Seconda rilevazione di Datamonitor, istituto di ricerca diretto da Natascia Turato, per Class, si avvicinano le elezioni politiche di febbraio e cominciano a diminuire, anche se di poco, gli indecisi (20,1%) e gli astenuti (24%) anche se comunque costituiscono ancora una consistente fetta dell’elettorato e insieme alle schede bianche (2,8%) sono a quota 46,6%.
Per quanto riguarda i partiti, invece, aumenta il Pdl (+0,5%) che arriva al 18,5% trainando anche la coalizione che passa dal 28,3% al 29% incalzando così il centrosinistra che, di contro, perde lo 0,5%. Nella coalizione che appoggia Bersani è proprio il Pd a lasciare sul terreno lo 0,2% (31,3%) e anche Sel di Vendola perde lo 0,3% (4,7%), complessivamente il centrosinistra arriva al 37,5%.
Al centro aumenta Monti, la lista civica del professore sale di un punto percentuale e si porta all’8,5% e insieme all’Udc di Casini (4%) e a Fli (1,2%) nel totale la coalizione si attesta al 13,7%.
Ingroia con la sua Rivoluzione Civile perde lo 0,5% e scende al 4,2%, mentre il Movimento 5 Stelle di Grillo rimane stabile al 12,8%. Tra gli altri partiti Amnistia Giustizia e Libertà è invariata all’1,1% e Fermare il Declino guadagna uno 0,1% per portarsi allo 0,7%.
Insomma, ancor prima dell'elezione di un nuovo governo nazionale, di un nuovo Parlamento dalle maggioranze “differenziate” a causa di una legge che non piace a nessuno ma che nessuno vuole cambiare, i primi effetti delle elezioni politiche sono rintracciabili già a Palazzo dei Normanni. Dove accadono, in sintesi, due fatti chiari: Rosario Crocetta estende la propria maggioranza. Anzi, sarebbe meglio dire che il suo governo, per la prima volta, potrà contare più o meno ufficialmente su un numero di deputati superiori alla metà del Parlamento: 46, per l'esattezza. Ma l'altro fatto, meno “solido” di quello numerico, è la scomparsa di quella terra di mezzo costituita dai gruppi autonomisti e meridionalisti, che avevano difeso, fino a pochi giorni fa la propria natura da “terzo polo”, e la coagulazione, in realtà, di due poli finalmente contrapposti (escluso il ruolo dei grillini, che guardano con simpatia a Crocetta, ma si guardano bene da palesare questo sostegno).
Insomma, è in corso una danza, all'Ars, scandita dai tempi battuti dalla campagna elettorale per Montecitorio. Un balletto che riavvicina il Partito dei siciliani e Grande Sud, ai più cari “nemici” del Pdl e del Cantiere popolare. E pazienza se qualcuno parlerà di “gattopardismo”: la “nuova minoranza”, almeno in apparenza, ha le forme e i colori (se si esclude l'Udc) di quella coalizione che sostenne, esattamente cinque anni fa, l'elezione a presidente di Raffaele Lombardo. Ed è quasi un finale a sorpresa ampiamente atteso, quello che vede proprio l'ex governatore “chiudere il cerchio”. Comporre la frattura.
Ma quella ricomposizione, come detto, è solo di facciata. Perché al di sotto delle sigle e dei frontman (sempre loro: Lombardo, Romano, Micciché, Alfano-Schifani), cambia tutto. E per rendersi conto del piccolo terremoto, basta ricordare un dato. La prima giunta del governo Lombardo, quella completamente di centrodestra, annoverava, tra gli assessori, Michele Cimino al Bilancio, Pippo Gianni all'Industria e Titti Bufardeci alla Cooperazione. Ecco, i tre in questi giorni, hanno annunciato, di fatto, il proprio passaggio a liste moderate comprese, comunque, nell'orizzonte del centrosinistra. Anzi. Pippo Gianni (che transita nel Centro democratico di Tabacci) e Michele Cimino andranno quasi certamente a rimpolpare la pattuglia di deputati dell'Ars a sostegno di Crocetta. Con loro, come detto, Riccardo Savona, ma anche Edy Tamajo che ha addirittura aderito al Megafono. A questi potrebbe aggiungersi l'altra miccicheiana “scontenta”, Luisa Lantieri.
Così, la maggioranza che, da domani, sosterrà il governo Crocetta, quello della “discontinuità” col passato, finirà per poggiare anche sull'appoggio di esponenti di spicco di quel passato. Il passato che fa capo a Lombardo, certo, ma anche al predecessore Totò Cuffaro, che benedì, per poi “rompere” successivamente, l'investitura del politico di Grammichele e la nascita di quel governo.
