Primo è il centrodestra, in crescita al 34%, staccato il centrosinistra che oggi prenderebbe solo il 27% dei voti, penalizzato dalla crisi del Pd. Chiude il Movimento 5 Stelle che confermerebbe il 25% preso due mesi fa alle elezioni politiche.

certo che a revisionismo andate alla grande. quindi fosse anche che mezzo partito voleva andare con il pdl non capiscocosa ci azzecchi questa argomentazione con il no di grillo al pd.

ottima inferenza. acuta. visto che ero incerto se andare o meno con maria(pdl), francesca con cui ci provavo, e di cui ero certo(m5*) mi diceva no. perche francesca vuole arrivare casta al matrimonio.

bravo pdforever? ottimo ragionamento

La colpa del mancato accordo con Grillo non può essere attribuita al PD, questo bisogna onestamente riconoscerlo... altrettanto onestamente però bisogna dire che, per l'unica elezione importante di questa disgraziata legislatura (PdR) si è guardato solamente all'accordo con il PDL, al punto di mandare in pezzi un partito e richiamare un novantenne al Quirinale pur di non dispiacere troppo a B.

Comunque i prodiani non l'hanno proprio digerita la storia dei 101...gozi e la zampa sono scatenati...mi piacciono...

voglio vedere le puppato, i civati e malpancisti vari votare si al governo letta.
ma, siccome sono dei pavidi, non parteciperanno al voto di fiducia. i soliti cerchiobottisti.

Ma se è difficile manifestare i dissensi a livello di parlamentari e quadri dirigenti, la base è in subbuglio. Lo si vede dai vari ‘OccupyPd’ in corso in varie città. Ed è questa la situazione che molti segretari regionali hanno provato a descrivere oggi nella riunione con il capogruppo alla Camera Roberto Speranza che ha introdotto i lavori dopo un breve saluto di Pier Luigi Bersani, colmo di inviti alla “responsabilità”. Ne è scaturito un sì condizionato al governo Letta. Sì, a patto che la sua squadra non contenga impresentabili, a patto che non subisca condizionamenti da Berlusconi sulla giustizia o sul conflitto di interessi: cosa che in molti nell’assemblea dei quadri locali ritengono richiesta impossibile, data la situazione. Tra gli interventi più critici, quello di Raffaele Donini, segretario di Bologna, bersaniano ultrascontento, a contatto diretto con la rabbia dei militanti e degli iscritti. Con gente cioè, raccontano report della riunione al Nazareno, che minaccia di stracciare la tessera del partito di fronte a un governo di larghe intese.

Sera.

Siamo al ridicolo, prima questi ce la menano che sono coerenti al programma e non fanno alleanze perche` han preso i voti dicendo che li avrebbero mandati 'tutti a casa' chiudendo ogni minimo spiraglio di dialogo (finta sul pdr a parte) , ora la colpa se non han fatto l'accordo e` di Bersani. Ma devo linkare tutti i post di Grillo dal 25 febbraio alla scorsa settimana? tutte le smentite a Crimi?
Senza ritegno proprio..

Secondo huff post tra i big i dissidenti sarebbero civati, puppato, mineo, zampa, gozi, moretti, casson e Bindi...impossibile che li caccino tutti...

Dalla Commissione Ue hanno dato il via libera allo slittamento di due anni, "accogliendo con favore l'adozione del programma nazionale di riforma e il programma di stabilità" e definendo la misura "coerente con l'attuale analisi tecnica effettuata dai servizi della Commissione". E dopo la Spagna c'è il Portogallo, che ha chiesto un altro anno. Poi la Francia. Forse ci sarà anche l'Olanda: ironia della sorte, uno dei 'pilastri' del 'fronte del nord', eternamente contrario alla teoria e alla pratica della flessibilità nell'uso delle regole europee sui bilanci, incontra enormi difficoltà a far quadrare conti e impegni. Il governo ha ammesso che non riuscirà a scendere al 3% del Pil quest'anno.

L'Ue concede altri due anni a Madrid per mettere a posto i conti. Nel frattempo ritornano a crescere l'economia tedesca e quella inglese

Civati che prende una decisione (quasi) secca? Vi prego portategli la tachipirina ! Ha 40 di febbre !