cavaliere e cerca di frenare la decisione di azzerare tutte le cariche del partito. E secondo fonti interne è partita una raccolta firme in sostegno del ministro dell'interno
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Arrenditi ed esci fuori con le mani alzate, Commodo. Matteo Renzi <3 è il Messia che condurrà il PD verso la Luce del Trionfo, e Pif è il suo evangelista!
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il Tecne' dava il sorpasso del csx(anche se in retromacia)
Perdeva il PD,stabile SEL e boom di M5S
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che ne è del sondaggio tecnè?
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1 risposta · attivo 596 settimane fa
non è uscito, almeno su internet
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Ma avete capito l'atteggiamento di queste ultime settimane della lega? questo sono terrorizzati che si possa tornare al voto.....
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ah ecco.... pd 27.8, m5s 24.6, forza italia 23.1, lega nord 4.4, sel 4.2, scelta civica 2.9, udc 2.7..........
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mi date il link dell' ixe?
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Quindi oggi vederemo forse uan volta per tutti se AGNELLINO Alfano è un uomo o una brutta copia di DUDU? io ho pochi dubbi
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“Renzi vuole rottamare i vecchi ma non i Vecchioni…”. E giacché l’occasione si è presentata, vale a dire la presentazione del nuovo cd di Roberto Vecchioni (“Io non appartengo più”) alla presenza di Matteo Renzi nella sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Sergio Staino vorrebbe proprio fargli un esame al sindaco. Materia: la sinistra. Quindi, dopo la battuta sui vecchi e i ‘vecchioni’, il vignettista si lancia: “Vediamo se davvero gli piace la sinistra, mi sa che la conosce poco… Ma conoscerà Vecchioni? Facciamogli l’esame…”. Naturalmente, Renzi trova un modo per sfuggire all’interrogazione. Il fatto è che alla vigilia della tre giorni di dibattiti alla Stazione Leopolda, il sindaco candidato alla segreteria del Pd si lascia immortalare accanto al cantautore, icona musicale per un bel pezzo di centrosinistra.

Certo, in fatto di cantanti, il sindaco non colpisce al cuore tutti, nemmeno nella sua Firenze. Mercoledì sera, per dire, a cena con i suoi al Latini, noto ristorante di prestigio in città, ha incrociato Piero Pelù, che pure era lì ma ad un altro tavolo. E l’ex Litfiba di sicuro non sostiene Renzi, lo ha pure attaccato di recente: “Prima di asfaltare il Pdl, asfalta le buche”. Con Vecchioni atmosfera rilassata, anche se da qui a dire ‘sostegno’ ce ne passa. Il mondo della politica dà più soddisfazioni in fatto di annessioni. Alla Leopolda 2013 parteciperanno anche volti nuovi del renzismo, come la veltroniana Marianna Madia, l’altro veltroniano Vinicio Peluffo che parlerà di Expo 2015, il franceschiniano David Sassoli che interverrà sui temi europei, il deputato lettiano Enrico Borghi. Tutte new entry in Stazione. Pronti per la partenza del treno renziano.

“Diamo un nome al futuro”, è lo slogan dell’edizione di quest’anno, dopo quelli passati: “Viva l’Italia viva”, “Il meglio deve ancora venire”. Ora che evidentemente il meglio è arrivato, la scelta ricade su quello che la coordinatrice della Leopolda 2013, Maria Elene Boschi, definisce “un messaggio di speranza e di entusiasmo, perché spesso purtroppo di questi tempi prevale la rassegnazione…”. Mai niente fu più lontano da casa Renzi, in questa fase. Cento tavoli, ognuno con dieci persone e un coordinatore, ognuno con un tema, dal lavoro, al fisco, alle riforme, alla previdenza, Europa, ecc. Una sorta di catena di workshop che produrranno ognuno una cartella di relazione finale da pubblicare sul sito della Leopolda.

Renzi aprirà i lavori della Leopolda alle 18 di venerdì. Sabato sarà la volta degli interventi dal palco, “ce ne sono già tantissimi in lista”, dice il renziano Angelo Rughetti, ognuno avrà 4 minuti per parlare, non di più. Non sarà un appuntamento di propaganda congressuale, promettono i renziani, ma un momento di confronto e ascolto su idee e programmi. L’aspettativa al quartier generale del sindaco è grande. Ma senza tante ansie. Tanto più che una parte significativa dei partecipanti è già in loco a Firenze, basterà un trasferimento di qualche minuto dall’assemblea dell’Anci a Fortezza da Basso alla Leopolda. In Stazione ci saranno infatti il ministro Graziano Delrio, i sindaci Piero Fassino (Torino), Michele Emiliano (Bari), Achille Variati (Vicenza), Federico Berruti (Savona), Ignazio Marino (Roma), l’assessore al Comune di Roma, Estella Marino. E poi l’ever-renziano Alessandro Baricco, il professore di politica Agraria Andrea Segrè, l’esperto di sistemi elettorali Roberto D’Alimonte, l’economista Tommaso Nannicini. Ancora: lo scrittore toscano Edoardo Nesi, il conduttore televisivo Pif, quello de ‘Il testimone’ su Mtv.
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6 risposta · attivo 596 settimane fa
E chi cazzo è Pif?
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Se metti su google immagini viene fuori il cartone animato di un cane.

E quelle di un tizio che assomiglia a Tonino Carotone ("E`un mondo difficile" - cit.)
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Un maitre a penser del renzismo.
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E' una delle Iene
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Mi chiedo, quando Renzi diventerà segretario e quindi capo di un partito politico con kasta, nomenklatura e professionisti della politica, tutto questo circo Barnum che lo segue resterà ancora con lui? Se ne andrà? O se ne andrà un pezzo di partito per fare posto a Pif e Baricco?
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Electrolux: taglia 2.000 posti nel mondo, in forse 4 fabbriche in Italia
La multinazionale svedese che produce elettrodomestici ha già deciso la chiusura di una fabbrica in Australia e la riduzione degli organici in Europa, Medio Oriente e Africa http://www.repubblica.it/economia/2013/10/25/news...
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amici o nemici dei cotechini buon giorno

p.s. angelona si è calmata?
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..Domanda, Napo, riuscirà a far fare la legge elettorale entro il Dicembre? Sembra difficile..soprattutto con Renzi alle porte
P.s: Ma avete cancellato l'invettiva di Appelius contro gli inglesi?
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La Vignetta

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ciao :D
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Protagoras, come ti riconosco e a che ora arrivi?
P.s: io sono quello con la targhetta "trainee".
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Ecchice
ù_ù
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