E rieccoci quindi alla frase di Savona: “Forse basterà cambiare l'etichetta” diceva qualche giorno fa. Per ribadire oggi a Live Sicilia l'imminente nascita, all'Ars, di un gruppo di moderati a sostegno di Crocetta: “Sarà composto da almeno sei-sette deputati”. Così, oltre a Savona e Gianni, probabile anche l'approdo proprio di Cimino e Lantieri. Un riposizionamento che potrebbe preludere anche a un successivo rimpasto al governo.
“C’è tutta la società civile siciliana nel movimento ‘Il Megafono-Lista Crocetta’, che presenta nella lista oltre a Beppe Lumia, già presidente della Commissione nazionale antimafia e oggi componente, il mecenate Antonio Presti, il magistrato Nicolò Marino. Ma anche tante espressioni di una Sicilia che vuole seriamente cambiare: da Placido Rizzotto, nipote omonimo del sindacalista ucciso dalla mafia, a Simona Chines, ex atleta e oggi allenatrice di pallacanestro, al professore Giovanni Nicoletti, cardiochirurgo di chiara fama, a Giuseppe Antoci, capo area Sicilia della Bancasviluppo Spa”. Lo dice il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta che per la comunicazione ancora una volta usa la mail istituzionale della regione siciliana. “La Sicilia – aggiunge Crocetta – è rappresentata in tutti i suoi territori con uomini e donne di coraggio e di impegno. Tra quest’ultime: Cristina Navarra, ex assessore ai servizi sociali del comune di Caltagirone; Maria Rita Sgarlata, archeologa di Siracusa; Maria Giovanna Di Martino, esperta di fondi europei; Maria Grazia Brandara, presidente del Consorzio agrigentino legalità e sviluppo, già deputata regionale e sindaco di Naro; Concetta Fiore, commercialista di Vittoria; Alessandra Aloisio, medico di Palermo; Laura Pulejo, docente universitaria di Messina; Francesca Gemmellaro, avvocato di Nicosia; Maria De Luca, architetto di Paternò”. “E ancora – continua il presidente – altri nomi di grande valore: Giuseppe Di Martino, famoso senologo, non eletto in provincia di Caltanissetta per una manciata di voti alle scorse regionali col Megafono; Antonio Giuseppe Parrinello, attuale dirigente del settore agricoltura della Regione e vittima di una singolare situazione nel 2006 quando eletto all’Ars venne escluso dopo un anno per un banale vizio di forma; Gianni Villari, uno dei politici più votati della provincia di Catania, già parlamentare regionale; Giuseppe La Face, noto avvocato di Messina; Giuseppe Russo, dirigente scolastico di Piazza Armerina; Andrea Zichichi, biologo e rappresentante provinciale della Federbiologi di Trapani; Lillo Salvaggio, affermato medico di Caltanissetta; Gioacchino Nicastro, biologo di Casteltermini; Angelo Ferrigno, già sindaco del Comune di Barrafranca”. “Mentre i partiti – conclude Crocetta – hanno litigato per settimane attorno alle posizioni nelle liste il nostro movimento ha scelto la partecipazione con grande unità e con grande spirito di servizio. La nostra lista si candida ad essere una delle più votate in Sicilia, puntando a creare il gruppo parlamentare sicilianista e autonomista-democratico più forte al Senato. Vogliamo continuare al Senato la rivoluzione democratica avviata in Sicilia,per difendere gli interessi di una Regione più volte lesa nei suoi diritti e dare col nostro Megafono voce ai siciliani. Sono convinto che i siciliani capiranno bene la grande partita che si gioca per la Sicilia e si stringeranno attorno ad un grande progetto di riscatto ed orgoglio”.
Il 30% degli italiani dichiara che ad influenzare di più il proprio voto è il piccolo schermo. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre. La conoscenza dei candidati, invece, aiuta a decidere il 28% degli intervistati, mentre il 23% dichiara che ad orientare la scelta è la lettura dei programmi. L'appartenenza politica influenza il voto del 18% degli italiani, mentre internet e la propaganda elettorale influiscono rispettivamente sull'11% e il 9% degli intervistati. Il 5%, infine, è condizionato dai giornali.
