Ragazzi Elmo non ha tutti i torti... la spesa per previdenza è superiore al 40% della spesa pubblica complessiva; al confronto tutti gli altri tipi di spesa, istruzione, militare, costi della politica etc. sono briciole.
Quanto al fare altro debito... orbene, questo era possibile quando avevamo una nostra valuta; in situazioni come questa la spesa in deficit è assolutamente improponibile, fai la fine della Spagna che passa dal 35% di debito pubblico ad essere vicina al default (ok, le cause della crisi erano altre, ma la spesa in deficit di Zapatero ha solo complicato la situazione).
Il mondo va verso la globalizzazione. Andare in senso opposto potrebbe avere solo effetti palliativi ma niente più. Altro che via dall'euro, io farei gli USE ;)
Licenziamo 1000000 tra ladri pubblici e varie Eliminiamo i pensionati Minijobs
Dovremmo recuperarla così la competitività.
Vinco l'oscar?
Elmodiscipio in USA staresti con i Rep.
E' vergognoso l'utilizzo di certe espressioni quando si parla di pensionati e pubblici impiegati siano essi o meno il problema dell'Italia. Vile invece la tattica che partendo da un problema (baby pensionati o fannulloni) si individua come obiettivo un intero sistema e non le sue negatività come già fatto con sanità.
Non vedo l'ora di competere con i musi gialli come vuole Elmodiscipio. Perché l'Europa dovrebbe mantenere qualche briciolo di Welfare? c'è un motivo preciso? Anche il welfare mina alla competitività.
E se introducessimo la schiavitù? Gli antichi romani fecero Roma...con gli schiavi. Erano competitivi.
Da quando Renzi ha ripreso a fare polemica all'interno del PD i sondaggi hanno segnato un calo più o meno netto. Aveva paura che il PD senza di lui potesse tornare stabilmente sopra al 30% nei sondaggi?
***
Ho la netta sensazione che se Renzi non si fosse candidato alle Elezioni Primarie di novembre il centrosinistra avrebbe ottenuto molti più voti, la figura di Bersani non sarebbe stata offuscata e non sarebbe stata confrontata con quella di Renzi bensì solamente con quella di Berlusconi. Bersani, dal giorno in cui ha vinto il confronto con Renzi, ha avuto la colpa di aver vinto, cosa paradossale in uno Stato normale ma non in Italia, purtroppo. Certo, magari non saremmo arrivati al 40% di coalizione, ma Abruzzo e Calabria le avremmo conquistate, oltre a incrementare sensibilmente il numero dei senatori da dividere con le altre minoranze regionali.
Ora mi toccherà votare Renzi controvoglia, non mi piace e non lo sopporto, in Italia di egoisti ce ne sono già stati troppi, però se questa è l'unica via di uscita ci toccherà percorrerla. Ma la percorrerò col naso turato, gli occhi chiusi e la mano che trema il giorno in cui dovessi fare la croce sul suo cognome nelle prossime Elezioni Primarie.
***
Ritengo che il potenziale di Renzi 2013 sarebbe stato nettamente inferiore al potenziale di Renzi 201x per tre motivi principali: - questa volta sarebbe stato il candidato di un partito "vecchio" (definiamolo così) che si è costituito intorno alle logiche del 2009, pertanto avrebbe avuto la faccia nuova ma lo stesso corpo; col prossimo Congresso, come dice Nunzio, Renzi non farà prigionieri, quindi sarà molto più forte da questo punto di vista; - l'elettorato di Grillo è deluso dall'assenza di cambiamento che avrebbe dovuto portare il M5S, ma ora, non a febbraio dove pure Renzi avrebbe subito questo movimento popolare, anche per i motivi spiegati precedentemente; - ora gli elettorati di PD, PDL, SC e UDC sono molto più vicini grazie al Governo Letta e Renzi è l'unica via di uscita "diversa" rispetto ai soliti volti e partiti (più o meno nuovi), ci sono grandissime opportunità che a febbraio non ci sarebbero state.
