"Basilicata - Presso gli uffici legislativi della Regione Basilicata da ieri e' iniziato lo studio delle procedure che porteranno alle elezioni anticipate a seguito delle dimissioni del presidente Vito De Filippo (Pd).Da un primo esame normativo emerge quanto sia improbabile che si vada alle urne a giugno. La prima data utile e' settembre-ottobre, stando alla legge nazionale che fa coincidere quella autunnale come prima scadenza utile per le elezioni anticipate."
Esattamente in questo momento, mentre l'elettore di sinistra si pone mille quesiti circa il futuro della propria parte politica e del proprio Paese, dopo aver votato per la prima coalizione e magari per il primo partito in assoluto, mentre corre il rischio di assistere alla costruzione di un Governo di Larghe Intese con un capo e un vice-capo 'popolari', eletti senza preferenze, con una linea politico-economica 'popolare', è in atto un colpo di Stato all'interno della sua area politica, del suo partito, e mentre ciò accade, tutto tace.
L'elettore forse si chiederà: "Sarem finiti forse all'opposizione noi che si era vinto?". No. Non si è finiti nemmeno all'opposizione. Ti hanno rubato il partito. Il partito che dal 2009 hai votato per spostarlo a sinistra non esiste più.
101 uomini lo tengono in ostaggio, in barba alla volontà popolare. In barba alla democrazia. Non c'è nemmeno più il tuo Segretario/Candidato Premier eletto democraticamente.
Non c'è più chi ti rappresenta, sei senza partito ed è forse giunto il momento - dopo vent'anni - di fartene uno su misura. Tutto per te.
per queste cose esistono i congressi. tra un mese gli elettori piddini defraudati potranno, a differenza di tutti gli altri italiani, scegliere liberamente il proprio leader senza bisogno di fondare altri partiti.
Il 26 febbraio 2013 Di Pietro, visti i risultati deludenti della lista di sinistra a sostegno della candidatura di Ingroia, rassegna dimissioni irrevocabili dalla presidenza del partito.
Il 26 marzo 2013 l'Ufficio di presidenza del partito propone lo scioglimento dello stesso, dichiarando l'intenzione di dar vita a un nuovo soggetto ispirato alla liberaldemocrazia i cui dirigenti verranno scelti tramite elezioni primarie. Il documento che prevede lo scioglimento è approvato col sostegno della componente del sindaco di Palermo Leoluca Orlando insieme a Felice Belisario e Carlo Costantini e con l'astensione di Antonio Di Pietro insieme a Ignazio Messina e Ivan Rota.
Il 6 aprile 2013 però l'Esecutivo nazionale del partito ribalta la decisione dell'Ufficio di presidenza e passa la linea di Di Pietro: vota contro lo scioglimento del partito, conferma il congresso straordinario del 28-30 giugno e dichiara illegittimo il documento del 26 marzo. Con una mozione approvata all'unanimità è stata confermata la linea deliberata a Vasto per una alleanza col Partito Democratico. Di Pietro annuncia che al prossimo congresso straordinario si presenterà da dimissionario, auspicando un cambiamento generazionale.
Quindi l'Idv a tutti gli effetti è alleata del Pd...
Ma se mi astengo, mi danno il Copasir? No, perché pare che la Lega non dia la fiducia e si astenga – d’accordo con Berlusconi – per avere in cambio la Presidenza delle commissioni parlamentari di garanzia che spettano all’opposizione. Che dite, faccio la stessa proposta al Pd?
Dopo una riflessione ponderata sono giunto allac onclusione che se ci fosse stata un'alleanza coni 5m,quella poco dopo sarebbe abortita come l'unione di prodi nel 2006,causa l'irresponsabilita'genetica del Grillo e dei suoi accoliti e causa anche l'improvvisazione che queste persrone hanno dimostrato fin qui,impriovvisazione,che ,di fronte a una crisi cosi'seria si sarebbe dimostrata tragica,per l'Italia
Vero, Grillo non voleva certo un accordo con Berlusconi, gli interessava solo che i problemi dell'Italia non fossero risolti e che la "kasta politica" restasse tale e quale , in modo da poter ripetere tali e quali i suoi slogan dal palco.
Grillo ha perso la testa; ha capito di aver tirato troppo la corda e oggi è all'angolo; ha capito che la gente a parte poco piu del 30 % è favorevole alla nascita di un governo; ha capito vedendo anche ieri lo streaming di aver portato in parlamento gente senza nessuna preparazione e senza capacità; chiaro che il palazzo è tutta un altra cosa e i Vaffanculo non bastano
..... Non credo proprio .... Sarà un governo che cambierà molto, soprattutto la impalcatura delle istituzioni ... Sono molto fiducioso .. Letta è un gran lavoratore ...
buone notizie per l'Italia,con il governo di larghe intese all'orizzonte si è verificata un impennata della vendita di vaselina, stavolta gli italiani non si faranno trovare impreparati.