"Si è trattato di affermazioni tanto volgari e barbariche, da cui mi auguro che Mario Monti, per una questione di civiltà di rapporti, prenda le distanze", risponde il leader di Sel. "Vorrei dire a Monti - aggiunge - che se questo è segno di moderatismo ho una certa preoccupazione per l'offesa inflitta alla verità storica. Chi ha scritto lo Statuto dei lavoratori è stato obiettivo delle Br". "Il principale antagonista delle Br - ricorda ancora Vendola - era la Cgil. Mi aspetto che almeno su questo punto, per civiltà di rapporti, Monti prenda le distanze da una espressione tanto volgare e barbarica di Albertini".
"Tutte queste foto per un impresentabile". Lancia una battuta pungente ai fotografi che lo aspettavano per la conferenza stampa Nicola Cosentino, il coordinatore campano del Pdl escluso dalle liste del partito. Cosentino è stato preso d'assalto dai fotografi e la conferenza stampa è stata rinviata al pomeriggio.
Il Berlu sta cercando di riciclare il copione che avevano preparato ieri per cercare di camuffare il casino di Napoli: lo sta ringraziando per il suo "passo indietro"; veramente la faccia come il culo....
Una curiosità; vi ricordate tutti quello che lasciarono fli per tornare con il capo; a parte la Polidori che è n.5 in Veneto ( e non è che sia certa di farcela), tutti gli altri da Urso a Moffa dal portavoce di Alfano Ronchi alla Sbai etc tutti epurati
"Questa è stata la campagna elettorale più veloce della mia carriera politica. Il mio dovere personale verso le liste Mpa può considerarsi nullo, già a partire da oggi". Lo afferma il parlamentare nazionale Angelo Lombardo, non ricandidato dal movimento guidato da suo fratello, l'ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele, che é capolista al Senato nell'isola per Grande sud-Partito dei siciliani, coalizzato del Pdl. La nota evidenzia una frattura politica tra i due fratelli. "Non mi riconosco - aggiunge Angelo Lombardo - nei criteri di metodo utilizzati per la composizione delle liste, né nella lettura politica del momento attuale. Preso atto della chiusura opposta alla mia recente esperienza politica e in assenza di ragionamenti stimolanti e di ampio respiro preferisco concentrarmi sulle imminenti amministrative catanesi, con le mani libere e senza alcun vincolo - chiosa il deputato nazionale - date le mutate condizioni attuali, verso la candidatura Stancanelli, che non ritengo più valida per il futuro della città di Catania".
Per tornare un attimo sui fatti di ieri di Cosentino & co., il pdl non è riuscito e non ha potuto nascondere il dramma-opera buffa che si è consumata ore fa a Napoli, con il presunto camorrista che scippava le liste e si rendeva irreperibile per vicoli e bassi napoletani. Le prime pagine dei quotidiani nazionali di oggi ne danno ampio risalto (seppur con sfumature diverse). Ma c'è un dettaglio che mi colpisce; Nitto Palma & co. affermano che il nome di Cosentino era presente sulle liste, ma (sottinteso) "purtoppo" mancava la sua firma; come a lasciare intendere che è stata una sua scelta quella di non essere candidato: una pezza talmente peggiore del buco non si poteva trovare. Avevano già preparato il discorsetto del passo indietro per "senso di responsabilità", "abnegazione" e "lealtà" del buon Nicola; una ipocrisia così viscida che mi sembra intollerabile.Ma questa carta non è stata più possibile giocarla, e anzi adesso devono cercare di contenere i danni, sempre che ci riescano.
O bischeri forse non avete capito che se gli elettori vedono fid al 4% votano fid. Se vedono fid all' 1% si turano il naso e votano silvio o monti. Bene che ci siano sondaggi come spincon o scenari politici. Sennò il nano prende il 2% in più
MILANO - Mario Monti è stato bocciato anche dagli studenti dell’università Bocconi, scrive Il Giornale. In un sondaggio politico svolto tra gli studenti vince Oscar Giannino, mentre l’ex rettore arriva secondo. E uno studente, riporta il Giornale, avrebbe affermato “malignamente”: “Se tutti sapessero un po’ di economia, Giannino sarebbe premier”. Dopo la bocciatura da parte del Finantial Times, Scrive Il Giornale: “Un sondaggio politico eseguito al prestigioso ateneo di Milano consacra come vincitore, non il suo ex rettore, ma Oscar Giannino con Fare per fermare il declino, al 38%. Il Prof solo secondo con il 22%. Poi il centrodestra (Pdl+Lega+altri) al 13,7%, il centrosinistra (Pd+Sel+altri) al 13%, il Movimento Cinque Stelle di Grillo all’8%, Rivoluzione civile di Ingroia all’1,3% e altri al 3,4%”.