Regione, apre la "bottega della legalità" Sala intitolata ai giovani contro le mafie Iniziativa promossa da "Libera" guidata da Don Luigi Ciotti e dal Consiglio regionale su proposta del presidente Leonori. Alla Pisana olio, vino e frutti coltivati nei terreni confiscati. Zingaretti: "Democrazia, coerenza, lavoro"
“Chiuderemo anche il Tridente con parcheggi e bus elettrici” L'assessore alla Mobilità Guido Improta lancia il nuovo progetto che punta a rendere pedonale anche la zona del Tridente. Su Atac garantisce: "Nessun dipendente in mobilità, nessun aumento di biglietto e nessuna privatizzazione"
L'addio di Alemanno al Pdl andrà con Fratelli d'Italia A due mesi dalla sconfitta elettorale, l’ex sindaco pronto a lasciare il partito di Berlusconi. Il tentativo di recuperare un ruolo nazionale, ma Alfano gli ha chiuso le porte
Grillo: "Ripulire l'Italia dal letame" "Bisogna ripulire l'Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall'eroe". Lo scrive Grillo sul suo blog. "L'Italia -sottolinea il leader del Movimento 5 stelle- è come una scimmia ipnotizzata da un pitone. Ferma, immobile, paralizzata. La mancanza di una reazione qualunque di fronte alla protervia della politica sconfina nel mistero. Sembra che un intero popolo sia in attesa di qualcosa che verrà, che percepisce, ma non ha ancora messo a fuoco".
cosa ne pensate dei contratti expo? http://www.lastampa.it/2013/07/23/economia/expo-a... 800 con contratto (di cui 195 sono a 516 €/mese), 18.500 volontari "aggratis", "può essere un modello nazionale" davvero tutti contenti?
Skywalk, solo un matto direbbe che l'inflazione sia una cosa giusta a "priori", come, permettimi di dire, solo una persona completamente a digiuno di economia può affermare che l'inflazione e la svalutazione siano sempre un male. La Cina sono 20 anni che svaluta a più non posso, ed è il paese che cresce di più al mondo.
L'inflazione e la svalutazione sono buone o cattive in base al contesto, così come una politica monetaria dovrebbe adattarsi all'economia di un Paese o di un'area. Purtroppo, abbiamo creato un'unione monetaria senza creare un'unione non dico politica, ma nemmeno economica; i disastri in Grecia, Portogallo e a breve forse anche da noi, contrapposti allo sviluppo e al benessere della Germania (almeno per ora) sono gli amari frutti di questa scelta.
L’ordine è partito: “Non mollate il governo. Letta non è in discussione. Vanno evitate occasioni per metterlo in difficoltà, anche nelle prossime settimane”. Anche dopo la Cassazione. Anche il mese successivo. Le grandi manovre di emergenza in vista della “scossa” sono iniziate. Silvio Berlusconi si prepara al peggio. A reggere l’urto del Verdetto più duro. Che considera "già scritto": condanna e interdizione. Tanto che, chi ci ha parlato, usa parole spigolose per descrivere l’umore del Capo: “Silvio sta male, anche fisicamente è provato, ha ripreso peso. E’ come se stesse già somatizzando la condanna e l’interdizione”. È una data, il 30 luglio, vissuta come uno spartiacque. Che separa un “prima” da un “dopo”.
Ed è in questo stato d’animo ansioso che il Cavaliere sta preparando la manovra del giorno dopo. E la bussola è ben precisa: la condanna non va scaricata sul governo. Anzi, il governo va messo in sicurezza. Non è un caso che non solo il Pdl ha rinunciato a ogni tono critico su Letta. Che i falchi tacciono. O se parlano usano parole al miele. Ma Renato Brunetta è andato ancora oltre, su una linea concordata col Capo: “Urge un patto di legislatura. La grande coalizione fa bene al Paese perché è la conseguenza del risultato elettorale”. È più di una trovata tattica. È un cambio di linea pesante, rispetto a poche settimane fa, quando i capigruppo del Pdl, nei giorni dell’isterico Aventino che accompagnò la comunicazione che la Cassazione si sarebbe pronunciata a luglio, misero agli atti che “una condanna non può non avere conseguenze sull’esecutivo”. E quando ogni dichiarazione era un ultimatum: “O Imu o giù il governo”. Già, un cambio di linea pesante, come la situazione. È un triplice dossier che in questi giorni di silenzio il Cavaliere ha studiato, tarato sull’ipotesi peggiore, l’interdizione appunto. E su cui si confronterà, da domani a Roma, con i big del suo partito. Ma è già chiaro che scaricare la rottura sul governo è un’ipotesi da scartare.