Mercoledì pomeriggio, poche ore dopo l’incarico offerto dal presidente del Consiglio, pardon, della Repubblica Giorgio Napolitano all’ormai prossimo presidente del Consiglio Enrico Letta, Matteo Renzi ha convocato nel suo ufficio al primo piano di Palazzo Vecchio alcuni storici amici fiorentini per provare a fare il punto della situazione e immaginare il percorso che potrebbe aprirsi con l’arrivo a Palazzo Chigi del “caro amico Enrico”, come tiene sempre a ricordare in queste ore il Rottamatore quasi a voler rimarcare una novità nella natura dei rapporti fra il sindaco e quello che di fatto oggi è il vero successore di Bersani. La sintesi dei ragionamenti di Renzi con gli amici fiorentini è che la “Letta via” apre una bella partita che consente anche nel Pd molti riposizionamenti e costringe tutti a mettere in atto un grande salto generazionale.
Renzi sa che la figura di Letta in realtà è tutto tranne che un simbolo della rottamazione, e al sindaco non sfugge che il vicesegretario sarà costretto a tenere conto (anche nella formazione del governo, che sarà pronto entro domenica mattina) dei vecchi equilibri e dei vecchi campioni del Pd. Nonostante questo però il sindaco è convinto che la nuova direzione imboccata dal Pd a trazione napolitaniana spingerà il centrosinistra su un binario in cui il ruolo del Rottamatore sarà sempre più centrale e in cui per forza di cose si verrà a creare uno scenario simile a quello vissuto tra il 2006 e il 2007 da un altro predestinato come Walter Veltroni, da tutti allora considerato nel centrosinistra come il successore naturale alla premiership dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi. Ieri Veltroni, oggi Renzi. Veltroni, già. Perché se è vero che il consenso ricevuto nelle ore in cui il Pd stava discutendo della sua candidatura a Palazzo Chigi ha rafforzato la posizione del sindaco all’interno del partito; è anche vero che il percorso che si apre per il Rottamatore è simile a quello che aveva di fronte a sé Veltroni nel 2007. Ed è proprio per questo che il sindaco, per non ritrovarsi nelle stesse condizioni dell’ex primo cittadino di Roma, non ha intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd: e nel weekend vorrebbe annunciarlo ufficialmente. Ragionamento di Renzi: fare il segretario in un partito dove il segretario corrisponde alla figura del candidato premier costringe il segretario a essere una figura antagonista a quella del premier; e in questo senso guidare il Pd equivarrebbe a diventare un rivale del nostro presidente del Consiglio, rischiando davvero di fare la fine di Veltroni del 2007: che dopo essere diventato segretario e dopo essere stato costretto a dimettersi da sindaco c’ha messo del suo (sostiene Renzi) per far cadere Prodi ritrovandosi poi travolto dalla stessa caduta del Prof.
Dunque, che fare? E come evitare che l’arrivo a Palazzo Chigi di Letta possa frenare la galoppata del Rottamatore? Renzi ha due strade. Quella più naturale sarebbe la sua candidatura alla segreteria, cosa che gli permetterebbe di avere un peso maggiore sul governo e di controllare il partito rivoltandolo come un calzino e costruendo da una posizione di forza il suo percorso a candidato premier. Renzi conta di evitare questo tragitto e per questo il prossimo 4 maggio proporrà all’assemblea del Pd una modifica all’articolo tre dello statuto: una separazione netta tra ruolo di segretario e quello di candidato alla presidenza del consiglio (cosa che porterebbe Renzi a sostenere un candidato della “gauche” alla segreteria). La seconda strada è quella del percorso dall’esterno, con una ricandidatura a sindaco nel giugno 2014 e una scalata a quei vertici dell’Anci che si libereranno nelle prossime ore: quando Letta, annunciando la sua squadra di governo, dovrebbe inserire nella rosa l’attuale presidente Graziano Delrio (Renzi lo vuole all’Istruzione). Il percorso è questo. Ma paradossalmente un minuto dopo che partirà il governo potrebbero cominciare, per una ragione inconfessabile, i dolori del giovane Renzi.
Il problema è il seguente, anche se Renzi non potrà mai confessarlo. Per il destino personale del sindaco un clamoroso successo del governo Letta (e una sua lunga durata) potrebbe complicare il percorso. E più il governo guidato dal vicesegretario sarà diverso dal governo Goria (governo a lungo evocato in questi giorni per essere stato quello guidato dall’unico presidente del Consiglio incaricato a un’età minore rispetto a quella di Letta, che fu “costituente” ma durò 260 giorni) più il sindaco dovrà evitare di farsi logorare e di farsi anche rubare la scena da qualche nuovo rottamatore che potrebbe spuntare all’interno del prossimo governo. O magari anche dallo stesso Enrico Letta, che già ieri nel suo primo appuntamento pubblico da presidente incaricato ha dato prova di notevole abilità, mettendo a nudo le contraddizioni dei Cinque stelle (“scongelatevi!”) e trasformando lo streaming con i grillini (che non hanno avuto neppure il tempo di dire “non voteremo la fiducia” e che hanno addirittura aperto alla possibilità di votare i provvedimenti del futuro governo) in un piccolo capolavoro di scouting politico.