Se mi vedete che condivido sulle pagine di fid sondaggi che lo danno al 4.2% è perchè sto cercando di non far fuggire coloro che hanno a cuore il voto utile al pdl.
Lombardia LN 11.3%, Veneto LN 24.5% BoooooooooooooM !! Lombardia M5S 10%, Veneto M5S 5% BoooooooooooooM !! Povera Ghisleri. Non ho parole! Ma che razza di sondaggio è mai questo?!
Da alcuni giorni circola la speranza che Favia sottragga voti a M5S in E.R.. Lo sto ascoltando su omnibus e mi sembra francamente un pirlotto che dà fiato ai denti. Io che sono un pirla qualsiasi in un dibattito con lui lo farei a pezzi. Si vanta di non essere nè di destra nè di sinistra e ripete in continuazione rappresento la società civile, ma và a fan c...... Notte :)
Buongiorno a tutti. Adesso mi aspetto qualche editoriale del Corriere della Sera (PG Battista, Panebianco o Galli della Loggia) pieno di elogi per Alfano in cui si dirà che se la sinistra si illude di combattere Berlusconi parlando delle disavventure giudiziarie di Cosentino, Formigoni, Fitto e Dell'Utri questo si trasformerà in un boomerang, a cui seguiranno sondaggi di Coesis, Piepoli e Ghisleri in cui si vedrà come la ripulitura delle lista ha fatto guadagnare consensi al PdL
ventoacqua 138p · 634 settimane fa
McJulio 146p · 634 settimane fa
McJulio 146p · 634 settimane fa
Per quanto riguarda i partiti, invece, aumenta il Pdl (+0,5%) che arriva al 18,5% trainando anche la coalizione che passa dal 28,3% al 29% incalzando così il centrosinistra che, di contro, perde lo 0,5%. Nella coalizione che appoggia Bersani è proprio il Pd a lasciare sul terreno lo 0,2% (31,3%) e anche Sel di Vendola perde lo 0,3% (4,7%), complessivamente il centrosinistra arriva al 37,5%.
Al centro aumenta Monti, la lista civica del professore sale di un punto percentuale e si porta all’8,5% e insieme all’Udc di Casini (4%) e a Fli (1,2%) nel totale la coalizione si attesta al 13,7%.
Ingroia con la sua Rivoluzione Civile perde lo 0,5% e scende al 4,2%, mentre il Movimento 5 Stelle di Grillo rimane stabile al 12,8%. Tra gli altri partiti Amnistia Giustizia e Libertà è invariata all’1,1% e Fermare il Declino guadagna uno 0,1% per portarsi allo 0,7%.
totocolez 86p · 634 settimane fa
Pirata Romano 145p · 634 settimane fa
fbo64 115p · 634 settimane fa
Francesco 112p · 634 settimane fa
csx in calo 35,5
cdx avanza 27
cx 15,2
m5s 14,2
rc 4,6
rinocasciolp 125p · 634 settimane fa
Federico56 104p · 634 settimane fa
Vastas 76p · 634 settimane fa
McJulio 146p · 634 settimane fa
Insomma, è in corso una danza, all'Ars, scandita dai tempi battuti dalla campagna elettorale per Montecitorio. Un balletto che riavvicina il Partito dei siciliani e Grande Sud, ai più cari “nemici” del Pdl e del Cantiere popolare. E pazienza se qualcuno parlerà di “gattopardismo”: la “nuova minoranza”, almeno in apparenza, ha le forme e i colori (se si esclude l'Udc) di quella coalizione che sostenne, esattamente cinque anni fa, l'elezione a presidente di Raffaele Lombardo. Ed è quasi un finale a sorpresa ampiamente atteso, quello che vede proprio l'ex governatore “chiudere il cerchio”. Comporre la frattura.
Ma quella ricomposizione, come detto, è solo di facciata. Perché al di sotto delle sigle e dei frontman (sempre loro: Lombardo, Romano, Micciché, Alfano-Schifani), cambia tutto. E per rendersi conto del piccolo terremoto, basta ricordare un dato. La prima giunta del governo Lombardo, quella completamente di centrodestra, annoverava, tra gli assessori, Michele Cimino al Bilancio, Pippo Gianni all'Industria e Titti Bufardeci alla Cooperazione. Ecco, i tre in questi giorni, hanno annunciato, di fatto, il proprio passaggio a liste moderate comprese, comunque, nell'orizzonte del centrosinistra. Anzi. Pippo Gianni (che transita nel Centro democratico di Tabacci) e Michele Cimino andranno quasi certamente a rimpolpare la pattuglia di deputati dell'Ars a sostegno di Crocetta. Con loro, come detto, Riccardo Savona, ma anche Edy Tamajo che ha addirittura aderito al Megafono. A questi potrebbe aggiungersi l'altra miccicheiana “scontenta”, Luisa Lantieri.