Si parte dal dossier giudiziario. Che non è affatto irrilevante. Più volte i falchi come Verdini e Daniela Santanchè in questi giorni hanno consigliato all’ex premier di rompere e di fare la vittima. A costo di andare in galera. Sarebbe lo spot migliore – è il loro ragionamento – per creare un clima da ordalia finale. E far vincere al centrodestra le elezioni con il Cavaliere in versione martire. Una tesi che non convince affatto Berlusconi. Che, tra il pigiama a righe e la resistenza a oltranza a palazzo Madama, preferisce la seconda. E prepara la seconda: “Tra essere interdetto stando al governo – dice un ex ministro di rango – e essere interdetti e stare all’opposizione è ovvio che è meglio stare al governo”. Ecco perché: la sentenza della Cassazione, che renderebbe Berlusconi interdetto e incandidabile in base all’Anticorruzione varata da Monti, non sarebbe immediatamente operativa, ma dovrebbe passare attraverso il vaglio della Giunta per le immunità del Senato. E qui ci sono i primi margini di resistenza.
Parla chiaro il precedente Previti, un caso di scuola tra i berlusconiani. L’ex ministro, colpito da una sentenza definitiva della Cassazione al termine del processo Imi-Sir, e dichiarato “interdetto a vita dai pubblici uffici”, ci mise 9 mesi prima di dare le dimissioni, il giorno prima che votasse l’Aula. E ce ne vollero 14 prima che si votassero. Allora il centrodestra era al governo da solo. Ora è in un governo di coalizione: “In un ottica tutta giudiziaria – prosegue la fonte vicina al dossier – è meglio stare in una maggioranza con Napolitano e Letta che all’opposizione. Garantiscono di più. Se Berlusconi passa all’opposizione, lo sbattono fuori dal Parlamento il minuto dopo ”.
Ed è proprio su Napolitano e Letta il corno politico del dossier studiato dal Cavaliere. È chiaro che l’ex premier ripone più speranze nell’azione del presidente della Cassazione Giorgio Santacroce che in quella del Capo dello Stato. Uno che, al dunque, “non muove un dito per aiutare Berlusconi”. Però “politicamente” Napolitano potrebbe invece avere la mano pesante. È per questo che nelle ultime settimane Gianni Letta ha sondato più volte il Colle. Soprattutto nei momenti di tensione massima tra Berlusconi e la magistratura. Ebbene la reazione del Quirinale, se il Pdl dovesse aprire la crisi, sarebbe fortissima. Altro che “dimissioni” di Giorgio Napolitano. Quelle sono un deterrente, da dare alla stampa per tenere calmi tutti. Il piano di emergenza del Quirinale, secondo fonti berlusconiane, è altro ed è molto più coperto. Prevede un “Letta bis” per la legge elettorale. E cioè Napolitano spedirebbe Letta alle Camere, col Mattarellum in mano, per un governo “con chi ci sta”. Punto. Uno scenario, per l’interdetto, peggiore dell’attuale. Che comprometterebbe anche il terzo capitolo, che è forse quello che a Berlusconi sta più a cuore: le aziende.
La fine del nostro benessere è cominciata col crollo del muro di Berlino e il conseguente inizio della globalizzazione... È stato come bucare all'improvviso la barriera che separava due differenti liquidi: non occorre essere grandi chimici per capire che, in tempi più o meno lunghi, il destino del nuovo "sistema" sarà la formazione di un unico liquido avente le medesime proprietà in ogni sua parte.... Noi, ma alla lunga anche Tedeschi e Americani, dovremo sempre più fare concorrenza ai cinesi ed agli Indiani e, inevitabilmente, anche i nostri stili di Italia saranno comparabili: i loro sempre migliori, i nostri sempre peggiori. Tentare di tornare indietro ha le stesse probabilità di riuscita che può avere il tentare di far tornare il dentifricio nel tubetto....
Si avvicina il 2016 e continuano ad uscire sondaggi in continuazione dagli Stati Uniti...
In campo DEM la grande favorita è Hillary, in campo repubblicano la sfida è a 4 con Christie, Rubio, Bush e Paul con Ryan leggermente attardato e possibili nuove sorprese (Cruz ad esempio).