MASSA. Il commissario del Pdl (nonchè parlamentare berlusconiano) Massimo Parisi sgombera il campo da fraintendimenti, polemiche e veleni nel centro destra e benedice Stefano Caruso. «E lui il candidato ufficiale del Pdl – dichiara ieri mattina durante l'incontro di ufficializzazione della sua candidatura a sindaco – ; il Pdl crede nel suo progetto e pensa che Massa ne abbia molto bisogno; è l'unico candidato serio e credibile che potevamo mettere in campo, soprattutto in un quadro confuso tra liste e alleanze improbabili come quello che offre Massa».
Stefano Caruso, 46 anni, dipendente della Guardia di finanza, unica esperienza in consiglio comunale dal 2008 al 2013 con il Pdl, ha ricevuto il suo battesimo nella sede del partito davanti a numerosi militanti. Presenti anche i rappresentanti della Lega Nord Toscana, alleati storici e fedeli, che presenteranno lunedì la loro lista di appoggio. La domanda per Parisi era però d'obbligo: il centrodestra chiedeva semplicemente, con le primarie, che la scelta del candidato sindaco provenisse dalla base e non dal vertice, perché ciò non è stato fatto? «Perché non c'erano i tempi – risponde – perché le primarie non sono nelle nostre corde e per noi era complicato organizzarle. E poi perché siamo lungimiranti. Le primarie distruggono i partiti, guardate cosa ne hanno lasciato del Pd. Inoltre col senno di poi credo che abbiamo fatto, soprattutto su Massa, la scelta giusta: leggo i programmi di alcuni degli aspiranti candidati del Pdl (Stefano Benedetti ndr.) che parlano di improbabili monete massesi e cose di questo tipo. È bene che questi personaggi corrano per conto loro, noi siamo un partito serio con idee serie». Un programma articolato in 17 punti quello di Caruso, che vanno dai costi della politica, solo 6 assessori, alla verifica degli alloggi popolari e degli aventi diritto, al palazzetto dello sport tramite project financing, l'istituzione di una banca del tempo per una città a misura di anziano, variante Aurelia, porticciolo turistico e traforo della Tambura.
Lunedì la presentazione delle due lista, PdL e Lega, ma qualche anticipazione e curiosità Caruso l'ha voluta dare: capolista sarà l'amico Bruno Quieti, con lui in consiglio comunale e poi tante giovani donne, tra cui due studentesse, Chiara Tornaboni, 19 anni e Irene Mannini 21 anni. Il loro debutto nella politica è stato divertente: a un gazebo hanno chiesto la firma per la presentazione delle liste del Pdl a Martina Nardi, parlamentare di Sel. «Purtroppo non la conoscevamo – hanno spiegato le ragazze – lei è stata molto educata, ha detto: “nulla contro Caruso, ma sto da un'altra parte, firmare per il Pdl mi sembra troppo”».
Intanto, l’altro pezzo del centrodestra, quello rappresentato da Stefano Benedetti, si appresta anch’esso a presentare la sua lista: lo farà sabato alle 16 all’ex Conchiglia di Marina di Massa. Come cinque anni fa, quindi, l’opposizione si presenta alle elezioni amministrative divisa e senza una candidatura unica (anzi, stavolta si frammenta fra Caruso, Benedetti, Fratelli d’Italia con Alessandro Amorese e la lista civica del notaio Dalle Luche). Allontanando da sè, in questo modo, la possibilità di arrivare al ballottaggio.
No, perché pare che la Lega non dia la fiducia e si astenga – d’accordo con Berlusconi – per avere in cambio la Presidenza delle commissioni parlamentari di garanzia che spettano all’opposizione. Che dite, faccio la stessa proposta al Pd?
TARANTO - Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, è iscritto nel registro degli indagati per l'inchiesta 'Ambiente svenduto', aperta dalla Procura di Taranto sull'impatto ambientale da parte dell'Ilva. All'inchiesta il gip Patrizia Todisco ha assegnato altri sei mesi di tempo chiesti dal pool dei pubblici ministeri guidato dal procuratore capo della Repubblica Franco Sebastio. La proroga delle indagini preliminari è stata chiesta per poter meglio approfondire le responsabilità dell'Ilva ed eventuali coperture da parte degli enti locali. Stefano è stato rieletto sindaco nel 2012 a capo di una coalizione di centrosinistra. Stefano è indagato per abuso d'ufficio e omissione di atti d'ufficio
Lo streaming dell’incontro tra il Presidente incaricato Enrico Letta e i rappresentanti del M5S ha confermato una volta di più che la protesta può servire come stimolo per la politica ma senza competenza e disponibilità a lavorare per costruire maggioranze che approvino i provvedimenti, non c’è nessuna possibilità di risolvere i problemi. La politica che si fa al bar non aiuta l’Italia. I problemi devono essere affrontati e risolti in Parlamento e per riuscirci occorre ‘scongelarsi’ come ha detto l’on. Letta, non tenere posizioni pregiudiziali per guadagnare un voto in più. L’interesse del Paese viene molto prima di quello del partito o del movimento.
