Mushin

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11 years ago @ Young Digital Lab - Twitter, espandimi: le... · 1 reply · +4 points

D'accordo su tutto tranne che sul leitmotiv dello snaturarsi. Le aziende sono come le persone: si evolvono. Non lo definirei uno snaturarsi tanto più che Twitter non ha ancora trovato un modello di business.

13 years ago @ Web Strategist - Egitto, Tunisia, Iran:... · 0 replies · +1 points

Un nuovo articolo di Jon Evans su TechCrunch circa l'argomento: http://techcrunch.com/2011/02/13/the-end-of-histo...

Viene citato Fukuyama, non gli elitisti. Ad ogni modo continua in sottofondo l'assenza di distinzione fra cambiamento negativo e cambiamento positivo, alimentando quindi la confusione fra posizioni tutte sensate ma semplicemente riferite a dinamiche distinguibili (e quindi diverse).

13 years ago @ Web Strategist - Seeding dei Contenuti:... · 0 replies · +1 points

Postrank ha a pagamento solo l'analytics. Il servizio di ricevere il valore postrank di un intem (articolo) è free. Puoi ad esempio installare l'estensione per chrome o firefox e vederlo all'opera con google reader.

13 years ago @ Young Digital Lab - La Lista di Piattaform... · 0 replies · +2 points

Grazie Fabio

13 years ago @ Young Digital Lab - La Lista di Piattaform... · 0 replies · +2 points

Ciao, in realtà è il wiki di Ken Burbary che se n'é perso qualcuno ;)

13 years ago @ Web Strategist - Strategist: Web Strate... · 0 replies · +3 points

Bella domanda. Diciamo che lo strategist in realtà tende ad estendere le proprie competenze in funzione del contesto. Ad esempio: in alcune aziende presso cui ho collaborato il mio ruolo era simile per valenza a quello dello strategic planner: suggerire strategie e opzioni rispetto ai singoli media.

Per altre invece mi trovo a disegnare strategie che poi impattano sulla struttura aziendale e quindi implicano un posizionamento più da manager. Ma questo dipende anche dalla mia personale interpretazione del ruolo dello strategist.

13 years ago @ Web Strategist - Strategist: Web Strate... · 0 replies · +1 points

E' una riflessione che per l'ultima volta ho fatto giusto ieri sera davanti ad un bel panino con la carne di cavallo. Quello che usiamo è ancora web? La mia personale risposta è no. Ma l'alternativa che vedo e scendere su label generiche come 'Digital' o 'Internet' oppure su specifiche relative al mezzo come 'Mobile' o 'Social Media'. In entrambi i casi vedo non-senso.

La cosa che al momento mi sembra più probabile è che ad una label in prima istanza funzionale (creata cioé su una funzione esercitata) si sostituisca una label ridefinita. Un po' come 'Sindaco' che oggi è l'amministratore eletto di una città, ma che nasce in grecia con una funzione solo superficialmente simile.

In ogni caso resto d'accordo con te sul problema. Non credo abbia senso ma trovo ne abbia meno affliggere la figura dello stratega 'su cose di internet' con label ultraspecialistiche che seguono inevitabilmente la tecnologia a cui si vogliono associare in parabole di vita molto effimere.

L'output del ragionamento dovrebbe essere affidarsi all'etichetta 'online'. Ma resisto intimamente per ragioni assolutamente irrazionali :D

13 years ago @ Web Strategist - Strategist: Web Strate... · 0 replies · +2 points

Una bella domanda Marco! Ti ringrazio anche per la condivisione della tua esperienza. Sicuramente la dimensione del cliente conta, in quanto agisce sulla domanda di mercato. Non è un caso che analizzando i volumi di ricerca su Google, si scopra che in generale le figure specialistiche legate al web siano più frequenti nel mondo anglosassone, dove le aziende hanno dimensione e cultura tali da supportare la specializzazione.

Ma la risultante trovo che personalmente sia legata non solo a logiche di demand pull, ma anche a quelle di pushing, in particolare dell'azione lato offerta: nel momento in cui mi presento alle aziende in un certo modo, e soprattutto con una certa offerta, in un contesto che necessita di evangelizzazione, sto 'creando la domanda'.

Io resto un fan (ma è solo una mia posizione soggettiva) dell'azione lato offerta, e quindi di lavorare sulla propria figura attorno a cui costruire un mercato, e non viceversa. Ma sono due strade complementari. Nella mia esperienza di fatto è possibile anche in Italia, anche con PMI, fare specializzazione.

Tuttavia, sono assolutamente d'accordo con te sul fatto che in realtà la figura professionale dello strategist non possa e non debba essere specializzata eccessivamente: la strategia di successo è sempre una capacità aggregativa, non esclusiva. Confrontarsi su terreni differenti allena poi la capacità più importante dello strategist: la multidimensionalità.

Grazie ancora per l'occasione di scambio.

13 years ago @ Web Strategist - WebStrategist.it · 0 replies · +1 points

Grazie Anna!

13 years ago @ Web Strategist - WebStrategist.it · 0 replies · +1 points

Grazie Adriano! Sono ancora con le pareti di cartone, ma andiamo avanti :)