Secondo me il ticket migliore per i repubblicani è Christie-Martinez. Christie, governatore popolarissimo tra rep e dem, moderato e Susana Martinez, donna e governatrice ispanica di un possibile swing state. Sarebbero gli unici in grado di impensierire la Clinton e vincere molto bene con Biden..
C'è una epidemia di "allarmi" sempre più pressanti ed angosciosi lanciati da uomini politici e, addirittura, da ministri... Io mi chiedo quale sia il senso di tutto ciò... Perché un allarme lo può lanciare un giornalista, uno scrittore, un uomo della strada al bar... Ma un politico no, un politico ( a maggior ragione un ministro...) deve dare soluzioni, non lanciare allarmi... A chi poi dovrebbero essere indirizzati questi allarmi se non ai politici stessi? Sospetto che la ragione sia proprio quella di crearlo, l'allarme ( ammesso che ce ne sia bisogno...), per giustificare un cetriolone in arrivo....
Il discorso è semplicissimo invece: contributo di solidarietà del 10% e blocco dell’indicizzazione per chi riceve più di 3.500 euro. Quattro miliardi di euro per dare ad almeno 700 mila giovani una possibilità di accesso all’occupazione... ma i sindacati diranno che è una proposta contro i pensionati..
***
Io di recente noto come ci sia una conversione "culturale", cosciente o incosciente, verso la riduzione delle tasse sul lavoro per incentivare le assunzioni.
4 miliardi messi come riduzione delle tasse aumentano il PIL di 2 miliardi, ovvero le entrate fiscali di 0,9 miliardi per un deficit aggiuntivo di 3,2 miliardi. 4 miliardi messi come investimenti danno 6 miliardi di PIL, ovvero entrate fiscali per 2,7 miliardi per un deficit aggiuntivo di soli 1,3 miliardi, più le esternalità positive.
Più in generale, credo che che sia molto meglio dare direttamente da lavorare per obiettivi mirati (es: mettere in sicurezza il territorio, migliorare il paesaggio, il turismo, le infrastrutture) che diminuire le tasse e rendere più convenienti le assunzioni. La disoccupazione è aumentata anche a causa delle tasse (ma perché i consumi diminuivano e quindi si licenziava), non perché sia diventato meno conveniente assumere: al momento non c'è bisogno di assunzioni, in quanto la macchina è ferma. Se la macchina è senza benzina, tu non la trucchi per aumentarne le prestazioni: fai prima il pieno, se no è inutile.
E, per inciso, ricordiamoci che quelli che vorrebbero truccare la macchina senza benza sono i liberisti: mi sembra che la sinistra stia perdendo una battaglia culturale, a tal proposito.
lucido articolo della Spinelli: http://www.repubblica.it/politica/2013/07/24/news... E' arrivata anche a lei al parallelo con la repubblica di Weimar, buona ultima ma lo scrive bene. Si e' stufata pure lei del "non avevamo scelta".
Italia al primo posto per crescita dell'export verso il Giappone : +28% nel primo semestre, +37% a giugno
Chi l'avrebbe mai detto: per la prima volta nella storia, nel primo semestre di quest'anno l'Italia è risultata al primo posto assoluto per crescita del suo export verso il Giappone, nel lungo elenco dei Paesi inseriti nelle dettagliate statistiche rilasciate dal ministero delle Finanze di Tokyo. Secondo i dati doganali giapponesi, tra gennaio e giugno, nonostante il forte rafforzamento dell'euro sullo yen, le esportazioni italiane verso il Sol levante sono balzate del 28% a 456,5 miliardi di yen (oltre 4,5 miliardi di dollari), un performance alla quale solo la Russia si è avvicinata (+26,7%). A giugno l'export italiano ha visto una ulteriore accelerazione, con un progresso del 37,1%; il mese scorso ci ha superati in percentuale di crescita un solo Paese, il Kuwait, grazie al suo petrolio. I contratti firmati in precedenza, quando l'euro era meno forte, e il forte aumento di consegne di auto di lusso come Ferrari e Lamborghini, hanno accelerato il progresso delle nostre vendite sul mercato giapponese. Le maggiori importazioni di petrolio e gas hanno provocato al Giappone un disavanzo commerciale complessivo a giugno di 180, 8 miliardi di yen (dodicesimo mese consecutivo in rosso), in quanto l'import è balzato dell'11,8% mentre la crescita delle esportazioni giapponesi è stata del 7,4% rispetto a un anno prima, inferiore alle attese. Tokyo, inoltre, nel primo semestre è andata in deficit con l'Unione europea per oltre 3,3 miliardi di dollari , grazie a un calo del suo export del 3,3% a fronte di un aumento del 12,1% delle importazioni. Guidato dall'Italia.