Intanto a Zoppola (PN) la neo eletta sindaco sta lavorando alla composizione della giunta. Non ci sono notizie certe, ma in pole per l'assessorato alle sagre e allo spriz sembra che ci siano Amato e D'Alema, secondo indiscrezioni della stampa.
il titolo ancora non c'è, ma l'argomento sarà la teoria dei codici e i suoi possibili sviluppi nella didattica, cioè come questa teoria possa servire a spiegare e rendere più appetibili argomenti che altrimenti risultano indigesti agli studenti.
è una tesi in didattica della matematica, ma poichè mi piace molto l'algebra, questo argomento sembra una buona via di mezzo. è un lavoro abbastanza complesso giacchè non ci sono molte ricerche didattiche su questo, però penso che il lavoro di taluni statunitensi possa essere utile.
l'obiettivo è la ricerca di possibili vie d'uscita dalla situazione di odio viscerale dei ragazzi nei confronti della matematica.
Interessante, e anche attuale visto che i programmi scolastici di matematica sono ancorati ai metodi di 100 anni fa, non stupisce che risulti noiosa ai piu`. E per la fisica la situazione e` pure peggiore, secondo me.
per la fisica sarebbe leggermente più semplice far ritrovare l'interesse. considera che è cmq una materia ancorata con la realtà.
per quanto riguarda i programmi, sono stati certamente rivisitati in meglio. oggi si chiamano indicazioni nazionali. e dicono l'esatto contrario di quanto si fa poi nelle scuole.
es: alle scuole elementari non è previsto l'apprendimento mnemonico di aree e perimetri di poligoni, ma soltanto una loro effettiva misurazione, sfruttando il geopiano, unità di misura semplici ecc. inoltre i ragazzi devono imparare a toccare la geometria, costruendo le figure, i solidi e costruendo percorsi.
insomma, prenditi un sussidiario di scuola elementare, e vedrai che nulla di tutto ciò è previsto.
ci sono solo formule ed esercizi sciocchi.
sono mooolto polemico con l'insegnamento della matematica. e la colpa, in parte, è dei docenti, che sono ancorati ad un insegnamento tradizionale della materia e spesso rifiutano l'innovazione, perchè la ritengono inconcludente.
Concordo, gli insegnanti sono spesso riluttanti ad abbandonare i vecchi metodi, almeno quelli di una certa eta`, ma c'e` da sperare che le cose cambino. Sulla fisica e` davvero inspiegabile, perche` si insista tanto su cose noiosissime (moto uniforme, moto accelerato, pendolo), quando ci sarebbero una miriade di fenomeni anche dalla vita quotidiana che gli studenti potrebbero toccare con mano tramite cui capire come funzionano davvero le teorie scientifiche. Poi la matematica puo` esservi inclusa poco a poco.
a mio avviso, nella fisica non si deve rinunciare all'ottica e alla termodinamica, che sono interessanti, perchè concrete.
e poi la meccanica potrebbe essere trattata al contrario, partendo cioè dalla fine (e storicamente non tanto la fine, forse più l'inizio) e cioè dalla gravitazione. sono argomenti che suscitano parecchio interesse.
la didattica deve essere frizzante, innovativa e coraggiosa. cazzo, dico io, partiamo da un film, magari da uno di quelli catastrofici, e spieghiamo ai ragazzi cosa c'è che non va in quelle pellicole, perchè non possono essere reali. sono sicuro che in quella spiegazione, il moto uniforme o accelerato, l'energia cinetica e potenziale, e tutto il resto ci si inserisce benissimo.
Prima delle elezioni no. Dopo è una possibilità nel caso che non ci siano altre maggioranze e la SPD rifiuti di fare ancora una volta lo sgabello alle politiche della Merkel..