Così, la maggioranza che, da domani, sosterrà il governo Crocetta, quello della “discontinuità” col passato, finirà per poggiare anche sull'appoggio di esponenti di spicco di quel passato. Il passato che fa capo a Lombardo, certo, ma anche al predecessore Totò Cuffaro, che benedì, per poi “rompere” successivamente, l'investitura del politico di Grammichele e la nascita di quel governo.
E rieccoci quindi alla frase di Savona: “Forse basterà cambiare l'etichetta” diceva qualche giorno fa. Per ribadire oggi a Live Sicilia l'imminente nascita, all'Ars, di un gruppo di moderati a sostegno di Crocetta: “Sarà composto da almeno sei-sette deputati”. Così, oltre a Savona e Gianni, probabile anche l'approdo proprio di Cimino e Lantieri. Un riposizionamento che potrebbe preludere anche a un successivo rimpasto al governo.
McJulio 146p · 634 settimane fa
Luigi De Michele 118p · 634 settimane fa
(ci tiene al suo futuro, e fa bene)
McJulio 146p · 634 settimane fa
McJulio 146p · 634 settimane fa
bertwooster 142p · 634 settimane fa
McJulio 146p · 634 settimane fa
Mauro 148p · 634 settimane fa
un po' di gente si sta spostando dal pd (o da altri piccoli di csx) verso sel per tirare ibc verso sx senza però disperdere il proprio voto
Altri invece stanno abbandonando sel per via del fantomatico accordo con monti
Tutto già ampiamente previsto nel 2012 B)
Stackx 96p · 634 settimane fa
senatoalcsx 60p · 634 settimane fa
totocolez 86p · 634 settimane fa
rinocasciolp 125p · 634 settimane fa
McJulio 146p · 634 settimane fa
totocolez 86p · 634 settimane fa
fbo64 115p · 634 settimane fa
LorenzoRM 103p · 634 settimane fa
Ragassi...è tornato Vasco...
GiorgioPD 116p · 634 settimane fa
mr_cutter 107p · 634 settimane fa
Con tutti i limiti del Fatto Quotidiano, l'analisi non fa una grinza.
totocolez 86p · 634 settimane fa
fbo64 115p · 634 settimane fa
Francesco 112p · 634 settimane fa
senatoalcsx 60p · 634 settimane fa
McCommodo 126p · 634 settimane fa
bertwooster 142p · 634 settimane fa
Io personalmente l'ho fatto due volte, da due computer diversi, dando dati a capocchia
Stackx 96p · 634 settimane fa
Stackx 96p · 634 settimane fa
Lord Beckett 126p · 634 settimane fa
Lord Beckett 126p · 634 settimane fa
Scrive Il Giornale:
“Un sondaggio politico eseguito al prestigioso ateneo di Milano consacra come vincitore, non il suo ex rettore, ma Oscar Giannino con Fare per fermare il declino, al 38%. Il Prof solo secondo con il 22%. Poi il centrodestra (Pdl+Lega+altri) al 13,7%, il centrosinistra (Pd+Sel+altri) al 13%, il Movimento Cinque Stelle di Grillo all’8%, Rivoluzione civile di Ingroia all’1,3% e altri al 3,4%”.
McCommodo 126p · 634 settimane fa
Lord Beckett 126p · 634 settimane fa
Lord Beckett 126p · 634 settimane fa
Akyba_Renzosh 128p · 634 settimane fa
gianlu3 pisapiano 128p · 634 settimane fa
Skorpiocalisse 135p · 634 settimane fa
Riccardo50 84p · 634 settimane fa
Lombardia M5S 10%, Veneto M5S 5% BoooooooooooooM !!
Povera Ghisleri.
Non ho parole! Ma che razza di sondaggio è mai questo?!
Mauro 148p · 634 settimane fa
Mauro 148p · 634 settimane fa
ho appena visto django: merita!
nandoval 77p · 634 settimane fa
Lo sto ascoltando su omnibus e mi sembra francamente un pirlotto che dà fiato ai denti.
Io che sono un pirla qualsiasi in un dibattito con lui lo farei a pezzi.
Si vanta di non essere nè di destra nè di sinistra e ripete in continuazione rappresento la società civile, ma và a fan c......
Notte :)
monti premier · 634 settimane fa
McFabbio2 131p · 634 settimane fa
ventoacqua 138p · 634 settimane fa
;)