Mauro 148p · 609 settimane fa
Pablito_Forza Troika 109p · 609 settimane fa
Quanto al fare altro debito... orbene, questo era possibile quando avevamo una nostra valuta; in situazioni come questa la spesa in deficit è assolutamente improponibile, fai la fine della Spagna che passa dal 35% di debito pubblico ad essere vicina al default (ok, le cause della crisi erano altre, ma la spesa in deficit di Zapatero ha solo complicato la situazione).
Mauro 148p · 609 settimane fa
Altro che via dall'euro, io farei gli USE ;)
United States of Europe
GiorgioPD 116p · 609 settimane fa
Licenziamo 1000000 tra ladri pubblici e varie
Eliminiamo i pensionati
Minijobs
Dovremmo recuperarla così la competitività.
Vinco l'oscar?
Elmodiscipio in USA staresti con i Rep.
E' vergognoso l'utilizzo di certe espressioni quando si parla di pensionati e pubblici impiegati siano essi o meno il problema dell'Italia. Vile invece la tattica che partendo da un problema (baby pensionati o fannulloni) si individua come obiettivo un intero sistema e non le sue negatività come già fatto con sanità.
Non vedo l'ora di competere con i musi gialli come vuole Elmodiscipio. Perché l'Europa dovrebbe mantenere qualche briciolo di Welfare? c'è un motivo preciso? Anche il welfare mina alla competitività.
E se introducessimo la schiavitù? Gli antichi romani fecero Roma...con gli schiavi. Erano competitivi.
Mah.. Poveri noi
pdpv 114p · 609 settimane fa
***
Ho la netta sensazione che se Renzi non si fosse candidato alle Elezioni Primarie di novembre il centrosinistra avrebbe ottenuto molti più voti, la figura di Bersani non sarebbe stata offuscata e non sarebbe stata confrontata con quella di Renzi bensì solamente con quella di Berlusconi. Bersani, dal giorno in cui ha vinto il confronto con Renzi, ha avuto la colpa di aver vinto, cosa paradossale in uno Stato normale ma non in Italia, purtroppo. Certo, magari non saremmo arrivati al 40% di coalizione, ma Abruzzo e Calabria le avremmo conquistate, oltre a incrementare sensibilmente il numero dei senatori da dividere con le altre minoranze regionali.
Ora mi toccherà votare Renzi controvoglia, non mi piace e non lo sopporto, in Italia di egoisti ce ne sono già stati troppi, però se questa è l'unica via di uscita ci toccherà percorrerla. Ma la percorrerò col naso turato, gli occhi chiusi e la mano che trema il giorno in cui dovessi fare la croce sul suo cognome nelle prossime Elezioni Primarie.
***
Ritengo che il potenziale di Renzi 2013 sarebbe stato nettamente inferiore al potenziale di Renzi 201x per tre motivi principali:
- questa volta sarebbe stato il candidato di un partito "vecchio" (definiamolo così) che si è costituito intorno alle logiche del 2009, pertanto avrebbe avuto la faccia nuova ma lo stesso corpo; col prossimo Congresso, come dice Nunzio, Renzi non farà prigionieri, quindi sarà molto più forte da questo punto di vista;
- l'elettorato di Grillo è deluso dall'assenza di cambiamento che avrebbe dovuto portare il M5S, ma ora, non a febbraio dove pure Renzi avrebbe subito questo movimento popolare, anche per i motivi spiegati precedentemente;
- ora gli elettorati di PD, PDL, SC e UDC sono molto più vicini grazie al Governo Letta e Renzi è l'unica via di uscita "diversa" rispetto ai soliti volti e partiti (più o meno nuovi), ci sono grandissime opportunità che a febbraio non ci sarebbero state.