Comunque molto positivo che Renzi e Vendola salgano insieme, potrebbe voler dire che il gioco delle parti del csx nel governo e all'opposizione puo` funzionare
A me sembra che sia PD che SEL siano di fronte a scelte obbligate. Il PD in questo momento non può far altro che far partire il governo, SEL ha il dovere di fare opposizione. Ciò non implica necessariamente una divisione strategica. Certo, molto dipenderà da che governo verrà fuori e da quale sarà l'anima del PD che prevarrà
Per il Partito Democratico ''e' finito un ciclo, ma non una missione. Dobbiamo attrezzarci per nuovi compiti''. Lo afferma in un'intervista al Messaggero il sindaco di Torino Piero Fassino, sottolineando che ora serve ''complementarieta' tra guida del governo e leadership Pd''. ''E' evidente - spiega - che in ogni caso il Pd avra' un nuovo leader visto che Bersani si e' dimesso. E se, come mi auguro, Enrico Letta riuscira' a formare il governo, anche il vicesegretario, diciamo cosi', avra' una nuova occupazione. Dobbiamo individuare una persona che guidi il partito con mano ferma e che lo possa fare in una sintonia piena con il premier. Guai se costruissimo una sorta di diarchia di tipo competitivo. Serve esattamente il contrario''. Per Fassino, il Pd e' ''un partito plurale'', ai dirigenti va chiesto non di ''censurare la propria opinione in nome di un formalismo unitario'' ma di cercare la sintesi ''usando la stessa determinazione con la quale si affermano le proprie legittime opinioni''. ''Conosco bene Barca - prosegue -, e' un uomo di grande esperienza e cultura, non a caso Ciampi ne ha una grande stima. Dara' un contributo importante al Pd cosi' come lo dara' Matteo Renzi, che da' voce ad una istanza di innovazione e freschezza di cui abbiamo assoluto bisogno''.
Partito Democratico Centro Democratico Partito Socialista Italiano Il Megafono Svp Moderati
Italia dei Valori Sinistra Ecologia Libertà Federazione della Sinistra Verdi
CX:
Scelta Civica Unione di Centro Futuro e Libertà
CDX:
Popolo della Libertà Lega Nord Fratelli d'Italia La Destra Grande Sud Mpa Partito Pensionati Moderati in Rivoluzione Cantiere Popolare Intesa Popolare Liberi per una Italia Equa Basta Tasse Udeur Autonomia Sud
In questo momento il Pd ''ha bisogno di convergenze e non di divergenze'' e in questo senso la presidente umbra Catiuscia Marini spera che Matteo Renzi ''possa dare un contributo positivo''. Lo ha detto intervistata stamani da Rai News 24. ''Credo che Renzi - ha detto ancora la Marini - rappresenti senza dubbio un'esperienza politica significativa, un protagonista di questa fase. Anche del confronto aspro che c'e' stato nel partito''.
ventoacqua 138p · 622 settimane fa
ventoacqua 138p · 622 settimane fa
La prima data utile e' settembre-ottobre, stando alla legge nazionale che fa coincidere quella autunnale come prima scadenza utile per le elezioni anticipate."
Akyba_Renzosh 128p · 622 settimane fa
è difficile che il cdx possa fare il colpaccio qui, e lo stesso il m5s, però starei moooolto attento..
ventoacqua 138p · 622 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 622 settimane fa
L'elettore forse si chiederà: "Sarem finiti forse all'opposizione noi che si era vinto?". No. Non si è finiti nemmeno all'opposizione. Ti hanno rubato il partito. Il partito che dal 2009 hai votato per spostarlo a sinistra non esiste più.
101 uomini lo tengono in ostaggio, in barba alla volontà popolare. In barba alla democrazia. Non c'è nemmeno più il tuo Segretario/Candidato Premier eletto democraticamente.
Non c'è più chi ti rappresenta, sei senza partito ed è forse giunto il momento - dopo vent'anni - di fartene uno su misura. Tutto per te.
Sai che ti dico?
Non mi accontento più.
Potrebbe essere il tuo nuovo slogan.
nunzioPugno 133p · 622 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 622 settimane fa
Spero che il PD non si scinda ed escano i golpisti.
Gerdalpozzo 91p · 622 settimane fa
KriKadosh 132p · 622 settimane fa
Il 26 marzo 2013 l'Ufficio di presidenza del partito propone lo scioglimento dello stesso, dichiarando l'intenzione di dar vita a un nuovo soggetto ispirato alla liberaldemocrazia i cui dirigenti verranno scelti tramite elezioni primarie. Il documento che prevede lo scioglimento è approvato col sostegno della componente del sindaco di Palermo Leoluca Orlando insieme a Felice Belisario e Carlo Costantini e con l'astensione di Antonio Di Pietro insieme a Ignazio Messina e Ivan Rota.
Il 6 aprile 2013 però l'Esecutivo nazionale del partito ribalta la decisione dell'Ufficio di presidenza e passa la linea di Di Pietro: vota contro lo scioglimento del partito, conferma il congresso straordinario del 28-30 giugno e dichiara illegittimo il documento del 26 marzo. Con una mozione approvata all'unanimità è stata confermata la linea deliberata a Vasto per una alleanza col Partito Democratico. Di Pietro annuncia che al prossimo congresso straordinario si presenterà da dimissionario, auspicando un cambiamento generazionale.
Quindi l'Idv a tutti gli effetti è alleata del Pd...