McJulio 146p · 609 settimane fa
Sala intitolata ai giovani contro le mafie
Iniziativa promossa da "Libera" guidata da Don Luigi Ciotti e dal Consiglio regionale su proposta del presidente Leonori. Alla Pisana olio, vino e frutti coltivati nei terreni confiscati. Zingaretti: "Democrazia, coerenza, lavoro"
McJulio 146p · 609 settimane fa
con parcheggi e bus elettrici”
L'assessore alla Mobilità Guido Improta lancia il nuovo progetto che punta a rendere pedonale anche la zona del Tridente. Su Atac garantisce: "Nessun dipendente in mobilità, nessun aumento di biglietto e nessuna privatizzazione"
McJulio 146p · 609 settimane fa
andrà con Fratelli d'Italia
A due mesi dalla sconfitta elettorale, l’ex sindaco pronto a lasciare il partito di Berlusconi. Il tentativo di recuperare un ruolo nazionale, ma Alfano gli ha chiuso le porte
Sam 130p · 609 settimane fa
"Bisogna ripulire l'Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall'eroe". Lo scrive Grillo sul suo blog.
"L'Italia -sottolinea il leader del Movimento 5 stelle- è come una scimmia ipnotizzata da un pitone. Ferma, immobile, paralizzata. La mancanza di una reazione qualunque di fronte alla protervia della politica sconfina nel mistero. Sembra che un intero popolo sia in attesa di qualcosa che verrà, che percepisce, ma non ha ancora messo a fuoco".
ffortini2 110p · 609 settimane fa
800 con contratto (di cui 195 sono a 516 €/mese), 18.500 volontari "aggratis", "può essere un modello nazionale"
davvero tutti contenti?
Pablito_Forza Troika 109p · 609 settimane fa
L'inflazione e la svalutazione sono buone o cattive in base al contesto, così come una politica monetaria dovrebbe adattarsi all'economia di un Paese o di un'area.
Purtroppo, abbiamo creato un'unione monetaria senza creare un'unione non dico politica, ma nemmeno economica; i disastri in Grecia, Portogallo e a breve forse anche da noi, contrapposti allo sviluppo e al benessere della Germania (almeno per ora) sono gli amari frutti di questa scelta.
Enrico C 138p · 609 settimane fa
:)
McJulio 146p · 609 settimane fa
Ed è in questo stato d’animo ansioso che il Cavaliere sta preparando la manovra del giorno dopo. E la bussola è ben precisa: la condanna non va scaricata sul governo. Anzi, il governo va messo in sicurezza. Non è un caso che non solo il Pdl ha rinunciato a ogni tono critico su Letta. Che i falchi tacciono. O se parlano usano parole al miele. Ma Renato Brunetta è andato ancora oltre, su una linea concordata col Capo: “Urge un patto di legislatura. La grande coalizione fa bene al Paese perché è la conseguenza del risultato elettorale”. È più di una trovata tattica. È un cambio di linea pesante, rispetto a poche settimane fa, quando i capigruppo del Pdl, nei giorni dell’isterico Aventino che accompagnò la comunicazione che la Cassazione si sarebbe pronunciata a luglio, misero agli atti che “una condanna non può non avere conseguenze sull’esecutivo”. E quando ogni dichiarazione era un ultimatum: “O Imu o giù il governo”. Già, un cambio di linea pesante, come la situazione. È un triplice dossier che in questi giorni di silenzio il Cavaliere ha studiato, tarato sull’ipotesi peggiore, l’interdizione appunto. E su cui si confronterà, da domani a Roma, con i big del suo partito. Ma è già chiaro che scaricare la rottura sul governo è un’ipotesi da scartare.