GlassSteagall 119p · 622 settimane fa
ventoacqua 138p · 622 settimane fa
Fæs 99p · 622 settimane fa
ventoacqua 138p · 622 settimane fa
:|
Fabio 130p · 622 settimane fa
ma se mi astengo pure io che mi danno?
spero non un calcio nel culo
il_Cecchino 100p · 622 settimane fa
Ma se mi astengo, mi danno il Copasir?
No, perché pare che la Lega non dia la fiducia e si astenga – d’accordo con Berlusconi – per avere in cambio la Presidenza delle commissioni parlamentari di garanzia che spettano all’opposizione. Che dite, faccio la stessa proposta al Pd?
Marte_ 80p · 622 settimane fa
rediga 96p · 622 settimane fa
ilmetapapero 99p · 622 settimane fa
Gerdalpozzo 91p · 622 settimane fa
Anche io penso che grullo sia completamente inaffidabile (o meglio abbia un accordo con il berlusca).
Mi sembra chiaro dall'arroganza e inconcludenza dei comportamenti
mcmalinoski 148p · 622 settimane fa
ventoacqua 138p · 622 settimane fa
rinocasciolp 125p · 622 settimane fa
v92 62p · 622 settimane fa
McFabbio2 131p · 622 settimane fa
Pirata Romano 145p · 622 settimane fa
ventoacqua 138p · 622 settimane fa
McFabbio2 131p · 622 settimane fa
v92 62p · 622 settimane fa
McJulio 146p · 622 settimane fa
Renzi sa che la figura di Letta in realtà è tutto tranne che un simbolo della rottamazione, e al sindaco non sfugge che il vicesegretario sarà costretto a tenere conto (anche nella formazione del governo, che sarà pronto entro domenica mattina) dei vecchi equilibri e dei vecchi campioni del Pd. Nonostante questo però il sindaco è convinto che la nuova direzione imboccata dal Pd a trazione napolitaniana spingerà il centrosinistra su un binario in cui il ruolo del Rottamatore sarà sempre più centrale e in cui per forza di cose si verrà a creare uno scenario simile a quello vissuto tra il 2006 e il 2007 da un altro predestinato come Walter Veltroni, da tutti allora considerato nel centrosinistra come il successore naturale alla premiership dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi. Ieri Veltroni, oggi Renzi. Veltroni, già. Perché se è vero che il consenso ricevuto nelle ore in cui il Pd stava discutendo della sua candidatura a Palazzo Chigi ha rafforzato la posizione del sindaco all’interno del partito; è anche vero che il percorso che si apre per il Rottamatore è simile a quello che aveva di fronte a sé Veltroni nel 2007. Ed è proprio per questo che il sindaco, per non ritrovarsi nelle stesse condizioni dell’ex primo cittadino di Roma, non ha intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd: e nel weekend vorrebbe annunciarlo ufficialmente. Ragionamento di Renzi: fare il segretario in un partito dove il segretario corrisponde alla figura del candidato premier costringe il segretario a essere una figura antagonista a quella del premier; e in questo senso guidare il Pd equivarrebbe a diventare un rivale del nostro presidente del Consiglio, rischiando davvero di fare la fine di Veltroni del 2007: che dopo essere diventato segretario e dopo essere stato costretto a dimettersi da sindaco c’ha messo del suo (sostiene Renzi) per far cadere Prodi ritrovandosi poi travolto dalla stessa caduta del Prof.
Dunque, che fare? E come evitare che l’arrivo a Palazzo Chigi di Letta possa frenare la galoppata del Rottamatore? Renzi ha due strade. Quella più naturale sarebbe la sua candidatura alla segreteria, cosa che gli permetterebbe di avere un peso maggiore sul governo e di controllare il partito rivoltandolo come un calzino e costruendo da una posizione di forza il suo percorso a candidato premier. Renzi conta di evitare questo tragitto e per questo il prossimo 4 maggio proporrà all’assemblea del Pd una modifica all’articolo tre dello statuto: una separazione netta tra ruolo di segretario e quello di candidato alla presidenza del consiglio (cosa che porterebbe Renzi a sostenere un candidato della “gauche” alla segreteria). La seconda strada è quella del percorso dall’esterno, con una ricandidatura a sindaco nel giugno 2014 e una scalata a quei vertici dell’Anci che si libereranno nelle prossime ore: quando Letta, annunciando la sua squadra di governo, dovrebbe inserire nella rosa l’attuale presidente Graziano Delrio (Renzi lo vuole all’Istruzione). Il percorso è questo. Ma paradossalmente un minuto dopo che partirà il governo potrebbero cominciare, per una ragione inconfessabile, i dolori del giovane Renzi.