Si parte dal dossier giudiziario. Che non è affatto irrilevante. Più volte i falchi come Verdini e Daniela Santanchè in questi giorni hanno consigliato all’ex premier di rompere e di fare la vittima. A costo di andare in galera. Sarebbe lo spot migliore – è il loro ragionamento – per creare un clima da ordalia finale. E far vincere al centrodestra le elezioni con il Cavaliere in versione martire. Una tesi che non convince affatto Berlusconi. Che, tra il pigiama a righe e la resistenza a oltranza a palazzo Madama, preferisce la seconda. E prepara la seconda: “Tra essere interdetto stando al governo – dice un ex ministro di rango – e essere interdetti e stare all’opposizione è ovvio che è meglio stare al governo”. Ecco perché: la sentenza della Cassazione, che renderebbe Berlusconi interdetto e incandidabile in base all’Anticorruzione varata da Monti, non sarebbe immediatamente operativa, ma dovrebbe passare attraverso il vaglio della Giunta per le immunità del Senato. E qui ci sono i primi margini di resistenza.
Parla chiaro il precedente Previti, un caso di scuola tra i berlusconiani. L’ex ministro, colpito da una sentenza definitiva della Cassazione al termine del processo Imi-Sir, e dichiarato “interdetto a vita dai pubblici uffici”, ci mise 9 mesi prima di dare le dimissioni, il giorno prima che votasse l’Aula. E ce ne vollero 14 prima che si votassero. Allora il centrodestra era al governo da solo. Ora è in un governo di coalizione: “In un ottica tutta giudiziaria – prosegue la fonte vicina al dossier – è meglio stare in una maggioranza con Napolitano e Letta che all’opposizione. Garantiscono di più. Se Berlusconi passa all’opposizione, lo sbattono fuori dal Parlamento il minuto dopo ”.
Ed è proprio su Napolitano e Letta il corno politico del dossier studiato dal Cavaliere. È chiaro che l’ex premier ripone più speranze nell’azione del presidente della Cassazione Giorgio Santacroce che in quella del Capo dello Stato. Uno che, al dunque, “non muove un dito per aiutare Berlusconi”. Però “politicamente” Napolitano potrebbe invece avere la mano pesante. È per questo che nelle ultime settimane Gianni Letta ha sondato più volte il Colle. Soprattutto nei momenti di tensione massima tra Berlusconi e la magistratura. Ebbene la reazione del Quirinale, se il Pdl dovesse aprire la crisi, sarebbe fortissima. Altro che “dimissioni” di Giorgio Napolitano. Quelle sono un deterrente, da dare alla stampa per tenere calmi tutti. Il piano di emergenza del Quirinale, secondo fonti berlusconiane, è altro ed è molto più coperto. Prevede un “Letta bis” per la legge elettorale. E cioè Napolitano spedirebbe Letta alle Camere, col Mattarellum in mano, per un governo “con chi ci sta”. Punto. Uno scenario, per l’interdetto, peggiore dell’attuale. Che comprometterebbe anche il terzo capitolo, che è forse quello che a Berlusconi sta più a cuore: le aziende.
da HP ( B) )
deleted8303407 137p · 609 settimane fa
Noi, ma alla lunga anche Tedeschi e Americani, dovremo sempre più fare concorrenza ai cinesi ed agli Indiani e, inevitabilmente, anche i nostri stili di Italia saranno comparabili: i loro sempre migliori, i nostri sempre peggiori.
Tentare di tornare indietro ha le stesse probabilità di riuscita che può avere il tentare di far tornare il dentifricio nel tubetto....
McJulio 146p · 609 settimane fa
KriKadosh 132p · 609 settimane fa
In campo DEM la grande favorita è Hillary, in campo repubblicano la sfida è a 4 con Christie, Rubio, Bush e Paul con Ryan leggermente attardato e possibili nuove sorprese (Cruz ad esempio).
Secondo me il ticket migliore per i repubblicani è Christie-Martinez. Christie, governatore popolarissimo tra rep e dem, moderato e Susana Martinez, donna e governatrice ispanica di un possibile swing state. Sarebbero gli unici in grado di impensierire la Clinton e vincere molto bene con Biden..
Forza Chris!
deleted8303407 137p · 609 settimane fa
Io mi chiedo quale sia il senso di tutto ciò... Perché un allarme lo può lanciare un giornalista, uno scrittore, un uomo della strada al bar... Ma un politico no, un politico ( a maggior ragione un ministro...) deve dare soluzioni, non lanciare allarmi... A chi poi dovrebbero essere indirizzati questi allarmi se non ai politici stessi?
Sospetto che la ragione sia proprio quella di crearlo, l'allarme ( ammesso che ce ne sia bisogno...), per giustificare un cetriolone in arrivo....