Il problema è il seguente, anche se Renzi non potrà mai confessarlo. Per il destino personale del sindaco un clamoroso successo del governo Letta (e una sua lunga durata) potrebbe complicare il percorso. E più il governo guidato dal vicesegretario sarà diverso dal governo Goria (governo a lungo evocato in questi giorni per essere stato quello guidato dall’unico presidente del Consiglio incaricato a un’età minore rispetto a quella di Letta, che fu “costituente” ma durò 260 giorni) più il sindaco dovrà evitare di farsi logorare e di farsi anche rubare la scena da qualche nuovo rottamatore che potrebbe spuntare all’interno del prossimo governo. O magari anche dallo stesso Enrico Letta, che già ieri nel suo primo appuntamento pubblico da presidente incaricato ha dato prova di notevole abilità, mettendo a nudo le contraddizioni dei Cinque stelle (“scongelatevi!”) e trasformando lo streaming con i grillini (che non hanno avuto neppure il tempo di dire “non voteremo la fiducia” e che hanno addirittura aperto alla possibilità di votare i provvedimenti del futuro governo) in un piccolo capolavoro di scouting politico.
deleted5533420 126p · 622 settimane fa
McQuqquacha 119p · 622 settimane fa
rinocasciolp 125p · 622 settimane fa
McQuqquacha 119p · 622 settimane fa
Akyba_Renzosh 128p · 622 settimane fa
McQuqquacha 119p · 622 settimane fa
Akyba_Renzosh 128p · 622 settimane fa
McFabbio2 131p · 622 settimane fa
McJulio 146p · 622 settimane fa
Stefano Caruso, 46 anni, dipendente della Guardia di finanza, unica esperienza in consiglio comunale dal 2008 al 2013 con il Pdl, ha ricevuto il suo battesimo nella sede del partito davanti a numerosi militanti. Presenti anche i rappresentanti della Lega Nord Toscana, alleati storici e fedeli, che presenteranno lunedì la loro lista di appoggio. La domanda per Parisi era però d'obbligo: il centrodestra chiedeva semplicemente, con le primarie, che la scelta del candidato sindaco provenisse dalla base e non dal vertice, perché ciò non è stato fatto? «Perché non c'erano i tempi – risponde – perché le primarie non sono nelle nostre corde e per noi era complicato organizzarle. E poi perché siamo lungimiranti. Le primarie distruggono i partiti, guardate cosa ne hanno lasciato del Pd. Inoltre col senno di poi credo che abbiamo fatto, soprattutto su Massa, la scelta giusta: leggo i programmi di alcuni degli aspiranti candidati del Pdl (Stefano Benedetti ndr.) che parlano di improbabili monete massesi e cose di questo tipo. È bene che questi personaggi corrano per conto loro, noi siamo un partito serio con idee serie». Un programma articolato in 17 punti quello di Caruso, che vanno dai costi della politica, solo 6 assessori, alla verifica degli alloggi popolari e degli aventi diritto, al palazzetto dello sport tramite project financing, l'istituzione di una banca del tempo per una città a misura di anziano, variante Aurelia, porticciolo turistico e traforo della Tambura.
Lunedì la presentazione delle due lista, PdL e Lega, ma qualche anticipazione e curiosità Caruso l'ha voluta dare: capolista sarà l'amico Bruno Quieti, con lui in consiglio comunale e poi tante giovani donne, tra cui due studentesse, Chiara Tornaboni, 19 anni e Irene Mannini 21 anni. Il loro debutto nella politica è stato divertente: a un gazebo hanno chiesto la firma per la presentazione delle liste del Pdl a Martina Nardi, parlamentare di Sel. «Purtroppo non la conoscevamo – hanno spiegato le ragazze – lei è stata molto educata, ha detto: “nulla contro Caruso, ma sto da un'altra parte, firmare per il Pdl mi sembra troppo”».
Intanto, l’altro pezzo del centrodestra, quello rappresentato da Stefano Benedetti, si appresta anch’esso a presentare la sua lista: lo farà sabato alle 16 all’ex Conchiglia di Marina di Massa. Come cinque anni fa, quindi, l’opposizione si presenta alle elezioni amministrative divisa e senza una candidatura unica (anzi, stavolta si frammenta fra Caruso, Benedetti, Fratelli d’Italia con Alessandro Amorese e la lista civica del notaio Dalle Luche). Allontanando da sè, in questo modo, la possibilità di arrivare al ballottaggio.
McFabbio2 131p · 622 settimane fa
Esatto. Le primarie Bersani-Renzi hanno distrutto l'unità (o perlomeno quel poco che c'era) del PD.
Luigi De Michele 118p · 622 settimane fa
Ma se mi astengo, mi danno il Copasir?
No, perché pare che la Lega non dia la fiducia e si astenga – d’accordo con Berlusconi – per avere in cambio la Presidenza delle commissioni parlamentari di garanzia che spettano all’opposizione. Che dite, faccio la stessa proposta al Pd?