Gabriele per Paolo 132p · 609 settimane fa
***
Io di recente noto come ci sia una conversione "culturale", cosciente o incosciente, verso la riduzione delle tasse sul lavoro per incentivare le assunzioni.
4 miliardi messi come riduzione delle tasse aumentano il PIL di 2 miliardi, ovvero le entrate fiscali di 0,9 miliardi per un deficit aggiuntivo di 3,2 miliardi.
4 miliardi messi come investimenti danno 6 miliardi di PIL, ovvero entrate fiscali per 2,7 miliardi per un deficit aggiuntivo di soli 1,3 miliardi, più le esternalità positive.
Più in generale, credo che che sia molto meglio dare direttamente da lavorare per obiettivi mirati (es: mettere in sicurezza il territorio, migliorare il paesaggio, il turismo, le infrastrutture) che diminuire le tasse e rendere più convenienti le assunzioni. La disoccupazione è aumentata anche a causa delle tasse (ma perché i consumi diminuivano e quindi si licenziava), non perché sia diventato meno conveniente assumere: al momento non c'è bisogno di assunzioni, in quanto la macchina è ferma.
Se la macchina è senza benzina, tu non la trucchi per aumentarne le prestazioni: fai prima il pieno, se no è inutile.
E, per inciso, ricordiamoci che quelli che vorrebbero truccare la macchina senza benza sono i liberisti: mi sembra che la sinistra stia perdendo una battaglia culturale, a tal proposito.
ffortini2 110p · 609 settimane fa
E' arrivata anche a lei al parallelo con la repubblica di Weimar, buona ultima ma lo scrive bene.
Si e' stufata pure lei del "non avevamo scelta".
nunzioPugno 133p · 609 settimane fa
per me c'e' sempre solo un Segretario, altro che chiacchiere.
Mauro 148p · 609 settimane fa
Intendi a parte aver lavorato tutta una vita, vero?
O anche i dipendenti pubblici. Lo sappiamo che in realtà vanno in spiaggia dopo aver timbrato il cartellino.
Elmo 119p · 609 settimane fa
il_Cecchino 100p · 609 settimane fa
il partitone unico non delude mai...
Lord Beckett 126p · 609 settimane fa
Fabio 130p · 609 settimane fa
p.s. julio è al 1000001 mentre giorgio è fuori classifica
Fabio 130p · 609 settimane fa
Chi l'avrebbe mai detto: per la prima volta nella storia, nel primo semestre di quest'anno l'Italia è risultata al primo posto assoluto per crescita del suo export verso il Giappone, nel lungo elenco dei Paesi inseriti nelle dettagliate statistiche rilasciate dal ministero delle Finanze di Tokyo. Secondo i dati doganali giapponesi, tra gennaio e giugno, nonostante il forte rafforzamento dell'euro sullo yen, le esportazioni italiane verso il Sol levante sono balzate del 28% a 456,5 miliardi di yen (oltre 4,5 miliardi di dollari), un performance alla quale solo la Russia si è avvicinata (+26,7%). A giugno l'export italiano ha visto una ulteriore accelerazione, con un progresso del 37,1%; il mese scorso ci ha superati in percentuale di crescita un solo Paese, il Kuwait, grazie al suo petrolio.
I contratti firmati in precedenza, quando l'euro era meno forte, e il forte aumento di consegne di auto di lusso come Ferrari e Lamborghini, hanno accelerato il progresso delle nostre vendite sul mercato giapponese.
Le maggiori importazioni di petrolio e gas hanno provocato al Giappone un disavanzo commerciale complessivo a giugno di 180, 8 miliardi di yen (dodicesimo mese consecutivo in rosso), in quanto l'import è balzato dell'11,8% mentre la crescita delle esportazioni giapponesi è stata del 7,4% rispetto a un anno prima, inferiore alle attese. Tokyo, inoltre, nel primo semestre è andata in deficit con l'Unione europea per oltre 3,3 miliardi di dollari , grazie a un calo del suo export del 3,3% a fronte di un aumento del 12,1% delle importazioni. Guidato dall'Italia.
Fabio 130p · 609 settimane fa
buondì :*
momo #Pirata_2016 133p · 609 settimane fa
Enrico C 138p · 609 settimane fa
ù_ù