McQuqquacha 119p · 622 settimane fa
rinocasciolp 125p · 622 settimane fa
GlassSteagall 119p · 622 settimane fa
GlassSteagall 119p · 622 settimane fa
Lo streaming dell’incontro tra il Presidente incaricato Enrico Letta e i rappresentanti del M5S ha confermato una volta di più che la protesta può servire come stimolo per la politica ma senza competenza e disponibilità a lavorare per costruire maggioranze che approvino i provvedimenti, non c’è nessuna possibilità di risolvere i problemi. La politica che si fa al bar non aiuta l’Italia. I problemi devono essere affrontati e risolti in Parlamento e per riuscirci occorre ‘scongelarsi’ come ha detto l’on. Letta, non tenere posizioni pregiudiziali per guadagnare un voto in più. L’interesse del Paese viene molto prima di quello del partito o del movimento.
Gerdalpozzo 91p · 622 settimane fa
ElPolloDiablo 118p · 622 settimane fa
McFabbio2 131p · 622 settimane fa
Mauro 148p · 622 settimane fa
McQuqquacha 119p · 622 settimane fa
:D
Mauro 148p · 622 settimane fa
Blitz animalista distrugge anni di ricerca su malattie neurologiche, ma salva cento topi e un coniglio
Lord Beckett 126p · 622 settimane fa
GlassSteagall 119p · 622 settimane fa
Pirata Romano 145p · 622 settimane fa
rediga 96p · 622 settimane fa
Akyba_Renzosh 128p · 622 settimane fa
signori,
oggi cmq per me è un giorno importante.
è stata accettata la mia proposta di tesi! e quindi sono felice. nè renzì, nè letta rovineranno questo bel momento! xD
ilmetapapero 99p · 622 settimane fa
ElPolloDiablo 118p · 622 settimane fa
Akyba_Renzosh 128p · 622 settimane fa
è una tesi in didattica della matematica, ma poichè mi piace molto l'algebra, questo argomento sembra una buona via di mezzo.
è un lavoro abbastanza complesso giacchè non ci sono molte ricerche didattiche su questo, però penso che il lavoro di taluni statunitensi possa essere utile.
l'obiettivo è la ricerca di possibili vie d'uscita dalla situazione di odio viscerale dei ragazzi nei confronti della matematica.
ElPolloDiablo 118p · 622 settimane fa
Akyba_Renzosh 128p · 622 settimane fa
per quanto riguarda i programmi, sono stati certamente rivisitati in meglio. oggi si chiamano indicazioni nazionali. e dicono l'esatto contrario di quanto si fa poi nelle scuole.
es: alle scuole elementari non è previsto l'apprendimento mnemonico di aree e perimetri di poligoni, ma soltanto una loro effettiva misurazione, sfruttando il geopiano, unità di misura semplici ecc. inoltre i ragazzi devono imparare a toccare la geometria, costruendo le figure, i solidi e costruendo percorsi.
insomma, prenditi un sussidiario di scuola elementare, e vedrai che nulla di tutto ciò è previsto.
ci sono solo formule ed esercizi sciocchi.
sono mooolto polemico con l'insegnamento della matematica. e la colpa, in parte, è dei docenti, che sono ancorati ad un insegnamento tradizionale della materia e spesso rifiutano l'innovazione, perchè la ritengono inconcludente.
ElPolloDiablo 118p · 622 settimane fa
Sulla fisica e` davvero inspiegabile, perche` si insista tanto su cose noiosissime (moto uniforme, moto accelerato, pendolo), quando ci sarebbero una miriade di fenomeni anche dalla vita quotidiana che gli studenti potrebbero toccare con mano tramite cui capire come funzionano davvero le teorie scientifiche. Poi la matematica puo` esservi inclusa poco a poco.
Akyba_Renzosh 128p · 622 settimane fa
e poi la meccanica potrebbe essere trattata al contrario, partendo cioè dalla fine (e storicamente non tanto la fine, forse più l'inizio) e cioè dalla gravitazione.
sono argomenti che suscitano parecchio interesse.
la didattica deve essere frizzante, innovativa e coraggiosa.
cazzo, dico io, partiamo da un film, magari da uno di quelli catastrofici, e spieghiamo ai ragazzi cosa c'è che non va in quelle pellicole, perchè non possono essere reali. sono sicuro che in quella spiegazione, il moto uniforme o accelerato, l'energia cinetica e potenziale, e tutto il resto ci si inserisce benissimo.
GlassSteagall 119p · 622 settimane fa
McFabbio2 131p · 622 settimane fa
Lord Beckett 126p · 622 settimane fa
ElPolloDiablo 118p · 622 settimane fa
glk_71 72p · 622 settimane fa
ElPolloDiablo 118p · 622 settimane fa
GlassSteagall 119p · 622 settimane fa
KriKadosh 132p · 622 settimane fa
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ElPolloDiablo 118p · 622 settimane fa
Il vento del cambiamento!
GlassSteagall 119p · 622 settimane fa